Ue, traballa l’accordo sul clima

Non siamo prossimi alla rottura, ma non manca molto. Il rischio che l’accordo salti per tutti c’è, e il Governo italiano pare non esserne affatto dispiaciuto, anzi. Ciò che la nostra nazione voleva è stato ottenuto, e cioè mettere zizzania tra i vari Paesi europei coinvolti nel pacchetto clima. Si parte dalle lamentele che il nostro Paese presentò nei confronti del pacchetto, considerato inadeguato e penalizzante per la nostra Economia in un momento così critico.

Di pochi giorni fa la richiesta di esonerare il comparto manufatturiero dall’insieme di quelle industrie che dovevano rivedere i loro piani di produzione per diminuire l’impatto climatico della loro attività. Non appena si sono intravisti segnali di apertura verso la concessione da parte della Comunità Europea, ecco che il nostro Governo ci va giù pesante, tentando di “salvare” dal pacchetto anche il settore termoelettrico.

Pacchetto clima a rischio a causa dell’Italia

Che l’Italia fosse dichiaratamente contro ogni provvedimento in favore del clima, questo lo si sapeva già. Come peraltro si sapeva degli errori di valutazione sui costi del pacchetto sull’economia dei vari Paesi, che l’Italia aveva sopravvalutato, ma anche che la storia del veto era pura fantascienza perchè nessun aderente alla Comunità Europea aveva il diritto di porre veti su nulla come invece accade all’Onu.

Per aggirare tutti questi ostacoli il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo pare aver scelto la via più breve, e cioè convincere i delegati delle altre nazioni uno per uno a boicottare il pacchetto clima, e pare, purtroppo, che ci stia riuscendo. Oggi Prestigiacomo si presenta alla conferenza sul clima di Bruxelles con un mezzo sorriso dopo aver convinto, per sua stessa ammissione, il Ministro dell’Ambiente francese Borloo sulle modifiche da apportare ai provvedimenti europei.

Berlusconi-barbaro favorisce gli inquinatori tedeschi

Nonostante cerchi in tutti i modi di difendere l’italianità, stavolta il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si fa un autogol incredibile. Nel tentativo di ostacolare in tutti i modi i parametri europei sulla riduzione dell’inquinamento, il Premier italiano sta difendendo a spada tratta le case automobilistiche tedesche, tra le più inquinanti del mondo (Mercedes, Wolkswagen e Bmw), dimenticandosi che tra le case europee una delle più virtuose, se non la più virtuosa, è proprio la Fiat.

L’industria di Torino infatti è tra quelle che si avvicinano di più agli obiettivi posti dall’Unione Europea di riduzione delle emissioni (130 grammi al km entro il 2012, 95 grammi al km per il 2020), ma anzichè far risaltare una delle poche cose buone fatte dall’Italia a livello mondiale, Berlusconi continua a difendere gli interessi delle case automobilistiche tedesche, che almeno a livello teorico con lui non dovrebbero avere nulla a che fare.

Unione Europea sblocca vendita frutta e verdura imperfetta

Cambiano gli standard di vendita di numerosi prodotti del mercato ortofrutticolo, per i quali l’Unione europea ha eliminato i rigidi parametri di perfezione, finora requisiti indispensabili per rientrare nella frutta e verdura smerciabile sul bancone di fruttivendoli e verdurai.
E così troveremo nel reparto ortofrutta anche i frutti bruttini, ammaccati, bitorzoluti, gobbi, insomma quelli che fino ad ora erano solo un vago ricordo legato all’agricoltura priva di trattamenti dei nostri nonni.

A segnare questo cambiamento di rotta contro modelli di frutta e verdura considerati troppo perfetti sono stati i ventisette Paesi aderenti all’Unione, che hanno deciso di approvare la proposta in materia avanzata dalla Commissione Europea.
I prodotti ortofrutticoli svincolati dai precedenti parametri sono in tutto ventisei ed includono alcuni tra i più comuni ortaggi e frutti che arrivano sulle nostre tavole quotidianamente: carciofi, asparagi, albicocche, meloni, melanzane, aglio, cipolle, cavoli, prugne e spinaci.

