Inventato metodo per purificare le acque reflue producendo elettricità

professore desalinizzazione acqua

Visto l’imminente problema dello scioglimento dei ghiacciai, e del conseguente aumento dei livello dei mari, accompagnato dalla crescente siccità, come mai non si pensa a sfruttare proprio questo fenomeno, cioè l’aumento dell’acqua salata, per girarlo a nostro favore? Ci ha pensato un team di scienziati americani e cinesi, che hanno messo a punto una tecnica che potrebbe rivoluzionare l’approvigionamento dell’acqua a livello mondiale.

Un processo che pulisce le acque reflue e genera l’elettricità può anche eliminare il 90% del sale dall’acqua salmastra o acqua di mare, rendendola talmente pulita da poterla bere, o almeno utilizzarla per usi industriali. Molte nazioni già dissalano l’acqua utilizzando un processo di osmosi inversa (si spinge l’acqua ad alta pressione attraverso le membrane che permettono all’acqua di passare, ma non al sale) o l’elettrodialisi (un processo che utilizza l’elettricità per filtrare gli ioni di sale nell’acqua attraverso una membrana). Entrambi i metodi richiedono grandi quantità di energia.

La dissalazione dell’acqua può essere realizzata senza un input di energia elettrica o acqua ad alta pressione utilizzando una fonte di materia organica come combustibile per dissalare l’acqua

spiegano i ricercatori in una recente relazione online su Environmental Science and Technology.

Ideato nuovo metodo per la desalinizzazione delle acque marine

desalinizzazione-acque-marineLa mancanza di acqua potabile è uno dei deterrenti primari dello sviluppo di numerose aree povere della Terra. Porre fine a questa grave lacuna potrebbe significare un rapido miglioramento nella qualità della vita di molte popolazioni del Sud del mondo, rendere possibile e redditizia l’agricoltura e dare una speranza di un futuro migliore a milioni di persone.

I metodi per la desalinizzazione delle acque marine approntati fino ad ora sono costosi e richiedono un know how che molto spesso è difficile esportare nei Paesi meno sviluppati. Ecco perchè gli sforzi degli esperti del settore si stanno concentrando sullo sviluppo di nuove tecnologie meno esose e più efficienti.
Un sistema pilota mobile potrebbe presto fungere da test preliminare di fattibilità per una dissalazione più facile e meno costosa per i paesi in via di sviluppo.
Il sistema – noto come ‘M3’ – può verificare se l’acqua pura può essere estratta da qualsiasi sorgente idrica. A metterlo a punto un team di studiosi della University of California, Los Angeles (UCLA).

Inventati chip che risolvono il problema dei rifiuti elettronici

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Due ingegneri australiani hanno attentamente esaminato i problemi del cosiddetto e-waste, cioè i rifiuti elettronici, e hanno trovato una soluzione che potrebbe fare una grande differenza: i circuiti in plastica riciclata. Il professor David Thiel e MadhusudanRao Neeli della facoltà di ingegneria e di tecnologia alla Griffith University di Brisbane hanno elaborato un modo per rendere i circuiti elettronici in un nuovo livello ecologico.

Non è solo un altro piccolo passo nella tecnologia dei computer, o un sottoprodotto della ricerca ambientalista che spera di risolvere altre questioni. Thiel e Neeli hanno guardato specificamente al problema dei rifiuti e hanno voluto elaborare una risposta concreta. La loro tecnologia di circuiti in plastica può essere solo la soluzione.

Lotta alla siccità, il know how israeliano

israele-lotta-siccitaL’acqua manca, ma di idee ne piovono in abbandonanza a sopperire alla naturale aridità del territorio israeliano, aggravata dalla costante diminuzione delle piogge. Per far fronte al problema, lo Stato ebraico oggi ricicla il 75% delle sue acque reflue e nel 2016 coprirà il 35% del suo fabbisogno grazie alla dissalazione dell’acqua di mare.

