Sviluppata nuova tecnologia in grado di migliorare il flusso del traffico e la sicurezza stradale riducendo le emissioni

Una nuova rivoluzionaria tecnologia è stata progettata per decongestionare il traffico, diminuire il rischio di incidenti e ridurre allo stesso tempo la quantità di emissioni, causata non di rado proprio dalla lentezza nel flusso delle automobili soprattutto nei centri urbani e nelle aree particolarmente intasate delle città.

A brevettarla è stato il Research Group in Mathematical Programming, Logistics and Simulation (PROMALS) insieme alla cattedra di Innovation and Sustainable Development (Seat-UPC), che hanno per l’appunto creato delle soluzioni tecnologiche per migliorare il flusso del traffico, rendendo la guida più sicura e più confortevole, e con tutti i benefici che abbiamo citato sopra, tra i quali quello che più ci interessa è proprio la riduzione dei gas contaminanti nell’atmosfera che deriva da una minore congestione del traffico.
Grazie a questa nuova tecnologia, sarà infatti possibile avere veicoli dotati di sensori e interfacce che raccolgono le informazioni sulla situazione del traffico e le visualizzano sullo schermo o ancora che avvisano il conducente attraverso annunci vocali automatizzati.

Il cnr contro le eco-mafie: possibile la tracciabilità dell’immondizia

Uno dei maggiori business delle mafie, come abbiamo potuto vedere recentemente in Campania, è sicuramente il commercio illegale di rifiuti. Secondo l’Europol ogni anno sono 20 milioni le tonnellate di rifiuti che vengono smaltiti illegalmente, con conseguenti danni all’ambiente. Questo smaltimento comporta un giro d’affari di 22 miliardi di euro, un regalo alle eco-mafie che la giustizia non è più intenzionata a sopportare.

Per questo, tra le varie idee al vaglio della Commissione Europea per tentare di bloccare questi traffici, ce n’è anche una italiana. Più precisamente è stata “partorita” dal Cnr di Bari, e comporta la recente tecnologia del gps, in grado di monitorare lo spostamento dell’immondizia.

Nuove invenzioni ecologiche, dal fornello solare all’acqua potabile eolica

Ideate dai maggiori cervelloni mondiali per risolvere i tanti problemi che hanno milioni di persone nei Paesi poveri, tantissime invenzioni sono state brevettate sfruttando le energie rinnovabili le quali, un giorno e se ce lo permetteranno, potrebbero entrare a far parte anche del nostro uso quotidiano. Non si tratta di tecnologie o prodotti scadenti, tipo il computer a manovella per i Paesi africani.

Qui stiamo parlando di tecnologie di ultima generazione, anche più avanzate rispetto a quelle utilizzate oggi normalmente, le quali hanno la grande capacità di essere funzionali anche senza sprecare risorse. Un esempio? Il fornello solare che, anziché utilizzare le pericolosissime e dispendiose bombole del gas da campeggio, permette di cucinare, riscaldare l’acqua e renderla potabile grazie a dei pannelli solari. Con un costo non esorbitante. Il costo di fabbricazione è di 5 dollari, se si evitano troppi passaggi di mani, il costo finale non sarà elevatissimo, almeno non più dei vecchi forni a gas.

Il mondo dei LED progredisce, aumentata l’efficienza con il “tandem”

Circa il 20% dell’energia elettrica consumata in tutto il mondo viene utilizzata dalla luce di abitazioni, imprese e altri spazi pubblici e privati. Anche se questo rappresenta un grande consumo di risorse, presenta anche una grande opportunità di risparmio. Migliorare l’efficienza delle lampadine commercialmente disponibili potrebbe tradursi in un enorme abbassamento del consumo energetico.

Un gruppo di ricercatori dell’Accademia cinese delle Scienze ha segnalato un passo importante verso l’obiettivo dello sviluppo di un nuovo tipo di Light Emitting Diode (LED) poco costoso e fatto con materiali organici. Progettato con una procedura semplificata struttura “in tandem“, è in grado di produrre il doppio della luce di un normale LED, buona illuminare case e uffici.

Questo lavoro è importante perché è la realizzazione dell’alta efficienza di emissione da una struttura in tandem

spiega Dongge Ma, uno dei ricercatori dell’Istituto di Chimica Applicata presso l’Accademia Cinese delle Scienze di Changchun.

Un organismo unicellulare creerà l’energia solare del futuro

Un antica forma di vita è stata sfruttata per creare una delle più recenti tecnologie per l’energia solare. I sistemi che possono essere sorprendentemente semplici da costruire, rispetto agli attuali con celle solari a base di silicio. Curiosamente, gli scienziati non sono sicuri esattamente di come funziona.

