Le allergie di primavera sono uno dei disturbi più frequenti nei bambini piccoli. Secondo gli esperti 1 bambino su 5 è affetto da rinite allergica, asma, bronchite stagionale. I pediatri consigliano di seguire piccoli accorgimenti per limitare l’insorgere delle malattie e per prevenire i sintomi. Sin dalla gravidanza è possibile seguire alcune regole per limitare le possibili allergie nei nascituri e per far sì che non siano adulti allergici.
Pericoli
Primavera fredda? Colpa dello scioglimento dei ghiacciai
Siamo ormai quasi ad aprile ma ancora non si vede un briciolo di primavera. Anzi, le previsioni per Pasqua e Pasquetta sono ancora peggiori: neve e pioggia in tutta Italia. In molti, tra i detrattori del riscaldamento globale, affermeranno che questa è la prova che non è vero che il pianeta si sta riscaldando. La realtà invece è esattamente l’opposto: questa è la prova che il riscaldamento globale è in atto. Ad affermarlo è il dott. Jennifer Francis del Rutgers Institute of Coastal and Marine Science che ha spiegato in maniera semplice come mai, a fine marzo, fa ancora così freddo.
Allergie di primavera e inquinamento, un mix pericoloso
La primavera è appena entrata e già si cominciano a sentire i primi starnuti…le allergie sono in agguato e, a causa dell’inquinamento atmosferico, le riniti allergiche e i raffreddori sono sempre più forti. Nel nostro Paese sono circa 10 milioni le persone, tra adulti e bambini, che soffrono per le allergie di primavera.
Coca Cola è il brand che sporca di più
Si fanno spesso i conti in tasca alle multinazionali in fatto di inquinamento. Ma le attività anti-ambientali non riguardano soltanto le emissioni, ma anche la produzione di rifiuti. Un’associazione ambientalista britannica, che da anni è impegnata nella campagna “Keep Britain Tidy” (tieni la Gran Bretagna pulita), ha così deciso di indagare sulla quantità di immondizia che ognuna delle grandi marche produce.
Maiali nei fiumi, anche la Cina rischia di avere il suo scandalo alimentare

Quasi sentivamo la mancanza degli scandali alimentari. Dopo che per settimane il governo cinese ha marciato sui problemi europei, approfittandone per chiudere gli import e promuovere il cibo 100% cinese, ora anche loro hanno la loro bella gatta da pelare. Già un paio di settimane fa è stato lanciato l’allarme per il ritrovamento di alcuni maiali morti nel fiume Huangpu. Immediatamente il regime cinese ha minimizzato l’accaduto, parlando di un incidente che non avrebbe avuto conseguenze per la popolazione. Il problema è che la contaminazione è andata man mano aumentando.
Balena morta sulle spiagge toscane, la causa potrebbe essere l’inquinamento
Una balena di 17 metri per due tonnellate e mezzo è morta nei giorni scorsi al largo delle coste toscane, vicino Cecina, in provincia di Livorno. Il cetaceo è morto già qualche giorno fa, ma ieri la sua carcassa si è spiaggiata, trasportata dalle onde, sulle coste di Rosigliano. Lo avevano avvistato già alcuni pescatori quando ancora era al largo, proprio come avevano avvistato la carcassa di un delfino morto nella stessa zona. Ma quale può essere la causa di tutte queste morti?
Strade inquinate significano bambini malati, un nuovo studio europeo
La prossima volta che decidete di utilizzare l’auto, pensate se sia proprio necessario. Che l’inquinamento faccia male, lo sanno anche le pietre. Ma leggere numeri concreti sulle conseguenze del monossido di carbonio piuttosto che degli altri inquinanti sul nostro futuro, sui bambini, fa davvero impressione. Uno studio, presentato oggi dai ricercatori dello Swiss Tropical and Public Health Institute ed intitolato “Conseguenze criniche dell’inquinamento da traffico vicino alle strade in 10 città europee”, fa i conti dei danni che come sempre i più deboli sono costretti a pagare.
