Rifiuti a Napoli, tremila tonnellate di cumuli lungo le strade della città

Rifiuti a Napoli: l’emergenza che conferma la regola. Sarebbero tremila le tonnellate di spazzatura accumulatesi lungo le strade della città  nelle ultime ore. Napoli suda e trasuda immondizia: nel surreale clima elettorale è la città stessa ad essere impresentabile, a causa delle diverse facce che si sono avvicendate sui manifesti, sorridendo coi loro faccioni in posa positiva ed ispirafiduciapopolo, tutte senza scendere da quei manifesti, senza risolvere l’annoso problema dei rifiuti.

Oggi è tornato a parlare l’assessore all’Igiene Urbana del Comune, Paolo Giacomelli, spiegando che l’impasse non si crea a causa della mancata raccolta bensì del conferimento:

Gli impianti al momento sono pieni, fermi e, dunque, non riusciamo più a conferire.

Inquinamento, è boom di allergie a Milano e Palermo

Muffe, fumo domestico, smog, questi i principali fattori di rischio ambientali additati dagli esperti come causa del boom di allergie che si registra nelle grandi città. A Palermo il dato raccolto dalle ultime rilevazioni finanziate dall’ARPA Sicilia è a dir poco preoccupante: un ragazzo su quattro soffre di rinite allergica e congiuntivite, un terzo lamenta allergie.

Stando a quanto riportato dall’indagine epidemiologica condotta dall’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Palermo (Ibim-Cnr), ai fattori ambientali si deve fino al 41% delle patologie respiratorie. L’analisi è stata effettuata  su un campione di 2.150 studenti palermitani di età compresa tra gli 11 e i 14 anni, e pubblicata sulla rivista di divulgazione scientifica Pediatric Allergy and Immunology.

Acqua del rubinetto all’arsenico in cinque Regioni italiane

Bere l’acqua del rubinetto ha i suoi vantaggi sotto forma di benefici ambientali, non c’è dubbio, per via della riduzione della mole di rifiuti di plastica prodotti dalle bottiglie e del taglio delle emissioni dovuto al trasporto su strada delle acque minerali, ed in termini di sicurezza alimentare per quanto riguarda la qualità e la quantità dei controlli.

Eppure qualcosa non torna nella recente indagine della commissione sanitaria di Bruxelles: in cinque Regioni italiane l’acqua che esce dal rubinetto è contaminata, al punto da esporre al rischio di cancro la popolazione.
Sul banco degli imputati l’arsenico che supera in molti casi (e in molte case) la soglia consentita dall’Unione Europea.
Attualmente i limiti fissati dall’UE sono di 10 microgrammi per litro. Tuttavia recenti studi attestano che qualora la soglia superi i 20 mg/l non ci sarebbero pericoli per l’incolumità del consumatore, tanto che il Ministero della Salute italiano aveva addirittura chiesto di innalzare il limite a 50 mg/l. Diverso il parere dell’UE che afferma che oltre i 20 microgrammi il rischio di cancro aumenta a dismisura, esponendo i cittadini ad un pericolo troppo alto.