Al via lo smantellamento della centrale nucleare di Latina. La Sogin, società gestione impianti nucleari, si sta attualmente occupando della demolizione dell’enorme edificio turbine della centrale, dal volume pari a 120 mila metri cubi. La bonifica della centrale, secondo le previsioni del Sogin, si concluderà con lo smantellamento delle strutture e la riduzione dell’altezza dell’edificio reattore da 50 a 30 metri, nel 2021.
Nucleare
Nucleare, in Giappone una nuova Fukushima è possibile
Due rapporti sono stati realizzati questo mese sulla sicurezza del nucleare in Giappone. Il primo, di cui vi avevamo parlato un paio di giorni fa, aveva puntato il dito contro l’azienda che avrebbe dovuto vigilare sulla sicurezza della centrale di Fukushima. Quest’altro invece punta il dito anche su altre centrali e, per semplificare il concetto, ammette che c’è la possibilità che un nuovo disastro simile a quello dell’anno scorso è possibile.
Nucleare, nuova protesta anti-atomo in Giappone
E siamo a 16. Tante sono le proteste anti-nucleare realizzate in Giappone dal disastro di Fukushima del marzo dello scorso anno. Anche oggi a Tokyo sono scese in strada 170 mila persone che si sono riunite presso il parco di Yoyogi per manifestare ancora una volta la propria opposizione all’energia più pericolosa del mondo. In particolare la rivolta è legata alla decisione del Governo di riaprire alcune centrali che erano state spente per i controlli.
Fukushima, l’incidente fu provocato dall’uomo. Ma è meglio o peggio?
L‘incidente di Fukushima, il secondo disastro nucleare peggiore della storia dopo Chernobyl, è stato causato dall’uomo e non dalle forze della natura. E’ questa la conclusione a cui è arrivata la commissione indipendente che ha analizzato la vicenda al di fuori dei fili tirati dalla Tepco che ha dato tutta la colpa all’imprevedibile concertazione del terremoto + tsunami che nel marzo 2011 hanno messo in ginocchio il Giappone. Ma è meglio o peggio? A nostro avviso la situazione è molto peggio.
Nucleare, il suo impatto sull’ambiente quasi uguale al carbone
Alcuni “amici” del nucleare stanno tentando negli ultimi anni di inserire questa risorsa energetica tra quelle considerate “pulite”. Il motivo è che non avendo emissioni di CO2, si dice che per ridurre l’inquinamento bisogna puntare anche su tale fonte in quanto se petrolio, carbone e gas emettono quantità variabili di anidride carbonica, il nucleare non lo fa. Ma è questa l’unica forma di inquinamento? Ovviamente no, ma questo i nuclearisti non lo sanno o fanno finta di non saperlo.
Nucleare, riattivata la prima centrale, ma si rischia già l’incidente
Ormai nucleare sembra sinonimo di incidente. Guardacaso alla prima attivazione di un reattore dopo la chiusura di tutte le centrali post-Fukushima, si è rischiato un nuovo disastro. Tutto è iniziato qualche settimana fa quando, come vi abbiamo raccontato, è stata autorizzata la riapertura della centrale di Oi, ed in particolare il riavvio dei reattori 3 e 4. E’ accaduto così che nei giorni scorsi, durante le normali procedure per il riavvio del reattore tre, il sistema di raffreddamento della piscina del combustibile abbia cominciato ad accendere diversi allarmi.
Giappone, torna il nucleare ma gli incentivi vanno alle rinnovabili
Qualche giorno fa vi avevamo dato notizia della riattivazione della prima centrale nucleare giapponese dopo che per circa un mese il Paese era rimasto con tutte le turbine spente. Questa decisione è stata presa un po’ come una sconfitta dagli ambientalisti che vedevano infrangersi il sogno di un Paese denuclearizzato, ma anche dai giapponesi stessi che erano letteralmente spaccati in due tra chi voleva l’energia nucleare e chi non la voleva (l’ultimo sondaggio dava 54% sì e 46% no). Ma qualcosa di diverso è avvenuto.
