Nel Salone Internazionale dell’Alimentazione di Parma si stanno svolgendo interessanti convegni sull’alimentazione sostenibile e sull’importanza di seguire una dieta sana ed equilibrata a base di prodotti naturali, per contrastare diverse patologie e malattie degenerative. Di seguito abbiamo sintetizzato alcuni degli interventi svoltisi a Cibus 2012, per focalizzare l’attenzione dei nostri lettori su un’alimentazione sana e biologica.
Come si legge nel comunicato stampa diramato da Cibus sul convegno “Sana nutrizione, elisir di lunga vita”
Un’alimentazione scorretta è causa di malattie che riducono le aspettative di vita: tra queste, le più importanti sono sicuramente le malattie cardiovascolari, malattie metaboliche, il diabete e i tumori.
Studi clinici e ricerche hanno dimostrato come un’alimentazione sana come molta frutta e verdura di stagione e a km zero, cibi molti ricchi di antiossidanti naturali, contribuisce ad allungare le aspettative di vita e a migliorare la qualità della vita stessa. Come ricordano gli esperti, ad un’alimentazione genuina che ricalchi la salutare dieta mediterranea, va associata una costante attività fisica che possa modulare e restringere il quantitativo calorico giornaliero.
Nel convegno “La nutrizione di genere e le ricadute sulla salute” sono state esaminate invece le differenze alimentari tra maschi e femmine, legate a diverse conseguenze sulla salute. Come emerso da altri studi sul consumo sostenibile, è stato appurato che sono le donne a seguire un’alimentazione più sana, a occuparsi degli acquisti di generi alimentari e a seguire una dieta ricca di fibre e di antiossidanti naturali. Laddove invece l’alimentazione è scorretta perché legata a disturbi del comportamento, possono crearsi delle paologie più o meno gravi, quali anoressia nervosa, bulimia nervosa, sovrappeso, obesità e sindrome metabolica.
L’obesità, come approfondito nel convegno “Bambini e obesità” può essere significativa nell’età pediatrica e determinare una serie di complicanze a livello di vari organi ed apparati. Per evitarla basterebbe svolgere un’azione preventiva che coinvolga tutti i soggetti interessati, dalle autorità sanitarie a quelle che si occupano della distribuzione dei prodotti alimentari, dalla scuola alle famiglie. Gli esperti consigliano poche pratiche ma efficaci: allattamento al seno, buon divezzamento, controllo del peso, assenza di fumo materno, abitudine ad incentivare l’attività motoria.
[Fonte e foto: Cibus]