Forme di vita marina unicellulare denominate diatomee sono esistite per almeno 100 milioni di anni e sono in fondo alla catena alimentare, a sostegno della gran parte della vita negli oceani, ma hanno anche gusci rigidi che possono essere utilizzati per creare, in modo naturale, un straordinaria nanotecnologia.

Utilizzando la biologia nella produzione di semiconduttori convenzionali, i ricercatori della Oregon State University e Portland State University hanno creato una nuova colorazione in grado di sensibilizzare le celle solari, in cui i fotoni rimbalzano intorno come fossero in un flipper, colpendo questi coloranti e producendo energia elettrica. Questa tecnologia può essere leggermente più costosa rispetto ad alcuni approcci esistenti che inseriscono i coloranti nelle celle solari, ma sono potenzialmente in grado di triplicare la produzione elettrica, secondo le ultime stime.

Rivoluzionaria batteria: ecologica e low cost ricaricherà telefonini e I-pod con i virus

Virus, un termine che non ha mai avuto un’accezione positiva, vuoi per motivi di salute dell’uomo, vuoi per la salvezza dei computers, si tratta di cinque lettere che mandano subito in allarme sia noi che i sistemi di protezione del pc. D’ora in poi però un che di positivo questa parola l’avrà: è nata infatti una rivoluzionaria batteria che si ricarica proprio grazie ai virus.

Ecologica e low cost, due caratteristiche che di questi tempi vanno per la maggiore e sicuramente contribuiranno a far decollare le vendite qualora e quando dovesse approdare sul mercato. La virus-batteria è l’ultima invenzione del MIT, il prestigioso Massachusetts Institute of Technology, ed è costituita dal virus M13, un virus che uccide i batteri, clonato e geneticamente modificato. A brevettarla è stato un gruppo di ricerca coordinato da Angela Belcher. A diffondere la notizia della straordinaria invenzione è stata la rinomata rivista di divulgazione scientifica Science.

Inventata nanotecnologia in grado di migliorare di 10 volte le prestazioni delle energie rinnovabili

I ricercatori dell Maryland NanoCenter dell’Università del Maryland hanno sviluppato nuovi sistemi per immagazzinare l’energia elettrica derivata da fonti alternative che, in alcuni casi, è 10 volte più efficiente di quella disponibile oggi in commercio.

Al fine di risparmiare denaro ed energia, molte persone acquistano le automobili elettriche, ibride o installano i pannelli solari sui tetti delle loro case. Ma tutti hanno un problema comune, la tecnologia per immagazzinare l’energia elettrica è insufficiente. I sistemi a batteria che si adattano alle auto non possiedono abbastanza energia per la guida a lunga percorrenza, e dopo qualche ora non hanno più una forte accelerazione. Le fonti rinnovabili come il vento ed il solare hanno un notevole aumento di potenza solo per breve tempo, ma i dispositivi per immagazzinare la loro energia sono troppo costosi ed inefficienti per fornire energia sufficiente.

Stopthefever.org, il nuovo sito di Legambiente in cui si calcola il vostro impatto ambientale

Quanto consumo percorrendo il tragitto da casa al bar prendendo l’auto? E quanta CO2 produco utilizzando le lampadine ad incandescenza piuttosto che quelle ad alta efficienza? E quanto consumo facendo la lavatrice a 90 gradi anziché a 40? Ma soprattutto, quanto inquinamento in meno produrrei con alcune piccole attenzioni?

A questa e a tante altre domande da oggi può rispondere il nuovo sito internet di Legambiente stopthefever.org. Si tratta di un sito a dir poco perfetto in cui, suddivise in quattro categorie, ci sono tutte le possibili cause di inquinamento da noi prodotto, volontariamente ed involontariamente, ma soprattutto il calcolo di quanto inquinamento noi produciamo. Tutto in una sorta di videogioco.

Idrogeno spray per i pannelli solari del futuro

La nuova frontiera nel campo dell’energia solare è l’idrogeno spray. Una novità che permetterà di rendere il mercato dei pannelli solari più competitivo, economico ed efficiente. E’ quanto messo a punto da un progetto che ha visto coinvolti i ricercatori dell’Australian National University (Anu), gli esperti della Spark Solar Australia nonchè l’azienda finlandese Braggone Oy.

L’idea alla base di quella che potrebbe essere una vera e propria rivoluzione nel settore solare è quella di utilizzare un componente fluido, da spruzzare sui pannelli, che essendo molto economico, tenda anche ad abbassare il costo degli impianti e dunque ad incrementarne le vendite su larga scala. Nonchè a diminuire l’inquinamento ambientale e le emissioni, aggiungiamo noi. Per non parlare dei tagli sulla bolletta.

