10 novità ecologiche nelle nostre vite che ci aspettano per il nuovo anno

presa verde

I cosiddetti “Green Building” sono una delle chiavi per la ripresa economica. Non solo è un modo migliore per fare affari, ma è una novità importante nel campo ecologico. Si genera innovazione, si migliorano gli standard di efficienza, la gente è più felice e più sana e crea nuovi posti di lavoro verdi.

In molti conosceranno già queste novità verdi, specialmente per chi si interessa di ecologia, ma per tutti, proviamo a riassumere quali saranno le novità commerciali migliori che ci aspettano per quest’anno appena cominciato.

Le case verdi? Spesso sono tossiche

tossicità nelle case

Un anno fa ci lamentavamo che l’efficienza energetica poteva essere una buona cosa, ma non a scapito della qualità dell’aria e della salute delle persone. L’efficienza energetica delle case riguarda prima di tutto il modo in cui sono costruite, e cioè fatte per essere il più ermetiche possibile.

Ora però un nuovo studio della California Environmental Protection Agency’s Air Resources Board ritiene che il 67% delle nuove abitazioni non rispettano gli standard minimi per il ricambio d’aria. Sembra che nessuno apra più le finestre o avvii la cappa per lo scarico dei fumi da cucina sufficientemente per ventilare adeguatamente le proprie case. Capirete che se in California, dove sono all’avanguardia su questo campo, si trovano in una situazione di “poca sicurezza”, figuriamoci quello che può accadere da noi.

Fido inquina più della vostra auto

cane triste

Chi l’avrebbe mai immaginato che dietro a quei grandi occhi dolci del vostro gatto o cane, si nasconde una macchina da emissioni, la quale inquina due volte di più della vostra auto? Non avete mai visto il vostro animale usare un elettrodomestico, guidare un auto o lasciare l’acqua aperta, eppure la sua quantità di emissioni è anche maggiore della vostra.

Secondo un rapporto pubblicato da due scienziati neozelandesi sulla rivista New Scientist, la risposta sta nella quantità di superficie necessaria per produrre i loro alimenti. Gli scienziati, Robert e Brenda Vale, hanno notato che un cane di medie dimensioni consuma circa 164 chili di carne e 95 kg di grano in un anno. L’impatto sull’ambiente necessario per produrre la carne e il grano corrisponde ad una superficie di 0,84 ettari. D’altra parte, un veicolo 4×4 che viaggia 10.000 chilometri l’anno ha un impronta ecologica di 0,41 ettari, la metà rispetto al cane. Inoltre, questi fattori consumano l’energia necessaria per produrre e dare energia al veicolo.

7 modi per avere un Natale ecologico

natale ecologico

Luci, addobbi, alberi: forse troppo consumismo per essere un anno ecologico? Di certo non possiamo chiedervi di evitare tutto questo e andare contro le tradizioni, ma solo di cercare di incorporare la natura in esse, senza sprecare tempo, denaro o risorse. Eccovi così 7 consigli per avere un Natale verde, e non solo per il colore dell’albero.

1. Luci a LED o a risparmio energetico. Non si può avere un albero di Natale senza le luci. Ma sostituire le vecchie lampadine ad incandescenza con i LED, oltre che più ecologico, può farvi risparmiare fino al 30% sulla bolletta elettrica. Le lampadine tradizionali consumano tra 6 e 9 watt, mentre i LED utilizzano 0,5-0,7 watt.

2. Scegliere l’albero giusto (o nessuno). È possibile evitare di fare l’albero facendo il presepe o creando un’atmosfera accendendo una candela a forma di pino o cose simili. Se invece non potete farne a meno, specialmente se avete bambini in casa, scegliete una versione biologica dell’albero, di quelle che si possono ripiantare, nel vostro giardino o nei luoghi pubblici, oppure di plastica, ovviamente riciclata.

Poche piccole azioni per salvare il mondo

riciclo

E’ vero che tutti gli abitanti del pianeta sono in trepidante attesa della conferenza sul clima che si terrà a Copenaghen nel prossimo dicembre. La politica mondiale dovrà dare una grossa mano al pianeta per evitare il disastro ecologico, ma è anche vero che forse questo potrebbe non bastare.

