Allergie da pollini, CO2 in aumento sotto accusa

Allergie e CO2 in aumento: che rapporto c’è? Come sempre, quando si parla di inquinamento atmosferico e salute, la relazione è di quelle pericolose. A dirlo è un recente studio presentato in questi giorni a Vienna, nell’ambito di un meeting della European Geosciences Union.

Le piante, secondo quanto affermano gli autori, un’équipe di ricercatori afferente all’Università di Monaco, producono una maggiore quantità di sostanze allergeniche proprio a causa dell’aumento considerevole di anidride carbonica nell’aria.
I dati per giungere a queste conclusioni sono stati raccolti da 13 stazioni di monitoraggio sparse su tutto il territorio europeo, informazioni che si sono agggiunte a quelle messe a disposizione dalla FAO ed a quelle meteorologiche.

Cibi contaminati dal Giappone, a Napoli per mano della camorra

Cibi contaminati dal Giappone a Napoli per mano della camorra. E’ l’allarme sui surgelati lanciato dai Verdi della Campania e da alcuni docenti di Veterinaria:

Sono in arrivo nel Porto di Napoli cibi radioattivi surgelati provenienti dal Giappone e introdotti nel mercato tramite la camorra.

Francesco Emilio Borrelli, commissario regionale dei Verdi, ed il professor Vincenzo Peretti della Facoltà di Veterinaria della Federico II, si dicono estremamente preoccupati da alcune segnalazioni ricevute relative all’ingresso nel Porto di Napoli di carichi radioattivi provenienti dal Giappone ed immessi dalla criminalità organizzata nel mercato alimentare italiano, con tutti i rischi che ne conseguono trattandosi di alimenti contaminati.

Rifiuti Napoli, epidemia colposa: rinviati a giudizio Iervolino e Bassolino

Rifiuti Napoli

Rifiuti a Napoli, non si arresta l’emergenza che ormai più emergenza non è bensì monnezza quotidiana, tanto che c’è chi, con un sarcasmo amaro, ci scherza su e azzarda persino le previsioni della spazzatura per il giorno, per allertare su quei cumuli maleodoranti che minacciano più aree della città con il loro lezzo tempestoso.

Intanto si torna a parlare di una vecchia emergenza rifiuti, quella del 2007/2008 sulla quale era stata aperta un’indagine chiusa a novembre 2010. E’ notizia di queste ore, trapelata da fonti giudiziarie, che la Procura avrebbe chiesto il rinvio a giudizio per 30 persone, accusate di epidemia colposa.
Spiccano tra gli imputati tre big della scena politica campana: l’ex governatore della Campania, Antonio Bassolino, l’ex prefetto di Napoli Alessandro Pansa e il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino.

Acqua radioattiva Giappone, i nostri mari sono sicuri?

Acqua radioattiva in Giappone, quanto sono sicuri i nostri mari? Quando si tratta di perdite radioattive non è affatto semplice escludere con certezza dei rischi a breve, medio e lungo termine. Spiega il professor Silvano Focardi, docente di Ecologia all’Università di Siena, membro del Comitato Scientifico di Marevivo, che

I radionuclidi – gli atomi instabili che decadono emettendo energia sotto forma di radiazione – riversati in mare con le acque contaminate, infatti, mettono a forte rischio l’ecosistema in generale e alcune specie in particolare.
I rischi per la biodiversità marina sono legati alla durata e alla dimensione dell’incidente; e sono rappresentati dalla insorgenza di danni gravi che possono arrivare fino a mutazioni genetiche capaci di incidere sulle capacità riproduttive degli organismi.

La fonte energetica più pericolosa? Non è il nucleare

Dopo tutto quello a cui stiamo assistendo in questi giorni proveniente dal Giappone, nessuno più si permette di dire (se non i più testardi) che il nucleare è sicuro. Ma per essere onesti, bisogna anche ammettere che il nucleare non è la forma energetica più pericolosa di tutte.

Bisogna partire da un assioma, e cioè che ogni centrale può esplodere, solo che quando accade ad una nucleare, i tassi di mortalità risultanti, per non considerare il terrore generato, sono di gran lunga superiori a tutte le altre fonti messe insieme. Ma se volessimo contare i morti che provoca ogni fonte energetica, considerando anche quando funziona normalmente, scopriremmo che il carbone è più pericoloso persino di una bomba atomica.