Unione europea salva le scimmie, primati non più utilizzabili in ricerche scientifiche

Il problema dell’abuso di cavie animali, come conigli, roditori, gatti e scimmie nella ricerca scientifica, è da sempre un tema molto caro a noi di Ecologiae.
Se è inevitabile riconoscere l’utilità dell’utilizzare test sugli animali per sperimentare nuove cure contro le malattie più rare e mortali per l’uomo, non possiamo che scandalizzarci quando si fa soffrire un coniglio solo per testare l’efficacia dell’ennesima lacca per capelli o di un prodotto depilatorio, come vi abbiamo mostrato nelle raccapriccianti immagini diffuse da Petatv, la televisione che difende i diritti degli animali dai soprusi dell’uomo.

Dopo la mobilitazione di numerose associazioni, in primis la Lav (Lega Antivivisezione), di numerosi rappresentanti dello star system, dell’opinione pubblica mondiale, e più in generale di tutti gli animalisti, qualcosa sembra muoversi anche in Europa.
A Bruxelles, infatti, l’Unione si è pronunciata contro l’utilizzo delle scimmie nella ricerca scientifica, salvo in casi rari, previa autorizzazione speciale concessa a favore di ricerche che si rivelino effettivamente fondamentali per la sopravvivenza della specie umana e per debellare gravi malattie.

Partita la raccolta firma per dire no al nucleare

Il nucleare è un’energia pericolosa e antiambientalista, e per questo va ostacolata. E’ con quest’intenzione che Legambiente ha indetto una campagna di raccolta firme contro il nucleare, per far sentire il proprio dissenso alla politica italiana che pare non aver imparato nulla dalla storia, e che in campo energetico vuol tornare indietro di 30 anni.

Secondo il Governo Berlusconi infatti il nucleare in Italia dovrebbe arrivare a coprire circa il 25% del fabbisogno energetico nazionale. Per raggiungere quest’obiettivo alquanto assurdo, si dovrà far fronte ad un esborso di tantissimi miliardi pubblici, per ottenere forse la metà del previsto e forse tra 20 anni. Tutto questo non va bene, perchè toglie risorse alle rinnovabili, più economiche e soprattutto disponibili da subito, ed è per questo che noi di Ecologiae.com e Legambiente diciamo di no al nucleare.

Italia, ancora linea dura su piano clima Ue

Le misure a favore dell’ambiente previste dall’Unione Europea costano troppo al nostro Paese. Il governo italiano, nella figura di Silvio Berlusconi e Stefania Prestigiacomo (ministro dell’Ambiente) è irremovibile.
Vista la grave crisi economica in atto le spese per ridurre le emissioni sono un conto troppo alto da pagare. Questo sembra un motivo sufficientemente valido per chiedere un cambiamento del Piano sul clima previsto dall’Europa.

Effettivamente, come dargli torto? Salvare le banche che avevano azzardato troppo con i nostri risparmi, investire su un’energia nucleare che appena terminata la costruzione degli impianti li vedrà già obsoleti, proteggere i manager corrotti dalla bancarotta regalandogli Alitalia, ci è costato e ci costerà parecchio (a noi contribuenti), tanto da non far avanzare nulla per rispettare i parametri sulla riduzione dell’impatto ambientale. Investimento che tra l’altro, sarebbe forse l’unico a nostro vantaggio, dal momento che ci garantirebbe ancora un pianeta su cui vivere.

Berlusconi contro l’ecologia e alleato dei comunisti

Il nostro Premier Silvio Berlusconi ha perso un’altra occasione per dimostrare un pò di attenzione all’ecologia da parte del suo Governo. Al summit sul clima tenutosi a Bruxelles nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio italiano era in prima fila tra quei leader che si sono opposti all’obiettivo del 20-20-20 imposto dall’Unione Europea già dall’anno scorso.

L’obiettivo del 20-20-20 significa ridurre del 20% le emissioni di CO2 entro il 2020 e contemporaneamente potenziare l’utilizzo delle energie rinnovabili fino al 20% del fabbisogno nazionale (più un 10% della quota del biocarburante).

Incidente nucleare in Slovenia. Tanta paura in tutta Europa ma l’UE rassicura.