Il Paese sta investendo da anni in questo settore. Priorità numero uno: aumentare il volume d’acqua disponibile. Impianti di desalinizzazione, perforazione ancora più in profondità delle falde acquifere, aumento del volume della pioggia. Non c’è tecnologia che non sia stata esplorata e sulle quali non si sia investito per trovare un rimedio alla siccità.
A sessanta chilometri a sud di Tel Aviv, sul mar Mediterraneo, sorge Ashkelon, un gigantesco impianto di dissalazione dell’acqua di mare. Lanciato nel 2006, ha prodotto circa 100 milioni di metri cubi all’anno di acqua potabile

“per un prezzo competitivo di 0,53 centesimi per m³, “dice Erza Barkai, uno degli amministratori di IDE, la società che ha sviluppato la tecnologia alla base dell’impianto.

Display OLED, la rivoluzione per i telefonini è cominciata

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Le case produttrici di cellulari stanno finalmente cominciando la transizione verso la tecnologia OLED per gli schermi, in gran parte a causa della possibilità del risparmio energetico. Samsung ha aperto la strada che hanno già intrapreso anche LG e altri, poco dopo. I display OLED da soli potrebbero ottenere un ulteriore risparmio di energia attraverso una limitazione del numero di colori utilizzati sullo schermo. Una potenzilità di risparmio di ben il 40% può essere considerata quando si utilizza questa limitazione.

Secondo New Scientist, i ricercatori della Simon Fraser University ndl British Columbia, Canada, hanno scoperto che la scelta di un particolare equilibrio di colori impiegati per formare le immagini è in grado di dimostrare un significativo risparmio. Diversi colori visualizzati da un pixel OLED utilizza diversi quantitativi di energia. Ad esempio, il giallo utilizza meno energia del magenta, anche se ad un primo sguardo sembra altrettanto brillante. Con la progettazione del colore che definisce la riduzione energetica del display, il consumo della batteria è stato tagliato tra il 37% ed il 41%.

Il gallo fotovoltaico, quando la tradizione si sposa all’alta tecnologia

gallo-solareChi abita in campagna e nelle vicinanze di un pollaio lo sa: il sorgere del sole è scandito dal canto del gallo che annuncia l’inizio di un nuovo giorno. E allora quale associazione migliore se non quella tra il fotovoltaico e il re del mattino? Un gallo hi-tech che misurerà al sorgere del sole i dati relativi alle prestazioni dei moduli per inviarli successivamente via wireless o Gsm, al fine di valutare la resa energetica dei pannelli.

A mettere a punto il gallo fotovoltaico è stata un’équipe di  ricercatori del Dipartimento di Elettronica e Informazione guidato da Sergio Brofferio del Politecnico di Milano. Lo strumento realizzato dagli studiosi si collega a due moduli fotovoltaici, non necessariamente identici tra loro, misurandone le prestazioni, vale a dire la potenza, la tensione o la corrente elettrica. Il gallo solare, completo di tutte le sue componenti, si trasporta comodamente in un valigia-trolley.

Inventato super-materiale riciclato che sostituisce quasi tutti i prodotti inquinanti

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Margarita Calafell, ricercatrice presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica della UPC della Scuola di Ingegneria Aeronautica e industriale di Terrassa (ETSEIAT), ha sviluppato un nuovo materiale per l’applicazione di un trattamento delle biotecnologiche per il riutilizzo della carta. In molti casi, il nuovo materiale è in grado di sostituire gli imballaggi di plastica e materiali da costruzione ausiliari.

Le sue proprietà principali sono la bassa densità, è modellabile, resistente al fuoco, impermeabile, poroso e altamente resistente, e può sostituire i materiali meno rispettosi dell’ambiente,come quelli utilizzati in molti settori industriali e di produzione. Il riciclaggio di carta per ottenere più carta o cartone è stato un processo molto comune per molti anni. Tuttavia, la produzione di un materiale nuovo, altamente resistente, versatile e rispettoso dell’ambiente è una nuova idea.