Secondo quanto affermano gli esperti americani sulla rivista PNAS, le decisioni che potrebbero prendere i grandi della Terra in Danimarca potrebbero risolvere solo parte del problema. Si parlerà infatti di ridurre le emissioni industriali, porre un limite alle emissioni dei veicoli e di Cap and Trade, ma basta un solo dato a far capire che questa è solo la punta dell’iceberg. Pare infatti che, ad oggi, l’8% delle emissioni di CO2 nell’atmosfera provenga direttamente dalle nostre case. Noi utilizziamo troppi elettrodomestici, e di conseguenza emettiamo troppi gas ad effetto serra. Nell’articolo su PNAS ci sono alcuni semplici gesti quotidiani che potrebbero evitarci guai peggiori.

Solar Decathlon: le case solari invadono Washington

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Se vi recate al National Mall di Washington, DC, in qualsiasi momento a partire da oggi fino al 21 ottobre, sarete sorpresi di trovare che un nuovo quartiere di case a energia solare è sorto dove prima non c’era assolutamente niente, e nell’arco di poche settimane. Non preoccupatevi: non è il risultato di abusi edilizi o insediamenti di nomadi. Queste case fanno parte del Solar Decathlon 2009.

Il Solar Decathlon è un evento di tre settimane organizzato dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Quest’anno, 20 squadre composte da studenti universitari e di college, provenienti da tutto il mondo, si sono riuniti presso il monumento simbolo della Capitale americana per vedere chi può costruire la casa solare più efficiente ed attraente.

Wc-bidet: il modo per risparmiare tonnellate di carta

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In periodi in cui si cerca di risparmiare su quante più risorse possibili, su una cosa è impossibile fare economia: la carta igienica. Le persone trovano l’idea di andare in bagno senza carta igienica un po’ scioccante, ma tantissime persone in tutto il mondo lo fanno. Certo, queste spesso lo fanno per necessità, ma tra un po’ anche in Occidente sarà possibile farlo, mantenendo la stessa “dignità” di prima.

Per questo ci sono buone tecnologie ora disponibili che sostituiscono alcuni impianti del vostro bagno o possono anche aggiungersi ad essi. Quello più incredibile è il gabinetto-bidet. E’ più pulito e più sano, e consente di risparmiare anche molta acqua, oltre che tonnellate di carta. Per fare un rotolo di carta igienica servono 1,5 quintali di legno, 37 litri di acqua e 1,3 kWh di energia elettrica. Ma se il bidet fosse incorporato nel wc, probabilmente non verrebbe prodotto tutto questo spreco.

I giardini sui tetti potrebbero risolvere il problema dell’inquinamento cittadino

tetto verde

Nei Paesi anglosassoni vanno sempre più di moda una sorta di “giardini pensili” simili a quelli di Babilonia, ma molto più tecnologici. Si chiamano “Green Roofs” e sono letteralmente dei tetti verdi. Sempre più popolari nei centri urbani e ricoperti di piante, potrebbero aiutare a combattere il riscaldamento globale e l’inquinamento cittadino. Ne sono convinti gli scienziati nello Stato americano del Michigan.

Questo team ha scoperto che la sostituzione di materiali di copertura tradizionali con le piante, in un’area urbana delle dimensioni di Detroit, con una popolazione di circa un milione di abitanti, sarebbe equivalente ad eliminare all’incirca un anno di anidride carbonica emessa da mediamente 10.000 SUV e camion. Il loro studio, il primo del suo genere atto ad esaminare la possibilità dei tetti verdi di assorbire il carbonio con un conseguente impatto sul cambiamento climatico, è stato pubblicato sul periodico scientifico ACS ‘Environmental Science & Technology.

IBM lancia un dispositivo per far risparmiare energia dal 15 al 40% (video)

IBM-dispositivo intelligente

Negli ultimi sei mesi, IBM ha provato un progetto pilota a Fayetteville, North Carolina, che mirava a scoprire che tipo di risparmio energetico può essere realizzato utilizzando le reti intelligenti e attuando modifiche semplici delle abitudini quotidiane. Ieri hanno rivelato i risultati ottenuti finora, e hanno affermato che il progetto ha una media del 15% di risparmio energetico nelle case e nelle imprese, e fino ad un picco del 40% di risparmio in alcuni appartamenti.

Il segreto del successo è che molti strumenti, anche i più impensabili, hanno partecipato alla formazione totale del risparmio energetico. Ma tutto lo si deve ad un oggetto che è diventato lo strumento più ricercato degli ultimi anni: una sorta di computer di bordo che consente agli utenti di vedere in tempo reale ciò che gli apparecchi, i dispositivi e i sistemi elettrici utilizzano in termini di quantità di energia, e avvertirci quando stanno funzionando.

