Oltre al ben noto protocollo di Kyoto, un’altra città giapponese, Nagoya, dà il proprio nome ad un altro importantissimo accordo internazionale, di cui però ben pochi sono a conoscenza. Si tratta del protocollo di Nagoya, stilato nel novembre 2010, e che in sostanza regolava le misure per la protezione della biodiversità, ed in particolare le contromisure che ogni nazione doveva intraprendere per evitare l’estinzione di molte specie. Oggi, a quasi 2 anni dalla firma del protocollo, quasi nessuna nazione ha fatto davvero qualcosa.
Pericoli
Ambiente, avvistato petrolio nel Golfo del Messico
Dopo il disastro ambientale del 20 aprile 2010 la piattaforma petrolifera Deepwater Horizon torna a far parlare di sè, ma sempre portando cattive notizie per l’ambiente e l’ecosistema di quell’area del Golfo del Messico già fortemente compromessa dalla violenta esplosione di 2 anni fa: una nuova chiazza di petrolio è stata avvistata dalla Guardia Costiera americana. Interpellata per far luce sull’accaduto, la Bp non ha rilasciato dichiarazioni.
L’Enpa contro il Papa: “rinuncia alla pelliccia”
L’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) questa volta ha alzato il tiro e nel mirino è finito niente di meno che il Papa. Secondo la denuncia dell’associazione animalista, il Santo Padre darebbe il “cattivo esempio” perché indossa pellicce di ermellino e utilizza l’avorio per calici e ostensori. Tutti materiali che si possono ottenere in una sola maniera: uccidendo gli animali.
Biodiversità alimentare e agraria per uscire dalla crisi
Per uscire dalla crisi finanziaria in cui si trovano l’Italia e l’Europa occorre investire nella biodiversità. Biodiversità alimentare e agraria. Questo in sintesi l’obiettivo della legge che propone la parlamentare Pd Susanna Cenni. Intervenuta alla presentazione del Rapporto globale “Libertà dei semi” così si è espressa la diessina alla presenza di Vandana Shiva, attivista e scienziata, impegnata da diversi anni sull’importanza della biodiversità nelle coltivazioni.
Ambiente, nuova piantagione Tree-Nation in Nicaragua
Tree-Nation ha presentato la sua ultima conquista: la nuova piantagione della regione San Juan de Limay, in Nicaragua. Un progetto di riqualificazione e arricchimento etico e sociale per preservare la biodiversità e combattere la deforestazione. Si tratta del primo progetto certificato Plan Vivo e della quinta piantagione della rete sociale Tree-Nation.
Conferenza Cop11, iniziato in India l’incontro mondiale per la biodiversità
La Conferenza Cop11, Conferenza delle Parti della Convenzione sulla diversità biologica, ha avuto inizio in India, a Hyderabad, dove fino al 19 ottobre si parlerà di biodiversità, di risorse, investimenti, piani strategici e nuovi concordati.
Ecologia, dall’Europa fondi per il mondo che ti piace
Per promuovere soluzioni innovative e contrastare i cambiamenti climatici la Commissione europea ha stanziato dei fondi per sostenere imprese, università e gruppi ambientalisti con la campagna “Il mondo che ti piace. Con il clima che ti piace”
I finanziamenti sono destinati alla promozione di soluzioni ecologiche che possano migliorare la qualità della vita dei cittadini europei.
Ecosistemi a rischio, si pensa ad una Lista Rossa anche per loro
Da alcuni anni l’organismo dell’ONU IUCN sta salvando diverse specie dall’estinzione grazie alla compilazione dell’ormai famosa Lista Rossa, un elenco di specie che devono essere protette perché molto vicine alla sparizione totale. Da qui si è pensato di allargare lo sguardo e coinvolgere anche gli interi ecosistemi. Per questo l’International Union for the Conservation of Nature sta studiando la possibilità di stilare una nuova lista degli ecosistemi che rischiano il collasso, e che chiaramente vanno protetti.
La deforestazione raddoppia le frane e le alluvioni
In Italia si dice che ogni volta che piove muore qualcuno. Ed in effetti, seppur forse troppo esagerato, questo detto va molto vicino alla realtà. In particolare in questi anni in cui la deforestazione e le altre violenze che stiamo effettuando sulla natura stanno aumentando, stiamo notando anche fenomeni evidenti e catastrofici che si ripetono sempre più spesso come le alluvioni o le frane. Un recente studio americano ha calcolato che la deforestazione che stiamo effettuando nei Paesi Occidentali, quindi in casa nostra, può addirittura arrivare a far raddoppiare questi eventi naturali.
Grande Barriera Corallina dimezzata in 27 anni
I mutamenti climatici, con conseguente innalzamento delle temperature, hanno portato come una delle conseguenze più note quella dello sbiancamento e la distruzione della barriera corallina. Secondo i ricercatori dell’Australian Institute of Marine Science (AIMS) di Townsville e dell’Università di Wollongong, dal 1985 ad oggi si sono persi il 48% dei coralli della Grande Barriera Corallina, a cui si aggiungono il 42% delle stelle marine ed il 10% dei coralli che si sono sbiancati.
Il riscaldamento degli oceani fa nascere pesci più piccoli
Se non fosse una cattiva notizia, sarebbe una di quelle che fanno esultare gli scienziati. A quanto pare stiamo assistendo proprio in questi anni ad una prova vivente del fenomeno dell’evoluzione naturale delle specie. A fronte di oceani più caldi infatti, sembra proprio che i pesci si stiano “rimpicciolendo”. Secondo uno studio effettuato dalla University of British Columbia e pubblicato su Nature, ci sarebbe la dimostrazione che all’aumentare della temperatura dei mari la dimensione dei pesci si riduca.
Persi 3 metri di ghiaccio sull’Adamello, il ghiacciaio più grande d’Italia
Si moltiplicano gli allarmi sullo scioglimento dei ghiacciai montani in tutto il mondo, e l’Italia non fa eccezione: l’ultimo preoccupante dato riguarda l’Adamello, il ghiacciaio più grande d’Italia, dove si sono persi 3 metri netti nello spessore del ghiaccio, come afferma Christian Casarotto del Museo delle Scienze di Trento.
Foreste tropicali, la criminalità gestisce tra il 50 e il 90% della deforestazione
Pessime notizie dal nuovo rapporto Unep redatto in collaborazione con l’Interpol, le attività di deforestazione nelle foreste tropicali sono in mano alla criminalità organizzata in percentuale variabile dal 50 al 90%. Una connessione, questa tra le organizzazioni criminali e le attività di deforestazione, che rappresenta un grandissimo ostacolo all’impegno della comunità internazionale a salvaguardia del patrimonio forestale tropicale, con tutti i fondamentali fattori connessi, dal riscaldamento globale alla perdita di biodiversità.
Ilva denunciata per crimini contro l’umanità
Se le denunce penali non bastano, per far luce sui dati reali dell’inquinamento dell’Ilva ora si passa alle maniere forti. L’associazione Taranto Futura che da anni si batte contro le emissioni dell’acciaieria ha annunciato di voler denunciare i padroni della fabbrica al tribunale internazionale dell’Aja. Capo d’imputazione: crimini contro l’umanità.