Il nucleare torna in Giappone, autorizzata riapertura prima centrale
Il periodo in cui il Giappone è stato nuclear-free sta per scadere. Dopo che il mese scorso era stata chiusa l’ultima centrale nucleare per i controlli susseguenti al disastro di Fukushima, il Paese asiatico è rimasto per la prima volta negli ultimi 42 anni senza nemmeno un watt prodotto dall’energia nucleare. Purtroppo però questo periodo è stato troppo breve ed ormai è quasi scaduto. Shinobu Tokioka, il sindaco di Oi, una città nella prefettura di Fukui, ha infatti autorizzato il riavvio di due reattori della locale centrale nucleare.
Nucleare, presentato piano per l’uscita della Germania
Già un anno fa, spinto dalla forza emotiva scaturita dall’incidente di Fukushima, il Governo tedesco decise di uscire definitivamente dal nucleare. In molti temevano (e alcuni speravano) che passata la paura della catastrofe tutto si ridimensionasse e che Angela Merkel facesse un passo indietro. Ed invece no, in questi giorni circola in Parlamento il piano di uscita definitiva dal nucleare che costa 32 miliardi da qui al 2022.
Nucleare, gli smartphone giapponesi rilevano le radiazioni
E’ stata talmente tanta la paura scaturita dai fatti di Fukushima (e fa paura anche adesso), che le aziende tecnologiche si sono adattate ed hanno deciso di sfruttare anche questo aspetto sociale. Per questo in Giappone se acquistate oggi uno smartphone potreste trovare una funzione che non esiste in nessun’altra parte del mondo: il rilevatore di radiazioni. Lo ha inventato la Softbank Corp, una società telefonica che ha una buona fetta di mercato in quel Paese.
Nucleare, un incidente catastrofico ogni 10-20 anni è la regola

Se si pronunciano le parole “incidente nucleare” il primo episodio che ci viene in mente è quello di Chernobyl, anno 1986. Il secondo episodio che ci viene in mente è Fukushima, anno 2011. Venticinque tra uno e l’altro. Due eccezioni? No, la regola, almeno secondo i ricercatori del Max Planck Institute, in Germania, che hanno calcolato come le probabilità che incidenti nucleari di una certa rilevanza possano accadere sono talmente elevate che non ci sarebbe da meravigliarsi se ne capita uno ogni 10-20 anni.
Nucleare, la Gran Bretagna prolunga la vita delle centrali
Le tante proteste seguite al dopo-Fukushima avevano portato in un primo momento la Gran Bretagna a ripensare alla propria politica nucleare. Una volta che si sono calmate le acque però, ecco che sono state annunciate 10 nuove centrali. Di nuovo la gente è scesa in piazza per protestare, ma per calmare gli animi i responsabili della politica energetica avevano affermato che queste centrali servivano per rimpiazzare le centrali vecchie che non erano molto sicure. Entro 10 anni le vecchie centrali dovevano chiudere, ma ecco che nei giorni scorsi, quasi di nascosto, il Governo ha deciso di prolungare la loro vita utile.
Nucleare, la Gran Bretagna annuncia altre 10 centrali
La Germania e la Svizzera hanno avviato un processo di uscita dal nucleare, il Giappone pochi giorni fa ha spento la sua ultima centrale. Ma se si sperava che il mondo stesse uscendo dalla forma energetica più pericolosa, è il caso di ricredersi. La Gran Bretagna, che oggi ha poche ma importanti centrali nucleari, ha annunciato che nei prossimi anni ne verranno costruite altre 10. Anche contro il volere della popolazione che poche settimane fa aveva protestato per chiedere di non costruirne più e chiudere quelle che già ci sono.
Nucleare in Giappone, speranze sull’addio definitivo
Mentre vi scriviamo è in atto il processo di spegnimento dell’ultimo reattore nucleare giapponese. Dopo 42 anni il Paese nipponico vivrà i suoi primi minuti senza nemmeno un watt prodotto da una centrale atomica. Come vi riportavamo ieri, nonostante l’evento storico che senza dubbio è un punto importante in favore degli ambientalisti, la politica si sta già muovendo per fare in modo che almeno una delle altre 53 centrali spente nei mesi scorsi sia riattivata. Ma tale processo sembra più facile a dirsi che a farsi.