Il pellicano californiano di nuovo a rischio estinzione

Stavolta non c’entrano nulla gli agenti inquinanti (petrolio, CO2, ecc.), o almeno quelli classici. La causa che sta portando alla morte migliaia di esemplari di pellicano bruno californiano potrebbe essere circoscritta nell’area dello Stato americano. Questo non significa che il problema non tocchi il resto del mondo, ma anzi, essendo concentrata in un punto, c’è il rischio che sia ancora più intensa.

Stiamo parlando del PBDE, polibrominato difenile, un ritardante di fiamma utilizzato per spegnere i roghi susseguitisi nei mesi scorsi in California, e di cui adesso ne stiamo pagando le conseguenze. Si sapeva già che l’agente chimico era un potenziale pericolo per i volatili della zona, ma siccome non si riuscivano a trovare altre soluzioni alle decine di roghi che hanno devastato le case californiane, si è deciso di correre il rischio. Il risultato adesso è che le strade californiane sono piene di centinaia o anche migliaia di esemplari di pellicano bruno senza vita. E non solo le zone costiere.

eBay bandisce la vendita di avorio, basterà a salvare gli elefanti?

Finalmente una buona notizia per gli elefanti: qualcosa si muove infatti a loro favore niente poco di meno che dal popolare ed internazionale sito di vendite on-line eBay. Già lo scorso anno il popolare megastore telematico aveva annunciato di voler fare qualcosa per salvare gli esemplari della specie, limitando la vendita di prodotti d’avorio provenienti in gran parte dal mercato illegale. Ora però il bando per l’avorio e i suoi derivati è entrato effettivamente in vigore, con l’arrivo del nuovo anno, e chissà che non serva a far tirare un sospiro di sollievo anche ai poveri animali, braccati dai cacciatori di frodo.

Se soltanto le cose fossero così semplici! In realtà dalla Cina continuano a provenire all’Africa sempre più richieste di avorio, in particolare destinate alle preziose bacchette che i cinesi utilizzano per mangiare, e le regole contro la violazione delle riserve vengono ripetutamente infrante. La fame, che incombe in molti villaggi africani, certo non contribuisce a sviluppare una coscienza ecologica nelle popolazioni indigene, che per sostentare la numerosa prole, sono disposte ad uccidere e vendere i poveri elefanti. E la proliferazione nel commercio illegale di specie protette è stata facilitata proprio mediante l’utilizzo di Internet come canale di vendita e scambio.

Landshare, il nuovo metodo per produrre cibo a basso costo arriva dalla Gran Bretagna

In un momento particolare come questo, l’ultima cosa che si dovrebbe fare è sprecare ciò che si ha. Noi italiani siamo tra i popoli più spreconi al mondo, e per questo dovremmo dare un’occhiata oltremanica, dove hanno avuto un’idea niente male.

Hugh Fearnley-Whittingstall è considerato una sorta di eroe nazionale, dato che grazie al suo ingegno i britannici hanno migliorato il loro stile di vita. La sua ultima invenzione si chiama “Landshare“, ovvero la condivisione della terra, e si basa sul concetto che chi ha del territorio inutilizzato non lo deve sprecare, abbandonandolo a sè stesso, ma metterlo in condivisione con la comunità, dando la possibilità a chi ha abbastanza buona volontà, di renderlo produttivo. Attenzione, non stiamo parlando di grandi appezzamenti di terra, ma anche di piccoli giardini domestici.

57000 posti di lavoro “verdi” già pronti negli Stati Uniti

La crisi economica ha colpito tutto il mondo, su questo non ci sono dubbi. Però mentre in Italia ci piangiamo addosso sperando che qualcosa accada e che il posto di lavoro ci cada tra le braccia, in America si danno da fare e se ne inventano uno tutto nuovo. Il lavoro ecologico.

Una nuova relazione del National Parks Conservation Association propone un reinvestimento da parte dello Stato di soldi pubblici non a fondo perduto, ma in vere e proprie opere necessarie allo sviluppo della comunità e a creare nuovi posti di lavoro, che facciano guadagnare tutti, Stato compreso. La richiesta è di 2,5 miliardi di dollari per creare nuovi posti di lavoro nei parchi nazionali e non solo. Grazie a questo aiuto iniziale, in breve tempo per ogni dollaro investito ne verranno restituiti 4, con un grande guadagno da parte di tutti.

