Noci di cocco nel bagagliaio, fibre naturali rivestiranno gli interni delle nostre auto

Riciclare il rivestimento esterno delle noci di cocco ricavandone fibre per rivestire gli interni delle auto. Questo l’ambizioso progetto portato avanti da un team di ricercatori della Baylor University. Solitamente i rivestimenti degli interni delle auto, come quelli delle porte ad esempio, sono realizzati impiegando fibre sintetiche di poliesteri. Utilizzare fibre naturali suonerebbe un po’ come una vera e propria rivoluzione ecologica nel mondo dell’industria automobilistica, dal momento che il risparmio sarebbe notevole e si reimpiegherebbe una grossa mole di rifiuti.

Questa eventualità presenta aspetti senza dubbio positivi, in primo luogo il fatto che le noci di cocco sono abbondanti nei Paesi vicino all’Equatore, secondo dato non trascurabile è che solitamente le scorze vengono bruciate o gettate via, dal momento che sono completamente inutili. In realtà se finissero tutte nei centri di compostaggio sarebbero sicuramente riutilizzate come fertilizzanti, il problema è che spesso vanno a riempire le discariche o ad alimentare gli inceneritori.

Auto solare completa il primo giro del mondo

Non è stata una casualità, ma per dimostrare l’efficienza degli impianti solari a bordo di un auto, un’invenzione svizzera ha appena ieri completato il suo giro del mondo, scegliendo come ultima tappa proprio Poznan, la città polacca in cui in questi giorni si sta tenendo la conferenza Onu sul clima. E come ultimo passeggero aveva Yvo De Boer, segretario esecutivo dell’Onu e responsabile della convention sul clima.

E’ arrivata con il suo messaggio ecologico, e cioè che l’energia pulita può fermare il riscaldamento globale, soltanto se qualcuno cominciasse a credere in lei. Secondo Louis Palmer uno dei due avventurieri che hanno intrapreso questo tour mondiale, che di mestiere fa l’insegnante, è sicuro che questa tecnologia è pronta per essere immessa sul mercato, è ecologica, economica ed assolutamente realizzabile. Non si capisce come mai i grandi del pianeta continuino a fare finta che essa non esista.

Anche la Mini della Bmw diventa ecologica

Torniamo a parlare ancora una volta di auto ecologiche. Ci occupiamo oggi della Mini di casa Bmw che ha accettato, sulla scia di altre famose case automobilistiche, l’importante sfida “emissioni zero” trasformandosi in una nuova automobile ecologica. Nasce, cosi, la Mini E, una vettura elettrica dotata di un nuovo motore, ovviamente elettrico, da 204 cavalli alimentato da un’innovativa batteria agli ioni di litio. Questa potente batteria che garantisce alla nuova Mini E un’autonomia di circa 200 km, è formata da 5.088 cellule raggruppate in 48 moduli. Questi ultimi vengono compattati in tre elementi che sono stati fissati negli interni della Mini E. La versione elettrica della Mini, inoltre, ha una velocità massima di 152 km orari ed un’accelerazione continua da 0 a 100 km/h in soli 8,5 secondi.

Emissioni auto, Europa sigla accordo a tre

Finalmente trovata un’intesa europea sulle emissioni di C02 dovute al traffico automobilistico. Una notizia di questi giorni che fa risorgere un filo di speranza sul futuro dell’Unione, da sempre attenta ai problemi ambientali, ma che sembrava essere finita in letargo per via della crisi economica incombente.

L’accordo a tre raggiunto da Commissione UE, Consiglio e Parlamento europeo, si occupa della regolamentazione delle nuove vetture in circolo, disponendo pesanti tagli alle emissioni dei veicoli e sanzioni proporzionali alla quantità di agenti inquinanti immessi nell’atmosfera.
E appare soddisfatto dei risultati ottenuti il relatore Guido Sacconi (Pse):

L’intesa è molto soddisfacente, non si tratta solo di un’operazione di politica ambientale ma anche di politica industriale.

