In America le imprese ecoliche si uniscono per protestare contro gli ostacoli burocratici. E l’Italia che fa?

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Le maggiori società di energia eolica si sono unite per mettere in guardia il Congresso americano sulla fissazione di uno standard di energia rinnovabile troppo basso. Esso significherebbe perdere molti posti di lavoro. Hanno unito le forze per contrastare lo strapotere delle imprese del carbone, petrolio, e altre del settore energetico, che tentano di influenzare la legislazione sul clima. Come spesso ribadito su queste pagine, questo costerebbe posti di lavoro e l’economia ne risentirebbe. In America l’hanno capito, in Europa no.

Uno standard nazionale sull’energia rinnovabile richiederebbe che le aziende di servizi pubblici acquistino una certa quantità di energia da fonti di energia pulita. Quest’idea è stata introdotta dai Democratici, i quali hanno stabilito per legge che il 25% dell’energia della nazione provenga da fonti alternative entro il 2025. Ora, nel quadro degli sforzi di compromesso, per favorire le grandi imprese in un difficile momento dell’economia, questo limite è stato tagliato al 12%. Il che significa miore impegno nello sviluppare la tecnologia, meno fondi, e meno posti di lavoro.

Energia eolica integrata negli edifici, funziona davvero?

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Tutti amano l’energia eolica integrata, come questa grande turbina del Bahrain World Trade Center nella foto, ma in realtà funziona? O è solo lì per fare una presenza esteticamente ecologica? Alex Wilson, eco-costruttore, non ci crede, e la considera una “follia”. Non vi è dubbio che la usino per fare una figura da ecologisti, ma i dati parlano diversamente.

1. L’aria è spesso turbolenta. Il vento cambia, rimbalzando intorno, le turbine eoliche funzionano meglio con aria costante. Secondo Ron Stimmel, esperto di tecnologia eolica dell’American Wind Energy Association (AWEA), tale flusso turbolento confonde la turbina, peggiorandone le prestazioni. Anche se c’è molto vento sulla cima di un edificio, è probabilmente più turbolento del vento costante. Una regola comune, secondo Stimmel, è quella di elevare una turbina di almeno 9 metri, sul terrazzo di un edificio con almeno 150 m di raggio,compreso l’edificio stesso.

Il Kansas dà lavoro a 400 persone in una sola centrale eolica

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Sin dalla campagna elettorale di Barack Obama, anche Ecologiae ha sempre ritenuto possibile un incremento dei posti di lavoro nel campo delle rinnovabili. Non si parla di qualche posto di lavoro, ma di centinaia, migliaia e, a livello mondiale, si rientra nell’ordine delle decine di milioni.

Secondo The Witchia Eagle, Siemens Energy ha annunciato la sua scelta dela città di Hutchinson, Kansas per la costruzione di una turbina a vento da 50 milioni di dollari, che darà lavoro a circa 400 lavoratori. L’impianto consisterà nell’assemblare carlinghe e allungare le strutture in cima a delle torri del vento, che comprendono i generatori, gli attrezzi e l’elettronica. L’annuncio, dato con molto orgoglio, arriva dal Governatore del Kansas che ha appena approvato anche la costruzione di un grande impianto di energia elettrica a carbone. Dimostrazione che non è detto che se si investe in un tipo di energia, necessariamente bisogna escludere l’altra.

Diventa manager del vento, aperte le iscrizioni al primo corso di formazione Anev

Manager del vento. Non è una presa in giro nè tantomeno una battuta di cattivo gusto sul pugno d’aria che si trovano in mano oggi i grandi dirigenti di aziende in crisi. Si tratta piuttosto del primo corso di formazione per operatori nel campo dell’energia eolica promosso dall’Anev, l’Associazione nazionale energia del vento, in collaborazione con l’Uil.

L’idea alla base del progetto formativo, denominato “Essere Manager delle energie rinnovabili: l’energia eolica“, è quella di creare nuove figure professionali da inserire a pieno titolo sul mercato delle energie rinnovabili, dando vita a numerosi posti di lavoro ed incrementando un settore come quello dell’energia da fonti rinnovabili che sicuramente è in crescita ma necessita per decollare definitivamente proprio di figure competenti e qualificate professionalmente in questo ambito, oggi grande lacuna un po’ per tutti i rami dell’energia pulita.  Già l’Unione Europea aveva infatti denunciato la mancanza di project manager nell’ambito dell’eolico, e l’Italia risponde prontamente con questo corso mirato a formare per l’appunto i manager del vento.