Buon Natale con l’eco-regalo

Avete fatto tutti i regali di Natale? Per i soliti ritardatari, o per chi ha a cuore l’ambiente, Greenpeace, Legambientee tante altre associazioni ambientaliste consigliano il regalo ecologico. Ogni associazione mette a disposizione dei suoi iscritti, ma anche di utenti esterni, dei cataloghi con prodotti eco-sostenibili ed iniziative importanti.

Un esempio? L’adozione dell’animale a distanza, proposta ovviamente dal WWF. L’associazione animalista propone di far “festeggiare” il Natale a specie in via d’estinzione, sottoscrivendo un’adozione per farla rimanere nel suo habitat naturale, così come avviene con i bambini africani. In cambio al sostenitore verranno inviati un peluche, un messaggio di auguri personalizzato, un certificato e una scheda dell’animale, e da quest’anno anche uno screensaver e uno sfondo per il computer. Non a caso si tratta di regali digitali, in modo da salvare centinaia di alberi dalla distruzione per fornire la carta per auguri, foto e quant’altro come avveniva una volta. Tra gli animali che è possibile adottare, oltre alle razze già presenti negli altri anni come gli elefanti, o il finanziamento per salvare i cani dal maltrattamento, da quest’anno si potranno aiutare anche pinguini, foche e orsi polari.

Candle night, questa sera dalle 20 alle 22 staccate la spina!

Una romantica cena a lume di candela, o due ore di relax in un’atmosfera soffusa, priva di luce artificiale: se da tempo programmate di spegnere per un po’ di tempo l’interruttore ed immergervi nella penombra che riposa i sensi, questa sera quel momento è arrivato.
Nella fascia oraria compresa tra le 20 e le 22 staccare la spina non sarà soltanto un modo per rilassarsi e distendere i nervi, perchè servirà ad aiutare l’ambiente e ad offrire il proprio apporto contro il riscaldamento globale e lo spreco energetico.

L’iniziativa, denominata suggestivamente Candle night, nasce per la prima volta in Canada nel 2001, e presenta due tappe distinte, una in coincidenza con il solstizio d’estate, il 21 giugno, l’altra in concomitanza del solstizio d’inverno, e dunque esattamente oggi, 21 dicembre. A cosa servirà, si chiederanno in molti, spegnere la luce soltanto due ore? Si può in un tempo così breve cambiare il corso delle cose e salvare la Terra dai mutamenti climatici?

iPhone lancia un albero tamagotchi collegato ad un real tree

Piantare nuovi alberi è l’ecomoda del momento: fa chic regalarli per Natale tra parenti e amici, è utile per farsi un po’ di pubblicità verde alle aziende più attente all’ambiente, come compensazione alle emissioni delle fabbriche più inquinanti, o semplicemente fa sentire meglio le persone che sperano di riuscire a respirare un’aria pulita nel prossimo futuro.

Ebbene, nell’era del virtuale non poteva mancare un albero-amico avatar che ci infondesse un po’ di ottimismo e di allegria direttamente dallo schermo dell’oggettino più usato oggi, l’inseparabile, irrinunciabile, indispensabile (?) telefono cellulare. A proporlo è la Apple con un’applicazione per i dispositivi mobili iPhone chiamata Real Tree, un albero virtuale sul nostro cellulare.

A Natale fai un regalo sostenibile, pianta un albero con Legambiente e Azzero CO2 nel BosCO2

Si avvicina il Natale e, come ogni anno, ci si appresta a decorare di luci colorate e palle variopinte il classico abete o il pino, vero o artificiale che sia.
La tradizione vorrebbe che fosse proprio il giorno dell’Immacolata quello prescelto per fare l’albero e dare il via ufficiale al periodo delle feste natalizie. Proprio per questo, alla vigilia dell’otto dicembre, scegliamo di parlarvi di un’iniziativa che potrebbe farvi cambiare idea in tempo sul’acquisto del vostro albero.

Se siete dotati di un abete finto che riciclate utilizzandolo ogni anno, ben venga. Ma se fate parte della schiera dei milioni di italiani che acquisteranno un albero vero, per poi buttarlo all’arrivo della Befana, riflettete sull’idea di scegliere un regalo sostenibile, aderendo all’iniziativa proposta da Legambiente e Azzero CO2 per dare un’impronta ecologica al proprio Natale.

