Trivelle, dopo le Tremiti anche in Veneto

Dopo il mare la terra…

così si legge sui principali quotidiani locali della provincia di Rovigo dove, dopo oltre 50 anni, si torna a parlare di metano, di trivelle e di ambiente. La scoperta di grossi giacimenti di metano risale ai primi anni ’60, ma le prime estrazioni mettono subito in evidenza un terreno inadatto, troppo paludoso e facile alla subsistenza, ossia all’abbassamento del suolo, con il conseguente innalzamento delle acque. Eppure oggi una società americana, la Aleanna Resources, chiede il permesso di trivellare per la ricerca di idrocarburi nel sottosuolo.

Un mare di trivelle, il dossier di Goletta Verde Legambiente

Un mare di trivelle, il dossier di Goletta Verde di Legambiente presentato ieri a Manfredonia ci restituisce una fotografia poco confortante dello stato di salute dei nostri mari, letteralmente perforati dalla ricerca di idrocarburi e dalle attività estrattive petrolifere. A rischio trivelle ci sono ben 30mila chilometri quadrati di mare, secondo i dati riportati dagli ambientalisti, ovvero una superficie più vasta dell’intera Sicilia. Ci sono poi aree che soffrono più di altre e sulle quali pendono minacce più pericolose come il Canale di Sicilia e l’Adriatico centro meridionale. In queste zone, infatti, si concentrerebbero le mire assetate di petrolio dei magnati dell’energia.