Qualche giorno fa vi avevamo anticipato che il candidato alla Casa Bianca per i Repubblicani Mitt Romney aveva intenzione di tornare indietro di alcuni decenni per quanto riguardava la politica ambientale. Nei giorni scorsi è stato pubblicato il suo programma, all’interno di quello per l’energia, ed è da rabbrividire. Tentando di riassumerlo per sommi capi, bastano pochi numeri per capire cosa ha in mente il candidato Repubblicano. Il programma è lungo 21 pagine. In queste 21 pagine viene nominata la parola “petrolio” 154 volte, la parola “vento” 10 volte, di cui 5 in senso negativo, e quella “solare” 14 volte, di cui 4 negativamente.
Non si fanno cenni alle politiche di incentivi all’energia eolica perché, come detto qualche settimana fa, questi saranno completamente aboliti. Zero accenni al riscaldamento globale, ma anche nessun accenno agli aiuti ricevuti dalle lobby del petrolio e del gas in questa campagna elettorale che ammontano ad una cifra stimata in oltre duecento milioni di dollari.
Ma quali saranno le sue politiche in campo energetico? Come detto in passato, sarà tutto incentrato sul petrolio. Risulta chiaro da queste pagine che aumenteranno le trivellazioni, verranno erogati aiuti soltanto per le attività estrattive, aumenteranno le trivellazioni in mare e verranno realizzate delle partnership con Canada e Messico per la collaborazione nello scambio del petrolio, probabilmente per dipendere sempre meno dall’instabile mercato arabo.
Dopotutto che Romney non creda (o almeno non si interessi) al riscaldamento globale, se n’erano accorti tutti. E non solo perché non lo cita nemmeno nel suo piano energetico. Sono passate alla storia le sue valutazioni del lavoro degli scienziati di tutto il mondo sul fenomeno, affermando che le politiche di cap and trade sono troppo “buoniste e dannose”, ma soprattutto è evidente a tutti la volontà di continuare ad inquinare impunemente come ed anche più di quanto l’America ha fatto in questi decenni attraverso ulteriori aiuti alle industrie sporche. E dire che c’è chi si lamenta della politica ambientale di Obama.
[Fonte: Treehugger]
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