Fortwo electric drive, la nuova smart a emissioni zero

Si chiama Fortwo electric drive ed è la nuova smart a emissioni zero con batterie agli ioni di litio, visibile in anteprima nazionale al Motor Show di Bologna.
Una vera e propria rivoluzione ecologica, quella sostenuta dal colosso Mercedes, per abbattere i costi del carburante ed avere un minor impatto sull’ambiente.
Un duplice intento che riporta i riflettori sull’auto elettrica come vettura del futuro e riaccende una speranza nei cittadini, italiani e non, per riuscire a risparmiare sia sulle emissioni che sul conto in banca.

Tutto è cominciato con un progetto pilota lanciato da Smart alla fine del 2007 nella città di Londra. Al fine di aggirare la Congestion Charge, la tassa di pedaggio per l’ingresso nella City, sono state infatti messe in circolo cento smart, dotate di batterie zebra.

Riscaldamento globale, a fare più danni sono automobili e tir

Di mezzi di trasporto, più o meno o per niente inquinanti, ce ne sono tanti. Treni, automobili, autobus, biciclette, motorini, navi, aerei. Ma quali sono quelli che contribuiscono maggiormente ad accelerare il peggioramento del riscaldamento globale?
E’ il quesito che si sono posti i ricercatori del Centro internazionale per la ricerca sul clima e l’ambiente (Cicero), che hanno effettuato uno studio per valutare l’impatto ambientale dei vari sistemi di locomozione.

I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista di divulgazione scientifica PNAS, hanno riportato l’attenzione generale sull’importanza di arginare le ingenti quantità di emissioni provenienti dal traffico di automobili e mezzi pesanti come tir.
A quanto pare, infatti, sarebbero proprio le quattro ruote il veicolo maggiormente inquinante e che più contribuisce, a causa degli scarichi altamente nocivi, a rendere l’aria irrespirabile e ad avere maggior peso nell’incidenza sul riscaldamento globale.

Berlusconi-barbaro favorisce gli inquinatori tedeschi

Nonostante cerchi in tutti i modi di difendere l’italianità, stavolta il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si fa un autogol incredibile. Nel tentativo di ostacolare in tutti i modi i parametri europei sulla riduzione dell’inquinamento, il Premier italiano sta difendendo a spada tratta le case automobilistiche tedesche, tra le più inquinanti del mondo (Mercedes, Wolkswagen e Bmw), dimenticandosi che tra le case europee una delle più virtuose, se non la più virtuosa, è proprio la Fiat.

L’industria di Torino infatti è tra quelle che si avvicinano di più agli obiettivi posti dall’Unione Europea di riduzione delle emissioni (130 grammi al km entro il 2012, 95 grammi al km per il 2020), ma anzichè far risaltare una delle poche cose buone fatte dall’Italia a livello mondiale, Berlusconi continua a difendere gli interessi delle case automobilistiche tedesche, che almeno a livello teorico con lui non dovrebbero avere nulla a che fare.

G-Oil: l’olio motore biodegradabile proveniente dal grasso delle mucche

Un olio motore completamente biodegradabile. Non è fantascienza ma realtà. La Green Earth Technologies, azienda americana leader nel settore dei prodotti biodegradabili, infatti, ha creato il G-Oil, un olio per i motori realizzato non a partire dal tradizionale petrolio ma dal grasso delle mucche. Nello specifico, la GET per produrre il G-Oil utilizza grassi animali derivanti dagli scarti dell’industria della trasformazione della carne. Il risultato è un olio motore ecologico e biodegradabile utilizzabile per i veicoli a benzina e a diesel, per le falciatrici, per i ciclomotori e per i motocicli. Notevoli i vantaggi per l’ambiente: si stima che G-Oil impieghi solo 9 giorni per degradarsi completamente, a fronte del limite di 28 giorni fissato dalla legge americana.

In futuro produrremo energia…parcheggiando l’automobile

Immaginate di non impazzire ogni giorno per trovare parcheggio, o di dover sborsare un sacco di soldi per lasciare la macchina in centro. Immaginate se tutto questo potrebbe essere fatto non solo gratis, ma venendo pagati per farlo. No, non stiamo parlando di un libro di fantascienza, ma di un possibile scenario futuro.

La svolta la si potrebbe avere con l’ingresso massiccio sul mercato della auto elettriche. Se invece che questa piccola percentuale di macchinine che sembrano giocattoli, noi vedessimo la stragrande maggioranza delle auto in circolazione con il motore elettrico, potrebbe cambiare anche il modo di parcheggiarle e di pensarle, oltre che risparmiare migliaia di euro di benzina.

