Elezioni 2013, il programma ambientale del Partito Democratico di Bersani

di Redazione 3

elezioni 2013 programma ambientale partito democraticoIl programma del Partito Democratico per le elezioni politiche che si svolgeranno i prossimi 24 e 25 febbraio non considera l’ambiente come priorità. La scelta è legata al fatto che, essendo alleato in maniera molto salda con un altro partito che l’ecologia ce l’ha nel nome, Sinistra Ecologia e Libertà, in un certo senso è come se deleghi a loro le tematiche ambientali da mettere in campo durante la prossima legislatura, ammesso che vincano le elezioni.

Qualche accenno a queste problematiche si fa soltanto nell’ultima pagina del programma ai punti “sviluppo sostenibile” e “beni comuni”. Qui si parla di fondare un’industria ecologica che tenga conto di quelle problematiche ambientali che in passato sono state spesso tralasciate quando si costruivano le fabbriche (vedi l’Ilva ma non solo), in modo che non si debbano più presentare altri casi in cui si debba scegliere tra salute e lavoro, e nemmeno tra ambiente e lavoro.

>> GLI ALTRI PROGRAMMI AMBIENTALI

Tra le politiche ambientali nominate nel testo compaiono quelle rivolte al risparmio energetico, alla mobilità sostenibile, e la difesa dei beni comuni come ad esempio l’acqua, ma nel concreto nelle sole 5 pagine di programma non è specificato in cosa consisteranno i provvedimenti.

Ben più specifico, come dicevamo, è il programma di SEL a cui molto probabilmente saranno affidate le principali politiche ambientali. Andando in ordine di importanza pare che l’aspetto su cui si lavorerà molto sia l’agricoltura, intesa sia dal punto di vista lavorativo, con incentivi a chi decide di lavorare ed innovare in questo campo, sia dal punto di vista della salvaguardia del territorio dato che con i campi coltivati il dissesto idrogeologico a cui stiamo assistendo in questi anni dovrebbe essere gradualmente risolto. Innovare non vuol dire gettarsi a capofitto in ogni pratica tecnologica ma solo in quelle sostenibili. Per questo nel programma si dichiara la propria opposizione agli OGM.

Il punto della mobilità sostenibile viene spiegato meglio in questo testo in cui si afferma che bisogna incentivare il trasporto pubblico, le biciclette ed i servizi di condivisione dei mezzi (come il car-sharing), ma anche una riconversione del parco mezzi urbani (come gli autobus) da benzina a biocarburanti. Inoltre è fondamentale togliere dalla strada i tir incentivando il trasporto su rotaia o nei trasporti in mare. Nel programma si fa riferimento anche alle opere inutili come la TAV che portano via delle risorse che potrebbero essere investite in altri settori come le reti ferroviarie interne.

Tra gli altri punti troviamo la tutela della biodiversità a partire dallo sviluppo delle aree protette, uno sviluppo sostenibile delle aree rurali ed un Green New Deal che faccia risorgere l’industria italiana con un’impronta verde. Tra i provvedimenti in elenco c’è anche l’istituzione del diritto degli animali che devono essere trattati come gli esseri umani e cioè non devono essere torturati o considerati alla stregua degli oggetti, con l’introduzione di nuove regole anche negli allevamenti e sul randagismo; una nuova gestione dei rifiuti che incentivi il riutilizzo ed il recupero dei materiali, con tracciamento dei rifiuti speciali; ed infine le rinnovabili. Ovviamente chiuso ogni discorso sul nucleare, non si dovrebbe parlare nemmeno di sviluppo di petrolio e gas. Il futuro, per la coalizione di centrosinistra, è esclusivamente rinnovabile. L’obiettivo, grazie agli impianti di cogenerazione, è di ridurre del 50% entro 5 anni il costo della bolletta energetica. Gli strumenti saranno incentivi e sgravi fiscali per chi voglia investire, anche privatamente per la propria abitazione, in pannelli, impianti a risparmio energetico, e via dicendo.

[Fonti: PD; SEL]

Photo Credits | Getty Images

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