Vento al lavoro, Ewea: “per trovare un’occupazione i giovani si specializzino nell’eolico”

Un vero e proprio gap, quello evidenziato dall’Ewea, relativamente alle figure professionali da impiegare nel settore dell’energia eolica. Due, in particolare, le posizioni che rimangono spesso scoperte per mancanza di candidati: gli ingegneri e il personale addetto alla gestione degli impianti industriali.

Queste le lacune lamentate dai produttori, alle quali si aggiungono le difficoltà a reperire esperti nel settore eolico denunciate dai promotori che operano nel rinnovabile: mancano i project manager, vale a dire i professionisti addetti all’ottenimento dei permessi per costruire i parchi eolici, con tutto quello che questo oneroso compito comporta: richiesta di autorizzazioni, conoscenza del territorio, raggiungimento del via libera alla concretizzazione dei progetti. Il lavoro manca e questo è un dato di fatto, ma allora perchè lasciare posti vuoti, non coperti, proprio in un settore in espansione che promette grandi cose per il futuro, soprattutto in Europa, da sempre in prima linea sulle energie pulite?

Energia eolica, nuove prospettive negli Stati Uniti per sopperire alla mancanza di vento

Energia eolica. Dopo il solare è il settore su cui più punta Obama per il suo Green new deal. Ma se il vento cala e viene a mancare? Come sopperire all’improvviso deficit di rifornimento energetico pulito? Una inaspettata mancanza di vento negli Stati Uniti può infatti tutt’oggi causare black-out, malgrado gli scienziati delle rinnovabili stiano mettendo a punto turbine sempre più sofisticate, in grado di immagazzinare l’energia in eccesso quando il vento è intenso per poi riutilizzarlo al momento opportuno, quando c’è calma piatta nell’aria.

Questo è un problema che molte regioni degli Stati Uniti d’America possono affrontare a breve e medio termine, come conseguenza della crescente dipendenza del paese dalle energie rinnovabili, in particolare l’energia eolica.
Anche se la posizione di Stati Uniti d’America in un contesto internazionale in materia di energie rinnovabili è ancora incipiente, lo sviluppo dell’energia eolica in questo paese è il più alto del mondo. A causa di tale circostanza, l’Argonne National Laboratory (ANL) della rete dei laboratori del Dipartimento di Energia degli Stati Uniti ha chiesto all’INESC Porto di sviluppare una piattaforma per la previsione di energia eolica negli Stati Uniti.

Progetti eolici offshore, in Europa spira un vento nuovo

Energia eolica. Energia pulita. Energia rinnovabile. Nuovi posti di lavoro. Si, è proprio un vento di cambiamento quello che spira sull’Unione Europea, che soffia per portare un’ondata di freschezza sulla monotonia di vedute e sulla fase di stallo che la rivoluzione ecologica sembra stia attraversando a causa della crisi economica.

Cinquecento milioni di euro sono stati stanziati dalla Commissione Europea per i progetti eolici offshore. E la nota positiva è che i fondi sono destinati alla ripresa economica. Non si parla più di denaro da buttare a fondo perduto nell’ambientalismo e nell’ecologia, come se si stesse facendo beneficenza. Finalmente ci sono progetti con un ritorno economico, c’è concretezza. Che finalmente economia possa far rima e soprattutto pace con ecologia?

Eolico, in Italia il 37% in più nel 2008

Eolico alla riscossa, persino in Italia. L’energia del vento ha visto un bell’aumento – decisamente insperato – nel Bel Paese durante il 2008:  è passata da 2.726 megawatt di potenza

Energia eolica sempre più efficiente, nuove tecniche contro la variazione del vento

Un modo per rendere più agevole e più efficiente l’energia eolica prevede lo sfruttamento dell’inerzia di un rotore della turbina eolica. Espediente che potrebbe contribuire a risolvere il problema della variazione di velocità del vento, in base ad una recente ricerca pubblicata sul Journal of International Power Electronics.