Le piante in casa rendono l’aria migliore

piante in casa

Le piante d’appartamento sono in grado di neutralizzare l’ozono nocivo, rendendo più pulita l’aria interna. L’ozono, che è il principale componente dello smog, si forma quando la luce ad alta energia, come ad esempio la luce ultravioletta del sole, rompe i legami con l’ossigeno, che si traduce nella O3, tre atomi di ossigeno che si uniscono. Quando si formano più in alto nell’atmosfera, lo strato di ozono ci protegge dai dannosi raggi UV. L’ozono troposferico non è però così piacevole.

Mentre l’ozono indoor è un problema più grande in molti Paesi in via di sviluppo, a causa della combustione di biomassa per cucinare e riscaldare in zone poco ventilate, il gas incolore può infiltrarsi dall’esterno in uffici e abitazioni, anche nei Paesi sviluppati. Inoltre, fotocopiatrici e stampanti, insieme con altre apparecchiature, possono aumentare le concentrazioni di ozono in casa, spiegano i ricercatori.

Casa dolce casa…inquinante

inquinamento domestico

Si dice che non c’è nessun luogo come casa propria. Ma alcune relazioni di scienziati americani su alcune case nelle aree residenziali della California potrebbero sconvolgere questo caposaldo. La tipica casa americana, probabilmente come nel resto del mondo Occidentale, è probabilmente una sottostimata fonte di inquinamento delle acque, secondo un nuovo studio segnalato al 238esimo Incontro Nazionale della American Chemical Society.

Secondo gli studiosi Lorence Oki, Darren Haver e colleghi, la spiegazione è che il rilascio delle acque provenienti dalla pioggia e dall’irrigazione di prati e giardini, si snoda nelle fognature comunali sottostanti. A queste si aggiungono le acque reflue dei lavaggi dei fertilizzanti, pesticidi e altri contaminanti scaricati, tutti materiali che infine ritornano a galla nei fiumi, laghi e altri corsi d’acqua.

Non solo casa: anche il prefabbricato può essere ecologico

zeta-prefabbricato

E’ dura vivere in case prefabbricate, ma forse con qualche accorgimento in più, anche queste costruzioni che assomigliano a delle abitazioni potrebbero diventare agevoli ed ecologiche.

E’ quello che ha provato a fare Marc Porat della Zeta Communities. Porat è anche presidente di Serious Windows, un’azienda che si occupa dello smaltimento delle vecchie finestre per riciclarne i materiali, costruire nuovi prodotti e garantire una maggiore efficienza energetica. Sembra che si stiano applicando la stessa strategia sulle case prefabbricate.

Come vivere senza aria condizionata: la casa-alveare siriana

casa alveare siriana

Le case in Occidente si assomigliano tutte, sono altamente tecnologiche anche dove si potrebbe fare a meno, e cioè nella ventilazione. Ma prima dei termostati, come facevano le persone a non morire di caldo/freddo? Il sito internet eartharchitecture.org parla delle case-alveare siriane. Ma a guardarle bene assomigliano, e hanno una struttura simile, ai trulli di Alberobello.

Progettato per il clima del deserto, l’alveare mantiene il calore grazie allo spessore delle pareti fatte di mattoni di fango, i quali sono ottimi anche per intrappolare il freddo. L’alta cupola delle case serve a raccogliere l’aria calda, che si sposta durante la notte nella parte inferiore della casa. All’interno, la sua alta cupola serve a raccogliere l’aria ancora più calda, e lascia scivolare la pioggia prima che il mattone l’assorba e crolli. Il suo spessore è un ottimo scambiatore di calore a bassa velocità, e mantiene la temperatura interna tra 85  e 75 ° F (24-29 gradi Celsius), mentre al di fuori si passa, da mezzogiorno a mezzanotte, dai 140 a 60 ° F. (da 60 a 15 Celsius).

Eco-town: l’invenzione inglese prende vita

eco-town

Per andarci a vivere ci vorranno ancora 7 anni, ma state sicuri che una volta abitate, certe case non si abbandoneranno più. Stiamo parlando delle case al 100% sostenibili costruite nelle cosiddette eco-town, le città verdi in progettazione in Gran Bretagna.

I progetti odierni parlano di 4 città entro il 2016 con 2.500 abitazioni l’una, un ottimo esperimento che nella mente del suo fautore, il primo ministro Gordon Brown, sarebbero potute essere 10 volte di più, se non si fossero messe di mezzo le amministrazioni locali ed i soliti franchi tiratori. Ma già queste 10 mila case serviranno ad abbattere una grossa fetta di inquinamento. Come? Produzione propria di energia e abbattimento degli sprechi.