L’eolico off-shore non fa male a pesci e uccelli marini

di Redazione 1

Sono anni che le imprese che investono nell’eolico off-shore attendevano questa ricerca, e finalmente è arrivata: c’è la prova che le turbine eoliche offshore non hanno “quasi per nulla effetti negativi” sulla fauna selvatica, e possono anche aiutare gli animali marini, almeno secondo quanto afferma uno studio olandese. I ricercatori hanno tratto le loro conclusioni dopo aver studiato un parco eolico nei pressi del Windpark Egmond aan Zee, il primo grande parco eolico off-shore costruito al largo della costa olandese del Mare del Nord.

Gli attivisti anti-parchi eolici hanno spesso sostenuto che queste costruzioni possono avere un impatto negativo sulle popolazioni di uccelli, mentre alcuni critici hanno espresso il timore che le centrali eoliche off-shore potrebbero rivelarsi dannose per la vita marina. Tuttavia, il professor Han Lindeboom dell’Istituto per le risorse marine e lo studio degli ecosistemi dell’Università di Wageningen ha dichiarato che il nuovo studio ha rivelato poche prove di effetti negativi sulla fauna locale.

Al massimo, alcune specie di uccelli eviteranno di avvicinarsi ad un parco eolico. Si scopre che una centrale eolica fornisce anche un nuovo habitat naturale per gli organismi che vivono sul fondo del mare come le cozze, anemoni e granchi, contribuendo così ad aumentare la biodiversità. Per i pesci e i mammiferi marini, offre un’oasi di tranquillità in una zona costiera relativamente occupata.

La ricerca ha affermato che le centrali eoliche off-shore in realtà hanno avuto un benefico effetto a lungo termine sulla fauna selvatica. La centrale eolica funziona come un nuovo tipo di habitat, dice il rapporto, specificando come persino nuove specie siano attratte dalle fondamenta delle turbine e delle rocce circostanti.

I ricercatori hanno anche notato che le turbine contribuiscono a proteggere aree di svernamento del merluzzo bianco, e che le focene si vedono più spesso all’interno che all’esterno del parco eolico. L’indagine ha concluso che le specie di uccelli marini come le sule tendono ad evitare le turbine, mentre ai gabbiani e ai cormorani sembrano non interessare, tanto che il loro numero ha continuato ad aumentare. Ovviamente ci sembra uno studio alquanto parziale.

Il numero di uccelli che si scontrano con le turbine non è stato determinato, ma si stima possa essere piuttosto basso sulla base di osservazioni e modelli di calcolo.

Lo studio ha infine rilevato che gli effetti delle centrali eoliche inevitabilmente variano a seconda della loro posizione, ma che i parchi eolici off-shore possono contribuire ad un habitat più diversificato e persino aiutare la natura a riprendersi dagli effetti della pesca intensiva, inquinamento, estrazione di petrolio e gas, e dal traffico. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Environmental Research Letters.

[Fonte: The Guardian]

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