Samsung presenta Blue Earth, il primo cellulare solare

Come per i notebook, anche per quanto riguarda i cellulari si è scatenata una corsa al prodotto ecologico, anche se con gravi ritardi rispetto ai computer. Finalmente abbiamo un vincitore. A tagliare il traguardo per primo è Samsung, con il suo Blue Earth, il primo cellulare 100% ecologico, o quasi.

La caratteristica principale di questo telefono è che si ricarica con la luce solare. Durante la sua presentazione avvenuta ieri al congresso mondiale sui cellulari tenutasi a Barcellona, si è fatto un piccolo riferimento ad una batteria da ricaricare in maniera classica, il che fa capire che servirà come supporto per quando la carica solare non basta. Assicurano i produttori comunque che con una ricarica di 90 minuti al sole (sul dorso è installato un mini pannello solare) sarà possibile effettuare una conversazione di un’ora. Non è tantissimo, ma è un buon inizio.

3 mila pannelli solari per la nuova stazione Porta Susa

Procedono i lavori per la costruzione della nuova stazione internazionale di Torino Porta Susa. Lo scorso 13 dicembre sono stati inaugurati i primi 2 binari dei 6 previsti nella nuova stazione che sarà completata nel 2011 in occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Tra le caratteristiche della nuova stazione Porta Susa che la renderanno unica nel suo genere, c’è ne è una che ci interessa maggiormente. Si tratta dell’autosufficienza energetica della stazione che sarà alimentata interamente ad energia solare. Saranno oltre 3 mila, infatti, i pannelli solari che andranno a rivestire la galleria superficiale della stazione, lunga 385 metri.

Masdar: la prima città 100% eco, grazie anche all’Italia

I progettisti di Masdar City, una città del complesso di Abu Dhabi, l’hanno soprannominata “la nuova città post-petrolio”. Essa non è vincolata dalla solita serie di norme, il denaro non è davvero un problema e la leadership politica è sempre disposta a sperimentare idee innovative che il resto del mondo ritiene troppo fantasiose per dargli una chance.

Una di queste è PRT, transito rapido personale, un sistema di trasporto compatto, formato da strade completamente libere da automobili, ma popolate soltanto da una fitta rete di taxi elettrici che forniranno trasporto pulito e silenzioso per i residenti della città, ma anche per i pendolari. La prima progettazione è in previsione entro la fine di quest’anno. Ma alla base di un progetto così ambizioso non poteva non esserci, come in quasi tutti gli altri al mondo, un cervello italiano. Luca Guala è il pianificatore del trasporto con Systematica, l’impresa che ha redatto i piani per il sistema PRT. Secondo Guala, Systematica e Foster e partners, stanno pianificando l’architettura della città per integrare le soluzioni di trasporto più sostenibili, disponibili attualmente.

PTB1: il micro-conduttore che alimenterà i futuri apparecchi elettronici

L’azienda americana Solarmer Energy Inc. sta sviluppando delle celle solari di plastica finalizzate ad alimentare apparecchi elettronici portatili che incorporano la tecnologia inventata nell’Università di Chicago qualche mese fa. La società, dichiara Dina Lozofsky, vice Presidente del gruppo di cui fa parte la Solarmer, è sulla buona strada per completare un prototipo commerciale entro quest’anno.

Si tratta di una cella che misura otto pollici quadrati (50 centimetri quadrati), capace di raggiungere l’8% di efficienza e di avere una durata di almeno tre anni. Secondo la Lozofsky, questo 8% non deve spaventare e sembrare un dato troppo basso, dato che ovunque in questo campo non si riesce a superare la soglia del 5-6% di efficienza.

Eco Cab: il futuro dell’eco-trasporto

Ci sono diversi modi per combattere l’inquinamento. Uno dei più utili è abbandonare l’automobile in garage e prendere la bicicletta. Quando però questa è scomoda o pericolosa (in alcuni centri urbani senza percorsi ciclabili diventa una scommessa ogni giorno) vengono molti dubbi, e si potrebbe essere scoraggiati.

Per questo un’azienda canadese ha inventato Eco Cab, una sorta di bicicletta cabinata in grado di trasportare fino a tre persone in maniera del tutto sicura. Simile ad un moderno risciò, l’Eco Cab è nata inizialmente come taxi ecologico, in quanto sulla parte anteriore sedeva l’autista, mentre alle sue spalle dei divertiti turisti. Adesso che la commercializzazione sta prendendo piede, sta diventando un mezzo per tutti, e soprattutto per tutte le tasche.