Direttamente dalla Garbatella, i dieci comandamenti salva-clima dei Cesaroni


Una delle fiction più amate dagli italiani, I Cesaroni, si allea con il premio nobel per la pace 2007 Al Gore, per sostenere un’iniziativa che diffonda tra la gente una coscienza ecologica.
I protagonisti della famosa serie televisiva, made nella Garbatella, trasmessa da Canale 5, sono infatti i rappresentanti per l’Italia del Progetto clima.

Sfruttando la sua immagine e l’immensa popolarità riscossa grazie a i Cesaroni, il cast della fiction spiega agli italiani, aiutandosi con disegni e immagini, una sorta di decalogo salva-clima, messo a punto proprio da Al Gore. Ma vediamo insieme quali sono i dieci comandamenti da rispettare per diminuire al minimo la nostra impronta ambientale.

Una tipografia lombarda regala il calendario ecologico

Chi l’ha detto che solo le grandi opere sono degne di nota? Sono proprio i piccoli gesti, invece, che contribuiscono spesso e volentieri alla risoluzione di problemi enormi come quello ambientale. Lo sa bene una tipografia lombarda, la Poligrafica Srl, che ha scelto di dare una mano all’ambiente regalando ai suoi clienti un calendario ecologico. L’azienda, infatti, in vista dell’imminente fine dell’anno ha ideato un calendario 2009 ecosostenibile, realizzato totalmente in PET riciclabile al 100% e stampato utilizzando la nuova tecnologia offset UV.

A Firenze operazione di Terra! contro l’inquinamento dei SUV

Le automobili fanno male: inquinano l’ambiente con le loro emissioni nocive e danneggiano la salute umana. Inoltre, come ci spiega Paola Pagliaro, uno studio del Centro internazionale per la ricerca sul clima e l’ambiente (Cicero) ha evidenziato che le auto hanno una forte incidenza sul riscaldamento globale. Per tutti questi motivi, alcuni attivisti dell’associazione ambientalista Terra! hanno organizzato a Firenze un’azione di protesta contro l’inquinamento da CO2 da auto ed in particolare da SUV. La scorsa notte sono stati piazzati 40 cartelli stradali di divieto di accesso ai SUV nei 20 varchi di accesso alla ZTL della città di Firenze. “Vietato l’ingresso al centro storico per i veicoli con emissioni di CO2 superiori a 120 g/km”, “Vietato l’accesso ai SUV”, “Vietato respirare!” cosi recitano alcuni dei cartelli posizionati dagli attivisti di Terra!.

Greensburg, una città eco-sostenibile già dal nome

Rivoluzionare un’intera città, il progresso di centinaia o migliaia di anni, in nome dell’ecologia può sembrare eccessivo. Ma rifarla per intero dopo che un urugano vi si è abbattuto contro, radendola praticamente al suolo, è più che ragionevole. Ancor di più se si crede che l’uragano sia stato inviato direttamente da Madre Terra per dare un messaggio agli esseri umani.

Per adesso gli abitanti di questa cittadina del Kansas l’hanno recepito, speriamo non ce ne sia bisogno anche nel resto del mondo. Questa storia inizia il 4 maggio 2007, quando un urugano di forza 5 si è scatenato contro case, edifici e alberi e ha lasciato dietro di sè una città fantasma. Dopo l’attimo di sconforto, i suoi cittadini hanno deciso di ricostruire daccapo l’intera cittadina, e hanno deciso di farlo rispettando la natura, dando forma alla prima città completamente eco-sostenibile.

Proliferano i Transition Village, posti in cui si vive senza petrolio

Il petrolio, si dice, sta per finire. Non sappiamo se è vero o no, ma il suo costo, dal punto di vista economico ma anche ambientale, è sempre più elevato. Quindi perchè non farne a meno? Fino a poco tempo fa questo discorso poteva sembrare fantascienza, ma oggi in tutto il mondo abbiamo esempi tangibili di questa vita anti-petrolio.

A lanciare l’idea è stato lo scrittore inglese Rob Hopkins, che con il suo libro “The Transition Handbook” (il manuale della transizione) espone in maniera teorica come fare a vivere in maniera naturale, sfruttando le altre centinaia di risorse che Madre Natura ci mette a disposizione. Per fortuna questo libro non è rimasto sugli scaffali delle librerie, ma sta pian piano diventando realtà in tutto il mondo. Secondo il Times sono 700 i villaggi che stanno mettendo in pratica gli insegnamenti di Hopkins, ma andiamo a vedere in cosa consistono.