Coltivazione senza arare: la nuova tecnica per aumentare l’assorbimento del carbonio in modo naturale

aratro

Una nuova idea potrebbe rivoluzionare il sistema dell’agricoltura, ma al tempo stesso risolvere anche il problema dei mutamenti climatici: la “no-till farming“, coltivare senza arare. Il concetto si basa sul fatto che quando le colture sono piantate senza arare, il suolo trattiene più di carbonio, il che significa meno emissioni nell’atmosfera.

Ma gli scienziati non sono del tutto sicuri che questa tecnica possa davvero recuperare carbonio meglio rispetto all’agricoltura convenzionale. Lo scienziato Michel Cavigelli del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti concorda sul fatto che la tecnica usata nelle zone rurali del Maryland può servire per contenere più carbonio nei campi arati.

Il riscaldamento globale farà diventare la carne di ottima qualità solo un ricordo

bistecca bianca

Se vi piace un pezzo di carne gustosa, assicuratevi di farne una bella scorta. La bistecca di maiale diventerà molliccia e pallida mentre si riscalda il mondo. Ad affermarlo sono gli scienziati veterinari, i quali spiegano che le bistecche potrebbero diventare più insipide, magre e più soggette a deterioramento.

Questo dipende dal fatto che lo stress sugli animali del calore durante il trasporto al macello può rovinare la qualità della carne. I bovini cominciano a soffrire lo stress da calore intorno ai 20 ° C, i suini a 31 ° C.

L’unica cosa di cui possiamo essere certi è che sarà l’esperienza peggiore susseguente all’aumento della temperatura con il cambiamento climatico

ha dichiarato Neville Gregory del Royal Veterinary College a Hatfield, Regno Unito. Gregory ha passato più di un decennio studiando come la qualità della carne varia con la temperatura a cui sono tenuti gli animali d’allevamento. In un articolo pubblicato su Food Research International, mette le sue scoperte nel contesto dei cambiamenti climatici futuri.

Quanta CO2 emette quest’articolo?

usare il pc

Venti milligrammi sono solo l’importo medio delle emissioni di carbonio generate dal tempo impiegato a leggere le prime due parole di questo articolo. Ora, a seconda di quanto velocemente si legge, circa 80, forse anche 100 mg di C02 sono stati rilasciati. E i pochi minuti che ci vorranno per arrivare alla fine di questo post faranno emettere circa un grammo di gas a effetto serra, se non di più.

Questo può non sembrare molto:

Ma nel complesso, se si considerano tutte le persone che visitano un sito web e poi tutti i secondi che ciascuno di essi spendono su di esso, si rivela essere un gran numero

dice il Dott. Alexander Wissner-Gross, professore presso la Harvard University che studia l’impatto ambientale dei computer. Wissner-Gross stima che ogni secondo in cui qualcuno naviga in un sito Web semplice, genera circa 20 milligrammi di C02. Se si scarica una canzone, si invia una email o si guarda un video in streaming, si ha un impatto variabile sull’ambiente.

Secondo alcuni ricercatori, c’è la necessità di creare un ecosistema verde, dove internet non è solo indispensabile ma anche urgente.

Fa parte del quadro complessivo di sostenibilità. Gli scienziati ci dicono che abbiamo 10 anni per compiere un’azione seria per evitare gli effetti più catastrofici dei cambiamenti climatici. Avviare un qualche tipo di iniziativa è assolutamente vitale.

spiega Chris Large, capo del settore ricerca e sviluppo del UK-based Climate Action Group. Una serie di studi hanno messo in evidenza la crescente domanda di energia dei computer. Un rapporto del 2007, dalla società di ricerca Gartner, ad esempio, stima che la produzione, uso e smaltimento di tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni genera circa il 2% dei gas a effetto serra del mondo, analogo a quello prodotto da tutta l’industria dell’aviazione.

Il riscaldamento globale è eccessivo? La geoingegneria fa scattare il piano B

scudo solareLa grande istituzione scientifica della Royal Society ha pubblicato una revisione completa delle possibilità dell’ingegneria climatica per invertire il riscaldamento globale. Il riesame renderà difficile per i Governi riuscire ad ignorare il problema. Si dice che mentre la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra “assolutamente” devono rimanere una priorità, ci sono una serie di possibilità che questa non sarà sufficiente per tenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 ° C.

La mia ipotesi è che c’è una possibilità del 50% che si possa ottenere qualcosa con la riduzione delle emissioni

spiega John Shepherd dell’Università di Southampton nel Regno Unito, presidente del gruppo Royal Society e autore della relazione. Se l’umanità vuole evitare gli effetti peggiori del cambiamento climatico, deve essere pronta a distribuire in modo sicuro i metodi di geoingegneria come e quando necessario. Secondo Shepherd abbiamo già raggiunto un incremento di 1,6° C.

