Cellulari e Wi-Fi banditi dalle scuole, la proposta dell’Ue

di Redazione 7

I cellulari e i dispositivi wireless potrebbero essere aboliti nelle scuole europee. A presentare la richiesta è una commissione del Consiglio d’Europa per evitare i danni causati da telefonini e apparecchi Wi-Fi, “potenziali pericoli” come si legge nel documento, per la salute umana e a maggior ragione dei nostri bambini e ragazzi.

Per sensibilizzare e ridurre il rischio delle esposizioni alle radiazioni emesse dai cellulari, si pensa di avvisare gli utenti con messaggi e frasi ad effetto, come quelle che si leggono sui pacchetti di sigarette; inoltre nelle scuole si dovrebbe vietare l’uso dei dispositivi e informare gli studenti sui potenziali rischi, con campagne si sensibilizzazione. La commissione rivolge ai governi un appello

Evitare gli errori del passato, quando sono stati riconosciuti con lentezza i pericoli dell’amianto, del fumo e del piombo nella benzina.

Il documento presentato dalla commissione del Consiglio d’Europa non fornisce dati scientifici e non prova la connessione tra esposizione alle radiazioni emesse dai cellulari e dai dispositivi Wi-Fi con malattie o deficit mentali, eppure come spiega la senatrice Albertina Soliani, membro della commissione

Anche se la ricerca non ha dato risposte definitive, il principio di precauzione è d’obbligo: la vita delle persone è più importante della possibilità di comunicare.

Da mettere al bando sarebbero anche i telefoni cordless e gli apparecchi per controllare i neonati a distanza, insomma tutti i dispositivi che utilizzano una tecnologia ad onde elettromagnetiche. Ricerche e analisi scientifiche sui potenziali rischi legati alle onde elettromagnetiche emesse dai telefonini hanno avuto esiti positivi sugli animali, ed in particolare sulle api. Recentemente lo studioso Daniel Favre ha dimostrato che la vicinanza di un apparecchio telefonico, cellulare o telefonino senza cavo fa impazzire le api, e le mette in pericolo. Ugualmente l’elettrosmog, causato ad esempio dalle antenne di Radio Vaticana, è stato identificato dalla Cassazione come principale responsabile dell’insorgere di malattie, leucemie in particolare, nei cittadini sottoposti a continue radiazioni. I dati tuttavia continuano ad essere discordanti. Il documento presentato dal Consiglio d’Europa per ora è stato approvato all’unanimità dalla commissione, ora verrà sottoposto all’Assemblea plenaria dell’Unione europea.

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[Fonti: ADUC; Il Giornale]

Commenti (7)

  1. “Anche se la ricerca non ha dato risposte definitive, il principio di precauzione è d’obbligo: la vita delle persone è più importante della possibilità di comunicare.”

    …fatelo sapere a Brunetta 🙂

  2. Sinceramente sono in disaccordo con l’ UE. Prima di tutto la tecnologia Wi-Fi utilizza microonde a 2.4Ghz e 5Ghz mentre le frequenze per i cellulari e le antenne radio/TV sono ben al di sotto, parliamo da poche centinaia di hertz se non sbaglio fino a 2100Mhz. La tecnologia Wi-Fi trasmette a potenze decine di volte inferiori dalle torri radio o cellulari. Ed è stato dimostrato che a quella potenza (100mw) non ci sono danni a lungo termine.Il Wimax poi va a frequenze ancora più alte…

    Per concludere: sono d’ accordo con l’ UE a far spegnere i telefonini agli studenti soprattutto per permettergli di focalizzarsi sullo studio e non sul mandare messaggini etc. ma che questa scelta non mini il progresso tecnologico nel campo della comunicazione.

    1. condivisibile, non si può pensare di bloccare il progresso tecnologico… anche se bisognerebbe capire la fascia d’età più esposta al rischio e che provvedimenti prendere, leggevo in uno studio recente che i più piccoli sono maggiormente sensibili alle radiazioni ad esempio, perché il loro cervello è più permeabile per via di uno strato di cranio più sottile, tanto che i bimbi che usano il cellulare rischiano maggiormente di ammalarsi di glioma e di neuroma acustico… poi ci sono studi discordi su questo tema, per alcuni il cellulare è il demonio, per altri è assolutamente innocuo a qualsiasi età… aspettiamo si mettano d’accordo…

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