Quirra, uranio impoverito: ISS e Regione coinvolte nelle nuove indagini

Per far luce sulla sindrome di Quirra e sulle responsabilità imputabili alle attività del Poligono Interforze, saranno avviate nuove indagini. Analisi approfondite che vedranno coinvolte, oltre alla Regione, alle Asl ed alle Province di Cagliari e Ogliastra anche l’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità, che si avvarrà del supporto di scienziati e tecnici del posto.

A deciderlo la Commissione di inchiesta del Senato sull’uranio impoverito nell’ambito della due giorni in Sardegna volta a valutare lo stato delle indagini ed a prendere provvedimenti sul proseguimento delle stesse.

Centrale nucleare Fukushima, gli scenari della contaminazione

Ne parla all’Ansa il professor Mauro Liberatore, esperto di medicina nucleare dell’Università La Sapienza di Roma, dei rischi di una contaminazione da fuga radioattiva per gli abitanti nell’area della centrale di Fukushima e zone limitrofe.
Liberatore spiega che in questi casi sono tre gli elementi determinanti: lo Iodio 131 (I-131), il Cesio 137 (Cs-137), e lo Stronzio 90 (Sr-90).

A dosi elevate possono scatenare l’insorgenza di tumori, maggiore è la dose di radiazioni assorbita, più alto è il rischio. In molti si saranno chiesti perché alla fetta di popolazione potenzialmente a rischio siano state distribuite pillole di iodio. A questa domanda risponde il professor Paolo Vitti, dell’Istituto di Medicina Nucleare di Pisa:

La contaminazione da radiazioni avviene principalmente in due modi, per irradiazione diretta o per ingestione di cibi contaminati. Le pillole di iodio stabile servono a saturare la tiroide impedendo che venga contaminata dallo iodio instabile che danneggia la cellula a livello di DNA facilitando così l’insorgenza di tumori.

Rischi nucleari in caso di terremoto, io non sono favorevole e tu?

Fuga radioattiva nella centrale di Fukushima in Giappone, a seguito del violento terremoto di magnitudo 8.9 che ieri ha squassato il Nord-Est del Paese, scatenando un devastante tsunami sulle coste del Pacifico. La gabbia esterna di contenimento di uno dei reattori si è polverizzata a seguito di una violenta esplosione verificatasi durante le scosse di assestamento, il tetto del reattore è crollato. L’impianto di raffreddamento ha forti problemi di tenuta.

Un’area di 20 km intorno alla centrale nucleare è stata evacuata, 45 mila i residenti sfollati. Le autorità giapponesi invitano la popolazione a barricarsi in casa, chiudendo le finestre. Per proteggersi contro le radiazioni, gli esperti hanno invitato gli abitanti a coprirsi naso e bocca con asciugamani bagnati, a lavarsi le mani appena rientrati a casa e ad evitare di consumare verdure, acqua del rubinetto e cibi freschi per scongiurare potenziali rischi prima che siano compiuti tutti gli accertamenti del caso. Cosa può scatenarsi quando esplode un reattore?

Inquinamento, ridurre la fuliggine potrebbe tagliare di mezzo grado il riscaldamento globale

Altro che CO2. La principale causa del riscaldamento globale potrebbe essere la fuliggine. Un nuovo rapporto dell’UNEP (Programma Ambientale delle Nazioni Unite) evidenzia che sempre più ricerche mostrano come questo sia un fattore trascurato ma che incide molto. Chiamata anche nerofumo o black carbon, questa sostanza viene emessa dalla combustione di combustibili fossili, nei processi industriali e con la combustione di legno e altre biomasse, specialmente nelle cucine delle nazioni più povere.

La fuliggine non scalda solo l’aria, ma quando cade sui ghiacciai ne accelera la fusione. La buona notizia è che non è presente in grandi quantità nell’atmosfera ed i modi per fermarla sono molto meno complessi rispetto alla riduzione dell’anidride carbonica, metano e altri gas ad effetto serra. E, come osserva la relazione, gli effetti del taglio della fuliggine potrebbe essere enormi.

Bisfenolo A nei biberon, vietata produzione dal primo marzo

Bisfenolo A, BPA, nei biberon: il divieto di produzione entrerà in vigore dal primo marzo del 2011. Lo ha deciso la direttiva 2011/8/UE della Commissione Europea, approvata il 25 novembre scorso e pubblicata sulla Gazzetta dell’Unione del 29 gennaio 2011. Un addio certamente privo di rimpianti per consumatori ed associazioni che da tempo si battono per l’eliminazione della sostanza tossica, in grado di interferire con il sistema endocrino, da prodotti di uso comune per i neonati come lo sono per l’appunto i biberon.

