Il parco auto in Italia è obsoleto e l’ambiente ne risente

Il parco auto italiano sta invecchiando rapidamente, con gravi conseguenze per l’ambiente. Nonostante i significativi progressi nel settore automobilistico, come l’introduzione di veicoli elettrici e ibridi, l’età media delle vetture nel nostro Paese supera ormai i 12 anni (dato ACI). Un quarto della flotta circolante ha più di 19 anni e quasi la metà delle auto rientra nelle categorie Euro 0-4, le più inquinanti.

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Parco auto in Italia obsoleto: l’ambiente è penalizzato

Questa situazione è particolarmente evidente nelle regioni meridionali e nelle aree rurali interne, dove la disponibilità economica per l’acquisto di veicoli più moderni è spesso limitata. L’età avanzata delle auto ha un impatto diretto e preoccupante sull’ambiente. I sistemi di controllo delle emissioni, come i catalizzatori, diventano meno efficienti con il passare del tempo, contribuendo a un aumento significativo delle emissioni di monossido di carbonio (CO) e ossidi di azoto (NOₓ).

Le vetture immatricolate prima del 2005 (Euro 2 e 3) presentano tecnologie di controllo delle emissioni ormai obsolete e meno sofisticate rispetto ai modelli più recenti, come gli Euro 6d, che grazie alla gestione elettronica del motore, all’iniezione diretta ad alta pressione e ai turbocompressori, garantiscono emissioni molto più contenute. Le ragioni dietro questa tendenza sono molteplici. Il fattore economico gioca un ruolo preponderante: l’acquisto di una nuova auto rappresenta un investimento considerevole per molte famiglie italiane, soprattutto in un periodo di incertezza economica.

A ciò si aggiungono le disuguaglianze territoriali: mentre nelle grandi città si è assistito a una maggiore innovazione del parco auto, anche grazie a divieti e limitazioni alla circolazione per i veicoli più inquinanti, nelle zone meno urbanizzate la sostituzione delle auto datate procede a rilento.

Per contrastare l’inquinamento veicolare e incentivare il rinnovamento del parco auto, sono state messe in campo diverse iniziative. Molte aziende automobilistiche si stanno impegnando nello sviluppo e nella commercializzazione di veicoli efficienti e a basse emissioni. Inoltre, la manutenzione regolare del proprio veicolo, con la sostituzione di componenti cruciali come il catalizzatore e la sonda lambda, può contribuire a ridurre le emissioni. A livello regionale, sono stati attivati piani e incentivi specifici.

Un esempio è il “Bando Rinnova Veicoli 2024-2025” della Regione Lombardia, volto a supportare l’acquisto di auto a basse emissioni per privati e aziende. Anche la Valle d’Aosta ha introdotto incentivi cumulabili per la mobilità sostenibile. Sebbene la quota di auto Euro 6 sia in crescita (circa il 36%), non è ancora sufficiente. Molte regioni stanno offrendo sostegni per l’acquisto di veicoli elettrici e plug-in, rappresentando un’opportunità significativa anche per le aziende con flotte di veicoli da lavoro. Queste misure sono fondamentali per accelerare la transizione verso una mobilità più sostenibile e migliorare la qualità dell’aria nel nostro Paese.

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