Fotovoltaico nelle aziende agricole dell’Emilia-Romagna

di Redazione 3

Sul totale di energia pulita che viene prodotta nella Regione Emilia-Romagna con il fotovoltaico, solo il 7% proviene da impianti delle aziende agricole. A mettere in risalto questa criticità è stata la Coldiretti regionale nel sottolineare inoltre come in virtù di tale percentuale, molto bassa, sia elevato il rischio che la proliferazione degli impianti fotovoltaici a terra vada ad alimentare la speculazione sui terreni, ma anche la perdita di superficie coltivabile e la devastazione del territorio.

Nel dettaglio, prendendo a riferimento gli ultimi dati forniti dal GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, solamente 6.600 kW dei 95.000 kW totali da fotovoltaico presenti nell’Emilia-Romagna riguardano impianti di aziende agricole sebbene complessivamente la Regione per capacità complessiva sia al terzo posto dopo la Regione Puglia e la Regione Lombardia. Su un totale di 95.000 kW, 25.000 sono i kW che nella Regione Emilia-Romagna interessano gli impianti fotovoltaici a terra, ragion per cui ci sono sul territorio ben 19.000 kW di impianti svincolati dalle imprese agricole.

Secondo quanto dichiarato da Mauro Tonello, presidente dell’Organizzazione degli agricoltori dell’Emilia-Romagna, gli impianti fotovoltaici non direttamente collegati alle aziende agricole sono frutto di investimenti di natura prettamente finanziaria da parte di soggetti che non hanno alcun legame con il territorio, e che fanno emergere i problemi legati ad un elevato impatto ambientale.

Inoltre, come se non bastasse, la proliferazione di impianti fotovoltaici a terra da parte di soggetti che non sono imprese agricole crea distorsioni sui prezzi dei terreni che tendono a lievitare e che, quindi, fungono anche da freno allo sviluppo dell’attività agricola e, tra l’altro, anche al ricambio generazionale. Di conseguenza, per gli allacciamenti in rete non dovrebbero essere privilegiati gli impianti di grandi dimensioni, ma quelli più radicati ed integrati con il territorio anche in base a modelli sia di filiera corta, sia di produzione capillare di energia pulita da fonti rinnovabili.

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