Dal primo giugno 2011, sempre secondo quanto stabilito dalla stessa disciplina, vigerà il divieto di immettere sul mercato ed importare nei confini dell’Unione

materiali e oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari che non sono conformi alla presente direttiva.

Quirra, c’è l’uranio dietro le malattie della popolazione

Ci eravamo occupati tempo fa di un fenomeno, denominato sindrome di Quirra, per cui si sospettava un alto tasso di inquinamento dietro i picchi di malformazioni nei neonati, linfomi e leucemie tra la popolazione. Ora il responsabile potrebbe essere stato individuato: è l’uranio. In particolare l’isotopo 238, meglio conosciuto come uranio arricchito.

In particolare sarebbero ben 5 le cassette ritrovate in un magazzino (con rilevazioni di radioattività di 5 volte superiori alla norma) nell’area del poligono di tiro del Salto di Quirra, le quali sono state scoperte insieme a parti di missili e radiobersagli, tutti materiali radioattivi, spuntati da sotto terra in seguito ad una forte pioggia che ha smosso il terreno e fatto scoprire questo macabro “tesoro”.

Sigarette ecologiche per smettere di fumare

Non è facile smettere di fumare, lo sanno bene i fumatori: Eppure per tutti loro c’è un rimedio, è la sigaretta ecologica, o ecosigaretta. Si tratta di una sigaretta senza catrame e senza monossido di carbonio, altamente nocivi per l’organismo, ma con solo una piccola quantità di nicotina che fumata regolarmente, non danneggia i nostri polmoni e quelli delle persone che ci sono accanto, ma pian piano diminuisce la dipendenza dalla nicotina.

E’ una sigaretta elettronica che come le vere sigarette emette delle nuvole di fumo, ma è un fumo ecologico: solo vapore acqueo senza combustione. Insomma, giusto per dare l’effetto della sigaretta.

Elettrosmog, Radio Vaticana: “Accusa ingiusta”

Elettromog Radio Vaticana: ieri la sentenza, oggi le polemiche. La Corte di Cassazione, ne avevamo dato notizia già questa mattina, ha rigettato il ricorso dell’emittente radiofonica, presentato nell’ambito della causa che la vedeva imputata per le emissioni elettromagnetiche provocate dai ripetitori di Santa Maria di Galeria. La difesa aveva presentato ricorso contro la sentenza del 14.10.2009 pronunciata dalla Corte di Appello di Roma.

Un’accusa pesante, quella dell’aumentato rischio di leucemie nella popolazione di Cesano, comune vicino Roma che più è esposto ai danni delle antenne, cui non fa seguito a dire il vero una condanna altrettanto importante. La IV sezione penale della Cassazione condanna il cardinale Roberto Tucci a pagare le spese processuali e i danni ai cittadini, pur dovendo confermare la caduta in prescrizione dei dieci giorni di carcere.

Inquinamento atmosferico provoca infarto quanto alcol e caffè

L’abuso di alcol, caffè ed il troppo sport sono fattori di rischio noti per l’infarto, cause scatenanti problemi cardiovascolari che creano le condizioni per l’insorgenza di attacchi di cuore. Dei primi due, in particolare, si parla molto spesso nelle campagne di prevenzione e sensibilizzazione della popolazione sulla salute pubblica. Si parla poco, invece, di un fattore di rischio ambientale presente nelle nostre città che ultimamente, grazie alle polemiche sul superamento dei limiti di polveri sottili nelle metropoli italiane, sta emergendo con prepotenza e finalmente sta avendo l’attenzione che merita: l’inquinamento atmosferico.

Che provocasse un aggravarsi dei sintomi di asma, allergie, con rischi enormi per lo sviluppo dei polmoni dei bambini, aumento di eczema e rinite allergica, incremento delle patologie respiratorie se ne era già discusso e accertato in precedenti studi. La ricerca aveva inoltre da tempo appurato che vivere vicino ad arterie stradali esponesse ad un rischio maggiore di subire un ictus o un infarto. Oggi scopriamo, e non ne siamo affatto sorpresi a dire il vero, che l’inquinamento atmosferico provocherebbe lo stesso numero di infarti dell’alcol, del caffè e del troppo sport.