Uno dei punti di forza della teoria evolutiva è la dimostrazione di come alcuni animali si sono adattati all’ambiente in cui vivono. Uno di questi è il pesce ghiacciolo, meglio conosciuto come icefish. Si tratta di un pesciolino che vive nelle acque ghiacciate dell’Antartico, che però a breve potrebbe rischiare l’estinzione proprio perché, in milioni di anni, si è abituato a stare al freddo, e le acque stanno aumentando la loro temperatura velocemente.
pesci a rischio estinzione
SOS pesci: quali si possono consumare e quali no
Abbiamo dato più volte, su queste pagine, l’allarme per la pesca eccessiva. Lo stress sugli stock ittici comporta l’estinzione di molte specie a causa di un’attività che toglie dal mare più pesci di quanti ne nascano. Molto spesso, anche involontariamente, alcuni pescatori finiscono con il prendere pesci diversi da quelli a cui davano la caccia, a volte perché utilizzano metodi illegali. Ad ogni modo, una grossa fetta di problema sta nel nostro consumo di pesce. Per questo, basandosi sui dati della Marine Conservation Society, Greenpeace ed il Seafood Watch, il Guardian ha pubblicato una lista di specie che possiamo consumare tranquillamente ed altre che sarebbe meglio evitare per non correre il rischio di farle estinguere. Vediamo quali sono dopo il salto.
Natale 2010, che pesci pigliare
Cari amici di Ecologiae ben trovati al nostro consueto appuntamento del fine settimana con la cucina sostenibile. Il Natale si avvicina e se state già pensando al menu delle feste, potrebbe esservi utile sapere quali sono le specie di pesci che è bene non comprare perché sono in pericolo in quanto sovrasfruttate piuttosto che troppo distanti dalle nostre tavole, e quali invece acquistare senza problemi.
Utile, a questo proposito, la guida del WWF Che pesci pigliare, di facile e rapida consultazione per un consumo consapevole dei prodotti di mare. Anche quest’anno, ci arriva gentile conferma dalla stessa associazione, non ci sono variazioni sostanziali nella lista. I criteri di selezione tengono conto della provenienza delle zone di pesca, e dunque del costo energetico, dello stato degli stock naturali ovvero della disponibilità della specie, dell’impatto sul territorio di origine e delle caratteristiche del prelievo (attrezzi e tecniche di pesca).