Egli è convinto che dovremmo sapere che nei prossimi due decenni, se gli sforzi non saranno sufficienti, non riusciremmo a ridurre le emissioni per evitare i 2 ° C di surriscaldamento. In caso contrario, la sua personale opinione è che dobbiamo essere preparati per un piano B.

Allevamento pulito con i pannelli solari nei pascoli per le pecore

pannelli solari pecore

Le pecore al pascolo sono uno strumento pratico per controllare le erbacce e le piante, ma possono servire anche a qualcosa in più grazie alla tecnologia moderna. Il tetto della loro stalla potrebbe servire per raccogliere l’energia del sole che arriva al suolo tramite pannelli solari. La pratica, iniziata in Europa, potrebbe diventare uno standard mondiale, e si è già diffuso in America.

La recinzione dev’essere sufficientemente lunga, e gli standard sono spiegati dall’azienda che produce questo prodigio della tecnica. Il perimetro non solo mantiene unite le pecore, dà sicurezza all’allevatore che nessuno possa rubarle come avviene nella gran parte dei pascoli del mondo, ma in più permetterà al pastore di avere dei pannelli solari che produrranno energia per la sua azienda, e rivendendo energia pulita ci guadagnano doppiamente. In questo modo, e questo aspetto preme molto negli Stati Uniti, le compagnie di assicurazione finiranno anche con l’assicurare tale impianto, mettendo ancora più al sicuro anche il bestiame.

Una foresta di alberi artificiali contro l’effetto serra, le soluzioni al cambiamento climatico proposte dalla geoingegneria

alberi artificiali effetto serraTim Fox, esperto di geoingegneria, ne è fermamente convinto: gli alberi artificiali potrebbero rappresentare una valida soluzione contro gli effetti del riscaldamento globale.

Gli alberi artificiali sono già un prototipo e sono già avanzati dal punto di vista del design dell’automazione e dei componenti che verrebbero usati. Potrebbero, in un periodo relativamente breve, essere prodotti in massa e messi in funzione.

Quella degli alberi artificiali è solo una delle soluzioni inviduate nell’ambito della geoingegneria per far fronte ai cambiamenti climatici in atto.

Inventato metodo per eliminare gli odori industriali senza inquinare e con risparmio energetico

stia polli

Un ricercatore della North Carolina State University ha messo a punto una nuova tecnologia che elimina davvero i cattivi odori, ma senza inquinare. In realtà, potrebbe essere la chiave per eliminare non solo i cattivi odori, ma anche le sostanze inquinanti, ad esempio emesse dalle strutture industriali su larga scala. Il dr. Praveen Kolar, assistente professore di ingegneria biologica e agricola alla NC State, ha sviluppato un processo economico di trattamento che attenua notevolmente gli odori provenienti dalle operazioni di macellazione del pollame.

Gli impianti di solito utilizzano sottoprodotti di origine animale (ad esempio, pelle, ossa, piume) per trasformarli in prodotti utili, come il fertilizzante. Tuttavia, tutto questo processo produce odori estremamente forti e nocivi.

Petit Prince: il robottino per colonizzare Marte partendo dalle piante

petit prince

Colonizzare Marte per adesso è un po’ impossibile. L’ostacolo maggiore è la mancanza di ossigeno, oltre che agli immensi sbalzi termici e tantissimi altri aspetti che rendono il Pianeta Rosso molto diverso dal nostro. Eppure, almeno per quanto riguarda l’ossigeno, una soluzione potrebbe trovarsi: ricorrere alle piante. Ma come fare, visto che le condizioni di vita su Marte sono proibitive?

Ci proverà un gruppo di progettisti, preoccupati dal fatto che il nostro pianeta possa un giorno collassare sotto il peso del cambiamento climatico, la sovrappopolazione, una crisi idrica, un olocausto nucleare o qualsiasi altra causa che costringerebbe i reduci terrestri a prepararsi a fare le valigie e portare la vita su Marte.

Inventato inchiostro solare che ridurrà del 90% il costo degli impianti solari

inchiostro solare

Le celle solari potrebbero presto essere prodotte più a buon mercato con “inchiostri” a nanoparticelle che permettono di essere stampate come un giornale o un dipinto sulle facciate di edifici o sui tetti per assorbire la luce del sole producendo elettricità. Brian Korgel, ingegnere chimico dell’Università del Texas a Austin, spera di ridurre i costi fino ad un decimo del loro prezzo corrente sostituendo il processo di produzione standard per le celle solari (deposizione in fase di gas in una camera a vuoto, che richiede alte temperature ed è relativamente costosa).

Questo è in sostanza ciò che è necessario per rendere la tecnologia delle celle solari e fotovoltaiche ampiamente adottate. Il sole fornisce una risorsa pressoché illimitata di energia, ma la tecnologia esistente per la raccolta dell’energia solare è proibitiva e non può competere con i combustibili fossili

ha spiegato il ricercatore. Negli ultimi due anni, Korgel e il suo team hanno lavorato su questa soluzione a basso costo dei nanomateriali per il fotovoltaico. Korgel sta collaborando con i docenti Al Bard e Paul Barbara, entrambi del Dipartimento di Chimica e Biochimica, e il professor Ananth Dodabalapur dell’Electrical and Computer Engineering Department. Essi hanno di recente pubblicato la loro idea sul Journal of the American Chemical Society.