Yahoo! diventa il paladino delle zero emissioni dell’industria hi-tech

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Le compensazioni di carbonio hanno il loro posto nel sistema di riduzione delle emissioni di imprese ad alta intensità energetica. Ma non dovrebbe essere usato al posto della reale riduzione delle emissioni di carbonio, soprattutto quando si tratta di data center che devono essere resi più efficienti sotto il profilo energetico. Yahoo! sembra d’accordo, ed il sui ultimo passo nella corsa verso la creazione di data center verdi alimentati dalle energie rinnovabili va proprio in questa direzione.

La società sta lavorando per costruire un data center super efficiente, alimentato esclusivamente dall’energia generata dalle cascate del Niagara, insieme ad altri obiettivi, come le compensazioni di carbonio, che per ora non fanno ancora parte del piano.

Israele sceglie una turbina made in Italy per la centrale solare del Samar Kibbutz

turbina-solare-samar-kibbutz-israeleIsraele ha scelto la tecnologia made in Italy, optando per l’installazione di una turbina italiana nell’innovativo impianto solare del Samar Kibbutz. A realizzarla la Turbec Spa di Cento, in provincia di Ferrara, che da oggi può vantare la partecipazione a quello che è considerato un progetto di energia solare più  che all’avanguardia, rivoluzionario.

La centrale israeliana realizzata dalla società Aora è infatti fondata sulla cogenerazione, produce sia energia elettrica che energia termica, ed è un chiaro esempio di quello che viene identificato come impianto solare ibrido. Disposto su una superficie  di 2 mila quadrati nel deserto Harava, nel sud dello stato di Israele, l’impianto garantisce energia 24 ore su 24, dal momento che la generazione non si ferma neanche di notte, grazie all’utilizzo di gas naturale o biogas. Il tulipano nel deserto, l’enorme torre progettata dallo studio di architetti Haim Dotan Ltd, è alto 30 metri, in cima trova posto la micro-turbina italiana, che si muove grazie all’energia pulita convogliata dalla superficie riflettente di 30 specchi solari (o eliostati).

Eco-guida Greenpeace sull’elettronica: ancora Nokia domina l’eco-technology

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Per la quarta volta consecutiva il colosso finlandese Nokia si attesta in cima alla classifica delle case produttrici di elettronica in quanto a produzione ecologica. Solo che stavolta, a differenze delle tre precedenti tornate, la differenza con le altre marche non è poi così netta.

Ciò che fa di Nokia il miglior eco-produttore è il sistema di ritiro dell’usato, presente in 84 Paesi in tutto il mondo, che consente di evitare uno spreco inutile di materiale e diminuisce i rifiuti tecnologici, tra i più pericolosi in assoluto. Il punteggio di 7,5 su una scala da 1 a 10 è dovuto anche ad una buona comunicazione con i clienti e la bassa tossicità delle componenti utilizzate nei suoi telefonini.

Confermano la seconda e terza posizione Samsung e Sony Ericsson, ma con un incremento del punteggio. Se 6 mesi fa, all’ultimo controllo, la differenza tra Nokia e Samsung era enorme, ora i coreani hanno fatto un grosso balzo in avanti guadagnando un punteggio di 7,1, poco sotto Nokia, grazie al nuovo impegno per la diminuzione dei gas ad effetto serra. Anche gli altri criteri raggiungono buone votazioni, grazie all’eliminazione del PVC, ritardanti di fiamma bromurati, e all’impegno nell’eliminazione di tutti i materiali tossici entro il 2012. Bene anche il tasso di riciclo della plastica (16,1%). Un po’ più indietro invece rimane Sony-Ericsson, che ha punteggi simili a quelli di Samsung in tutto, tranne che nel riciclaggio, il quale stenta a decollare.

Inventata tecnica per rendere più efficienti i condizionatori d’aria

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Ingegneri americani hanno sviluppato una tecnica che fa risparmiare energia e costi di manutenzione aggiungendo un indicatore sul condizionatore che segnala quando questo sta lavorando a vuoto perché si è raggiunta la temperatura ideale, prevenendo così lo spreco del sovraccarico di lavoro. Il nuovo “sensore refrigerante virtuale” è particolarmente pratico per i condizionatori d’aria per autoveicoli, che tendono ad una perdita di refrigerante, ma anche per quello per la casa, spiega James Braun, professore di ingegneria meccanica.

