FAI, i risultati delle Primarie della cultura sono green

di Redazione 1

L’iniziativa Primarie della cultura del FAI, Fondo Ambiente Italiano, ha avuto un netto successo: hanno votato oltre 100 mila persone, 101.993 per la precisione. Il pensiero degli italiani che si deduce dalle analisi dei risultati è chiaro: più investimenti nella cultura e più investimenti nella sostenibilità ambientale.

Le Primarie della cultura del FAI si sono concluse e hanno registrato una grande mole di votanti. Oltre 100 mila italiani, 61,5% donne e il restante uomini, con una notevole presenza da parte dei giovani tra i 20 e i 30 anni. Cosa hanno scelto di indicare i votanti come questioni prioritarie in tema di ambiente e cultura? Anzitutto c’è stato una nettissima presa di posizione nei confronti del governo (17,5% dei voti complessivi) affinché i fondi della cultura vengano aumentati dall’attuale (davvero esiguo) 0,19% del Pil ad almeno l’1%. Subito dietro tra le questioni più urgenti su cui concentrarsi secondo gli italiani arrivano 3 argomenti a tema ambientale: lo stop alla degradazione e al consumo del paesaggio (14,9% dei voti complessivi), nuovi e migliori piani per la messa in sicurezza del territorio, a partire dalla lotta al dissesto idrogeologico del paese (9,5% dei voti) e quindi l’agricoltura bio e a Km zero, da incentivare per creare nuovo lavoro in un settore strategico ed entro termini di sostenibilità ambientale e di maggior riguardo per la salute dei cittadini (8,8% dei voti). Chiude la top five delle questioni maggiormente prioritarie per gli italiano il dovere di garantire il diritto allo studio (7,8% dei voti complessivi).

Il vicepresidente del Fai Marco Magnifico ha commentato i risultati delle Primarie della cultura entro termini che ci sentiamo di condividere pienamente, parlando di un nuovo concetto di cultura che comprende anche, a pieno titolo, diverse questioni ecologiche fondamentali:

Tre di questi quattro temi raccontano la rivoluzione che è avvenuta nel concetto di cultura. La visione astratta e rarefatta del termine è ormai superata: cultura vuol dire tutela del paesaggio, lotta all’abusivismo, difesa dell’equilibrio idrogeologico, agricoltura pulita. Sono questioni concrete dalle quali dipende anche la possibilità di superare la crisi che ci paralizza.

Photo Credits | Guy Taking Pictures su Flickr

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