Inventato materiale per specchi e finestre che non ha bisogno di prodotti inquinanti per essere pulito

resistenza al petrolio

Rimuovere le macchie oleose da specchi, finestre o tessuti in genere richiede un po’ di olio di gomito, e un forte sapone o solvente, ingredienti che vanno ad inquinare ulteriormente l’ambiente. Un nuovo rivestimento sviluppato da Jeffrey Youngblood e colleghi alla Purdue University promette che le macchie di grasso potranno essere spazzate via con la semplice acqua.

Integrare il materiale presente nei prodotti per la pulizia, sigillanti o vernici potrebbe ridurre la necessità dei solventi dannosi e detergenti contenenti fosfato, secondo i ricercatori. Questi detergenti possono letteralmente uccidere la fauna acquatica, consentendo ad alghe e microbi di affollare le acque e soffocare gli altri animali che consumano l’ossigeno disciolto.

Rosmarino, timo e menta: gli antiparassitari dell’agricoltura biologica

spezie antiparassitari naturaliRosmarino, timo, chiodi di garofano, menta a cosa vi fanno pensare se non a un pasto delizioso e aromatico? Ma c’è chi ha pensato più in grande ed ha immaginato ben più nobili scopi per le spezie. Per esempio quello di antiparassitari naturali nell’agricoltura biologica, al fine di non utilizzare sostanze chimiche e pesticidi velenosi per l’uomo e per gli insetti “buoni” come le api.

Queste note e comuni sostanze aromatiche stanno diventando una delle armi principali che le coltivazioni bio impiegano contro gli insetti parassiti. L’industria del biologico risulta in ascesa e oggi più che mai cerca di soddisfare le richieste in perenne aumento di frutta e vegetali, fra la crescente quota di consumatori che chiedono alimenti prodotti in modo più naturale.

Riscaldamento globale: anche gli uccelli si stanno rimpicciolendo

aquila in gabbia

Tempo fa ci siamo occupati di un fenomeno strano che stava accadendo in Scozia. Una specie tipica di pecora si stava rimpicciolendo a causa del riscaldamento globale. Sembrava dovesse essere un accadimento speciale, ed invece secondo alcuni ornitologi, pare essere un evento piuttosto diffuso, anche tra gli uccelli.

Esistono infatti alcune specie di volatili, a diverse latitudini, specialmente più verso Nord, che lentamente e progressivamente stanno diventando sempre più piccoli. E’ noto infatti che gli uccelli che vivono vicino all’Equatore sono più piccoli rispetto a quelli che vivono nei territori freddi alle estremità del mondo. Questo è un adattamento evolutivo in quanto un animale piccolo disperde il calore molto più velocemente rispetto ad uno più grande.

Germania: ideato metodo per allarmare la popolazione in caso di catastrofe naturale

germania

In passato, alcune sirene cittadine erano state installate in Germania per avvertire la popolazione delle alluvioni, dei grandi incendi o degli incidenti chimici. Oggi, tuttavia, non esiste più un tale sistema di allarme, in quanto la maggior parte delle sirene sono state smantellate dopo la fine della guerra fredda. I ricercatori del Fraunhofer Institute per l’analisi delle tendenze tecnologiche INT di Euskirchen desiderano che la popolazione fosse messa in guardia dai clacson delle auto.

Nella città di Batman, Gotham City, un gigantesco proiettore proietta il Bat-segnale in cielo, in caso di catastrofe per lanciare l’allarme alla popolazione ed avvisare che arriva il supereroe. In Germania, una fitta rete di sirene potrebbe essere utilizzata per le nuove catastrofi del ventunesimo secolo in maniera molto simile. Nel mese di gennaio, i ricercatori dell’INT hanno richiesto un brevetto per una tecnologia che permette ai clacson delle auto parcheggiate di essere attivati in caso di catastrofe. La tecnologia si basa sul sistema di emergenza eCall, che sarà presente sulle nuove auto a partire dal settembre 2010.

Una casa del 1930… ecologica!

casa ecologicaUna casa costruita nel 1930 può essere ecologica? A quanto pare si. Accade nel Regno Unito, dove già nel 2008 è stato (ri)costruito un vecchio edificio, così come sarebbe stato messo su nel 1930, e che ha subito il primo dei tre aggiornamenti necessari per garantirne l’efficienza energetica e che, a missione compiuta, porterà alla conversione di un’abitazione inefficiente dal punto di vista energetico ad una casa a zero emissioni.

Proprio come quelle progettate oltremanica per soddisfare l’impegno assunto dal governo britannico di ridurre entro il 2016 le emissioni di CO2 prodotte dalle case. I risultati di questa ricerca sperimentale saranno utili per milioni di famiglie in tutto il Regno Unito.