L’energia eolica viene da sempre indicata come un’inesauribile fonte di energia pulita disponibile in tutto il mondo, ma il vento è intermittente e quindi la potenza dei parchi eolici può essere variabile. Le misure proposte per regolare queste fluttuazioni di potenza di solito comportano l’installazione di unità di pile o condensatori, capaci di immagazzinare l’energia elettrica prodotta nei giorni più ventosi per disporne quando il vento è scarso o ancora nei momenti in cui la velocità del vento è troppo alta per garantire la stabilità del sistema.

Pronti 66 mila posti di lavoro nel comparto eolico

Su queste pagine ve lo avevamo già anticipato qualche settimana fa. Uno degli strumenti più efficaci per combattere la crisi e rilanciare l’economia, almeno in Italia, è il comparto delle rinnovabili. L’esempio che vi abbiamo portato circa 5 mesi fa viene dalla Germania, e parla di 380 mila assunzioni nell’intero comparto rinnovabile negli ultimi 8 anni; ma anche il Consiglio Mondiale dell’Energia Eolica prometteva circa 2 milioni di posti di lavoro nuovi di zecca in tutto il mondo, che si andavano ad aggiungere agli altrettanti in previsione per il settore fotovoltaico.

Ora a darci ragione è anche la Uil, che fa sapere, attraverso il suo segretario Luigi Angeletti, che i posti che si creerebbero in Italia sarebbero circa 66 mila. Anche qualcosa in più dei 50 mila anticipati da Ecologiae.com, ma è meglio così.

Costo delle rinnovabili: eolico

Visto il grande successo dell’articolo di ieri sul costo del solare, continuiamo la nostra indagine nel mondo delle rinnovabili, andando ad analizzare quanto verrebbe a costare al singolo cittadino un impianto privato ad energia eolica.

Premettiamo che di soluzioni ce ne sono veramente tante. Cliccando su questo link potreste trovare solo alcune delle tante possibilità che il vento, ma soprattutto la tecnologia odierna, vi offrono, e che Ecologiae ha raccolto per i suoi lettori, spiegandovele nel dettaglio. Ma andiamo a parlare di costi.

Mini Kin, il ricaricatore Eolico, Ecologico, Economico

Quando siamo fuori di casa, per esempio al parco, in montagna o semplicemente all’aperto, capita che il nostro cellulare si scarichi. Spesso non si dispone del caricabatterie sempre dietro, il che ci costringe di sovente a rinunciare alle telefonate, magari impensierendoci per quella chiamata urgente che stavamo aspettando.

A tutto c’è una soluzione e se poi viene dalla natura anche meglio! Fuori di casa il vento non manca di certo, soprattutto in certe giornate in cui la brezza soffia più intensamente.
In tal caso è utile dotarsi di un ricaricatore eolico, che sfrutta l’energia del vento per produrre piccoli quantitativi di energia.
Sul mercato ne esistono di diversi tipi, ma nessuno è così pratico, compatto ed ecologico come Mini Kin, che sarà presto disponibile per la vendita.

5 miti da sfatare sull’energia eolica

L’energia eolica dovrebbe essere l’energia rinnovabile più semplice da capire. E invece ci sono sedicenti esperti che ne parlano in maniera confusionaria e sbagliata, confondendo ulteriormente le idee ad un pubblico che cerca di saperne sempre di più, ma che molto spesso si ritrova a capirci ancora meno di quanto non sapesse prima di approcciarsi al problema.

Gli Stati Uniti sono il primo produttore mondiale di energia eolica con circa 17 mila Mw di potenza installati che soddisfano l’1,2% della richiesta nazionale di energia elettrica (in Italia siamo al settimo posto con quasi 2000 Mw e all’incirca 1,5% del fabbisogno nazionale). Ma sia negli States che nel nostro Paese ci si sta rendendo conto che è una fonte su cui bisogna puntare sempre di più perchè più facile da ottenere e meno costosa, come dimostrano anche i dati di incremento degli ultimi anni. Per questo ci sono alcuni puntini che vanno messi su molte i.

Firewinder, una luce a vento

Dopo gli alberi solari di Ross Lovegrove che illuminano ed abbelliscono le città europee, è il turno di un’altra invenzione relativa all’illuminazione di far parlare di sè, stavolta però non