La Volvo tra biocarburanti e motori elettrici

L’auto ecologica continua ad essere al centro dell’attenzione dei grandi dell’automobile che lavorano da anni allo sviluppo di auto elettriche o ibride ad emissioni zero. Tutte le case automobilistiche hanno lanciato programmi ecologici per la realizzazione di auto a bassissime emissioni nocive. In quest’ottica la Volvo ha avviato un programma che prevede nell’immediato l’utilizzo dei biocarburanti e in un futuro più lontano lo sviluppo del “plug in“, l’auto elettrica senza l’impiego del motore a combustione. La Volvo, dunque, sceglie di puntare inizialmente sui biocarburanti ed in particolare sul bioetanolo. Già oggi sono disponibili alcuni modelli, come la V70 e la S80, che montano motori Flexifuel turbo-compresso da 2,5 litri e con 5 cilindri il cui consumo di carburante si attesta attorno ai 9,2 l/100 km con cambio manuale e ai 10,2 l/100 km in caso di cambio automatico.

Finalmente la macchina volante esce dal cinema e diventa realtà

Di modalità di automobili poco o non inquinanti ne parliamo da sempre. Ora però finalmente è arriva l’auto che tutto il mondo aspettava, e che finora aveva potuto osservare soltanto nei film di fantascienza: l’auto volante. E il bello di quest’auto (oltre a risolvere il problema del traffico) è che è al 100% ecologica.

Ad inventarla è stata la Moller int., una piccola azienda californiana composta da grandi cervelli. Gli ingegneri di questa azienda hanno voluto far diventare la fantasia realtà, e per farlo hanno costruito M400 Skycar, il primo modello reale di macchina volante.

L’impatto ambientale della Honda Corporation, molti i progressi

Continuiamo il nostro viaggio virtuale all’interno del filone ecoautomobilismo. Oggi ci occupiamo del quarto rapporto annuale sull’impatto ambientale rilasciato dalla Honda Corporation, per esaminare quanto è stato fatto dalla rinomata casa automobilistica per migliorare le prestazioni in maniera eco-friendly, senza lasciare troppe tracce nell’ambiente circostante.

Molti ed incoraggianti sono gli sforzi operati dalla Honda per evolversi seguendo un filone maggiormente ecologico e meno inquinante. Tuttavia, viste le attuali situazioni di emergenza ambientale in cui versa il Pianeta, nessuna azione, per quanto meritevole sia, può bastare da sola a ripristinare gli equilibri sconvolti dall’uomo. Ma provarci è pur sempre un piccolo successo contro l’indifferenza ai problemi ambientali, perchè significa ammettere le proprie responsabilità e correre, per quanto possibile, ai ripari.

Il salone dell’auto di Parigi si tinge di verde

L’ecologia entra di prepotenza anche al salone dell’auto di Parigi, e la buona notizia è che larga parte del merito di questo ingresso “verde” la si deve all’Italia. Provengono dal nostro Paese molti modelli ecologici delle auto del futuro, e cioè macchine a basso consumo, ibride e quant’altro, e a rappresentarci non poteva esserci che la Fiat.

I modelli presentati dall’industria torinese nella manifestazione che prenderà il via oggi sono tre, e cioè la nuova 500, la Bravo e la Croma, tutte con marchio PUR-O2, che sta a rappresentare l’impegno che la Fiat prende nei confronti dell’ambiente.

Pininfarina lancia la sua auto elettrica

Anche l’Italia dà il suo contributo all’ecologia da strada, e la fa con il nome più autorevole nel campo dell’auto, colui che per anni ha disegnato i veicoli migliori, tra cui molti modelli Ferrari, e cioè Pininfarina. Al Motor Show di Parigi presenterà il nuovo modello di auto elettrica progettato in Italia.

I pezzi dell’auto però non saranno tutti nostrani. Infatti la batteria sarà francese, progettata dalla compagnia Bollorè. Il modello definitivo sarà progettato per avere quattro posti, un incrocio tra l’auto presentata da Pininfarina al salone dell’auto di Ginevra nel marzo scorso (Sintesi) e il Boxy Blue Car inaugurata dalla stessa Bollorè due anni fa.