Anche lo sport, ed in particolare il calcio, si tinge di verde e si fa rispettoso dell’ambiente e dell’ecologia. A dare il buon esempio, dopo un campionato ricco e faticoso, è l’Inter che per gli allenamenti estivi ha deciso di fare un ritiro tutto eco: dalle strutture in legno smontabili, all’uso di energie rinnovabili e al divieto di prendere la macchina…scopriamo come i campioni hanno aderito alla svolta green.
svolta ecologica
Ambiente, Monini propone la rivoluzione naturale, come l’olio
Monini, azienda spolentina leader nella produzione di olio extravergine di oliva, cambia look e si rinnova a favore dell’ambiente e della sostenibilità: pannelli fotovoltaici ed energie rinnovabili nella produzione, ma anche packaging eco-friendly. Scopriamo come un’impresa del Made in Italy può sostenere l’ambiente in tutte le sue fasi di produzione e contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti senza rinunciare alla qualità.
Vini, anche le cantine si tingono di verde
La Green economy tocca davvero tutti i settori dell’economia: anche le cantine e le imprese vinicole si tingono di verde.
L’ecologia e l’ambiente applicato alla produzione e all’imbottigliamento del vino sono i temi del convegno Eco-sostenibilità e vantaggio competitivo nelle imprese vinicole, promosso da E. ON, fornitore mondiale di soluzioni energetiche specifiche.
Anche la Comunità europea è intervenuta nel convegno sulla svolta verde del settore vinicolo italiano perché anche il risparmio energetico e il basso impatto ambientale sono oggi strumenti di business ed il made in Italy si deve adeguare alle performance aziendali europee se vuole rendere il mercato più competitivo.
L’Islanda offre ospitalità ai server mondiali per risparmiare sul loro raffreddamento
Tra i campi dello scibile umano che più si stanno dando da fare in favore della svolta ecologica, probabilmente al primo posto c’è l’informatica. Dopo aver inventato i computer senza materiali inquinanti, quelli a risparmio energetico e tutti i dispositivi per evitare lo spreco di ogni centesimo di elettricità, dall’Islanda arriva la soluzione per quello che è sempre stato uno dei problemi principali dell’informatica, ma che mai si sono riusciti a risolvere: il raffreddamento dei server.
Provate a mettervi sulle gambe un pc portatile. Dopo qualche ora di utilizzo vi renderete conto che diventa incandescente. Ora immaginate un armadio pieno di circuiti simili a quelli del vostro portatile, ma che assiste migliaia di pc. Sono i server, i quali per funzionare hanno bisogno di essere raffreddati di continuo, visto che sono in attività 24 ore su 24. Secondo la società di ricerche Idc, l’industria informatica è responsabile del 2% delle emissioni globali di CO2, quanto l’industria aerea, e per la gran parte (tra il 40 ed il 60%), sono attribuibili all’energia che ci vuole per raffreddare i server. Dall’Islanda hanno trovato la soluzione: metterli sotto ghiaccio.