Mantenere la stessa quantità di refrigerante in un sistema, porta a risparmiare energia, perché i condizionatori d’aria a basso refrigerante devono operare di più per raggiungere lo stesso grado di raffreddamento. Continua nella sua spiegazione Braun:

Non solo l’efficienza energetica scende, ma si riduce anche la durata delle unità perché devono lavorare di più, causando un’usura più veloce. E’ anche più costoso avere un tecnico che controlla se il condizionatore si carica correttamente. Per capire in modo accurato il livello di carica presente in un dato momento, è necessario rimuovere tutti i condizionatori e pesarli, con una procedura che richiede un pompa a vuoto e molto tempo.

Astronauta italiano compie il record di velocità con aereo elettrico

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Un’incredibile impresa è stata compiuta all’inizio di questo mese, dall’astronauta italiano Maurizio Cheli. Ma ancora più incredibile è stato il fatto che nessuna tv o giornale italiano ne abbia parlato. Cheli ha portato la sua esperienza nell’areonautica nel mondo dell’elettricità verde, applicata al volo, stabilendo un nuovo record: la velocità maggiore mai raggiunta da un velivolo completamente elettrico, senza quindi alcun combustibile inquinante.

Il veicolo elettrico è stato battezzato SkySpark,ed ha volato per la prima volta, l’8 giugno, seguito da un secondo volo il 10 giugno scorso. Il volo complessivamente è durato 8 minuti ed ha raggiunto una velocità massima di 155 mph (250 km/h). Questa velocità è un record per un aereo alimentato elettricamente al 100%. Il progetto è stato realizzato grazie ad una collaborazione tra la società di ingegneria DigiSky ed il Politecnico di Torino, che già in passato aveva regalato molte novità ecologiche passate sotto silenzio, mentre il volo è stato effettuato al World Air Games 2009 di Torino.

Adobe inventa il contatore di risparmio energetico per il vostro computer

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Una delle (tante) cattive abitudini degli internauti, ma anche degli utenti comuni del pc, è quella di lasciarlo acceso durante la notte, o anche durante il giorno se non lo si usa. Ma se non si ha l’abitudine di spegnere il computer alla fine del lavoro/gioco/intrattenimento, vi sono non solo lo spreco di denaro (attraverso la bolletta elettrica), ma la vostra pigrizia avrà anche un impatto sull’ambiente a causa dello spreco della corrente la quale, per essere prodotta, consuma combustibili fossili. Da un rapporto 2009:

Se 100 utenti si ricordassero di spegnere il computer alla fine della loro giornata di lavoro, ciò potrebbe ridurre le emissioni di biossido di carbonio di un importo pari a 2,14 auto in meno in strada in un mese. Se tutti i pc nel mondo non fossero alimentati per una sola notte, solo questo farebbe risparmiare abbastanza energia per illuminare l’Empire State Building per più di 30 anni.

Prodotti dei microbi che rendono gli scarichi industriali non inquinanti

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La conversione biologica degli scarti dei siti industriali e petrolchimici spesso significa rilevare microbi che possono trasformarsi in sostanze chimiche tossiche. Ma questi possono anche avere l’effetto contrario: non lasciare residui tossici o materiali minerali. Pubblicato sulla International Journal of Environment and Pollution, dei ricercatori cinesi hanno descritto gli studi su un nuovo microbo che è in grado di digerire gli idrocarburi.

Hong Qi e Wang Yan Chen-Giu del College of Water Sciences alla Beijing Normal University, in collaborazione con Bo-Ya Qin del Ministero della Protezione Ambientale della Cina, hanno esaminato l’attività degli enzimi dal batterio Bacillus cereus DQ01, i quali possono digerire gli idrocarburi n-hexadecane. Il batterio è stato isolato dal petrolio dove aveva sviluppato la capacità di metabolizzare questa sostanza chimica.