Leoni, ucciderli per salvarli, la folle idea arriva dalla Tanzania
Di idee malsane ne abbiamo sentite tante, ma questa potrebbe anche batterle tutte. Come detto in un post di un paio di mesi fa, i leoni sono considerati tra le specie in via di estinzione dato che in Africa metà delle sottospecie rischiano di sparire in pochi anni ed il numero degli esemplari è stato ridotto a meno di un decimo negli ultimi 30 anni. Per questo sono state avviate diverse strategie per cercare di tutelarli, solo che stavolta ci si è spinti un po’ troppo oltre. L’idea arriva dalla Tanzania ed è uccidere alcuni leoni per salvarne degli altri.
Inquinamento marino? Basta ridurre la velocità delle navi
L’ideale sarebbe utilizzare biocombustibili o eliminare i viaggi inutili, ma siccome si sa che questa tecnologia è ancora in fase di sperimentazione, e cancellare alcuni viaggi è pressoché impossibile, per i prossimi anni dovremo continuare a sorbirci navi giganti sospinte da carburanti inquinanti. Il problema è che gli oceani non ne possono più. Le sostanze chimiche che rilasciano queste grandi navi sono in costante aumento, e per questo urge una soluzione. Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente un’idea potrebbe essere ridurre la velocità delle navi.
Ilva e bonifiche, per il ministero dell’ambiente nessuna inadempienza
L’Ilva e le bonifiche che l’impianto siderurgico di Taranto deve effettuare per ottemperare alle prescrizioni Aia sono sempre al centro dei riflettori. Pochi giorni fa sono state rese note le accuse dell’Arpa secondo cui l’Ilva non starebbe rispettando i patti, ora arriva la risposta del ministero dell’ambiente: nessuna inadempienza.
Farfalle monarca di nuovo in calo
Non che l’allarme fosse mai rientrato, soltanto che adesso ritorna ad essere preoccupante come qualche anno fa. La siccità e l’aumento degli incendi negli ultimi tempi mettono nuovamente in pericolo la sopravvivenza delle farfalle monarca, una specie che vive esclusivamente in Nord America e che ora rischia di sparire definitivamente dallo Stato del Texas. Anche se questo insetto vive in diversi Stati, non dorme sonni tranquilli in nessuno di essi.
L’Ilva bonifica ma non rispetta i patti, dall’Arpa una comunicazione di reato
L’Ilva di Taranto sta procedendo con la bonifica, ma non rispetta i patti: ad attaccare questa volta l’impianto siderurgico di Taranto al centro di infinite polemiche negli ultimi mesi è l’Arpa, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, attraverso una relazione che comprova il reato.
La Cina pensa di abolire le bacchette di legno
La Cina ogni anno consuma 20 milioni di alberi solo per mangiare. Non per la legna per i forni o per altri usi fondamentali, ma per delle stupide bacchette usa e getta. Si tratta di tradizione, è vero, ma al giorno d’oggi in cui stiamo distruggendo il pianeta anche i cinesi stessi si stanno rendendo conto che si tratta di una pratica inutile. Per questo un parlamentare cinese, Bo Guangxin, ha proposto di istituire una legge che vieti la produzione di bacchette di legno.
L’inquinamento ha un prezzo, proposte le tariffe sul carbonio in USA
Questa volta una delle promesse fatte in campagna elettorale sull’ambiente è stata mantenuta. L’amministrazione Obama ha avviato l’iter per realizzare una sorta di “prezziario” per quanto riguarda le emissioni di carbonio prodotte negli Stati Uniti. Lo ha rivelato con un tweet il senatore Henry A. Waxman, uno dei proponenti, prima ancora che la legge diventasse pubblica. Si tratta di una svolta storica per l’ambientalismo in quanto, una volta per tutte, si stabilisce che chi inquina paga.