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Si è riaccesa la paura per il nucleare in Europa. Ieri pomeriggio, verso le 17.30 ora italiana, si è verificato un incidente, in Slovenia, alla centrale nucleare di Krsko, distante, in linea d’aria, circa 130 chilometri da Trieste. A lanciare l’allarme, nel tardo pomeriggio di ieri, è stata la Commissione Europea che ha allertato tutti gli Sati membri. L’allerta è scattata in seguito alla comunicazione dell’incidente al sistema d’allerta dell’Ecurie (European Community Urgent Radiological Information Exchange). I responsabili della centrale fanno sapere che si è verificata una fuoriuscita di liquido nel circuito di raffreddamento dell’impianto. È stata attivata tempestivamente una procedura di spegnimento sicuro dell’impianto,che durerà diversi giorni e servirà per stabilire le cause dell’incidente ed effettuare le riparazioni.

In tarda serata l’Unione Europea fa sapere che l’allarme è rientrato, affermando che nessuna fuga radioattiva è stata riscontrata nell’ambiente circostante. Le rapide rassicurazioni non sono servite però a frenare la paura degli europei e gli ecologisti hanno fortemente ribadito il loro no al nucleare.

La classifica dei biocarburanti, non tutti fanno bene

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Non abbiamo fatto in tempo ad introdurre la prima generazione di biocarburanti in Italia, che già ne è uscita una seconda. Dalla Germania, dove i carburanti come l’olio di colza sono utilizzabili già da qualche anno, è stato stilato un elenco che li divide in quelli di prima e seconda generazione, a seconda delle colture che ne fanno parte. E a noi italiani, a cui piacciono tanto le classifiche, è venuto in mente di farne una, che metta in ordine i biocarburanti effettivamente eco e quelli che non lo sono, ma che anzi, delle volte rischiano di essere dannosi.

Il criterio che ha portato a questa scelta, fatta dall’Università di Bologna, riguarda l’impatto ambientale che determinate colture hanno sul terreno, sulla catena alimentare, e sull’economia di chi le coltiva.

Premio capitale verde europea

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La capitale verde europea è un premio istituito dalla Commissione Europea per eleggere ogni anno la città dell’Unione più ecologica.
Affrettatevi, cari sindaci delle grandi città, c’è tempo sino al 2010, quando partirà ufficialmente l’assegnazione annuale del prestigioso riconoscimento.

Essere proclamati capitale ecologica dell’anno, porterebbe numerosi vantaggi per l’economia, il turismo e la reputazione mondiale di una città.
I criteri per la vittoria del premio dovranno coincidere con standard elevati di rispetto ambientale, ed un impegno continuo a raggiungere obiettivi ambiziosi in favore dello sviluppo sostenibile.

Nuova azione di forza di Greenpeace: sequestrati 2 km di “spadare” illegali

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Non sfugge proprio nulla agli attivisti di Greenpeace. La scorsa notte un gruppo di volontari ha sorpreso nel mar Ionio un peschereccio che stava utilizzando una speciale rete chiamata “spadara“, dichiarata illegale dall’Unione Europea dal 2002. L’imbarcazione si trovava a circa 50 km da Capo Spartivento, in Calabria.

Intrappolata in essa hanno trovato una decina di tonni rossi e una tartaruga marina ancora in vita.
Tornati sulla terraferma, gli attivisti hanno poi denunciato la nave Diomede II alla capitaneria di porto di Messina.

Essere in Europa, essere l’Europa: Energia Intelligente, presentate i vostri progetti

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Ancora una volta, dall’Unione Europea ci arrivano proposte intelligenti, che è bene conoscere e diffondere, perchè molto spesso si è all’oscuro di tutti i finanziamenti e di tutte le possibilità che è possibile sfruttare dal nostro essere in Europa ed essere l’Europa.

Cospicui stanziamenti a favore delle energie rinnovabili e per la promozione del risparmio energetico sono alla base del programma Energia Intelligente Europa:

Il programma Energia intelligente-Europa istituito a favore dell’efficienza energetica, prevede misure dirette a incoraggiare l’efficienza energetica e l’uso razionale delle risorse energetiche; a promuovere le fonti d’energia nuove e rinnovabili e incoraggiare la diversificazione energetica; a promuovere l’efficienza energetica e l’uso di fonti d’energia nuove e rinnovabili nei trasporti.