I cambiamenti climatici dietro l’aumento delle turbolenze in volo

I cambiamenti climatici incidono sull’aumento delle turbolenze in volo. A seguito di un recente episodio di turbolenza su un volo da Alicante a Roma, è tornato d’attualità il dibattito sui “buchi d’aria” ad alta quota. Secondo gli esperti, questi fenomeni sono in aumento, e la causa principale è da ricercare nel cambiamento climatico. Il riscaldamento globale, infatti, sembrerebbe incrementare la velocità e la forza dei venti occidentali, generando bruschi cambiamenti nelle correnti d’aria verticali che si traducono in turbolenze.

cambiamenti climatici
cambiamenti climatici

Inevitabili effetti dei cambiamenti climatici sull’aumento delle turbolenze in volo

Le turbolenze sono la principale causa di incidenti aerei legati a condizioni meteorologiche. Negli Stati Uniti, il National Transportation Safety Board (NTSB) ha registrato un aumento dei casi di cabine danneggiate e, negli ultimi 15 anni, ha riportato oltre 200 feriti gravi a causa di turbolenze, indicando un aumento della loro intensità. Esistono tre tipi principali di turbolenze, le convettive che sono legate a correnti d’aria generate da nuvole e temporali. Possono essere individuate visivamente o con il radar di bordo.

Le onde orografiche invece si verificano quando il vento si scontra con catene montuose e viene spinto verso l’alto, creando turbolenze sopra i rilievi. Infine ritroviamo le turbolenze in aria limpida e sono le più pericolose, perché sono invisibili e non rilevabili dai radar convenzionali. Sono causate da venti occidentali rapidi e forti nell’alta atmosfera, la cui intensità sta crescendo a causa del cambiamento climatico. Sono proprio questi repentini sbalzi a creare i cosiddetti “buchi d’aria”.

Tradizionalmente più frequenti in inverno, i buchi d’aria ora si manifestano con maggiore frequenza anche in estate e autunno. Robert Sharman, del Centro Nazionale di Ricerca Atmosferica, sottolinea che il cambiamento climatico potrebbe anche aumentare la frequenza e la gravità dei temporali, un altro fattore importante negli incidenti legati alle turbolenze.

Mohamed Foudad dell’Università di Reading conferma che si sta assistendo a un “chiaro aumento della frequenza delle turbolenze in molte regioni”, in particolare nell’Atlantico settentrionale, in Nord America, Asia orientale, Medio Oriente e Nord Africa. Secondo la classifica di Turbli, le rotte più soggette a turbolenze si trovano in Sud America, specialmente quelle che sorvolano la cordigliera delle Ande. La rotta Santiago-Mendoza in Cile e Argentina è stata classificata come la più turbolenta nel 2024, con scossoni moderati registrati su quasi tutti i voli. Seguono la Cordoba-Santiago e la Mendoza-Salta.

In Europa, le turbolenze sono più comuni in prossimità delle Alpi. La rotta Nizza-Ginevra è in cima alla lista europea, seguita da altri collegamenti tra Nizza e città svizzere come Zurigo e Basilea. Anche tratte che coinvolgono gli aeroporti del Nord Italia, come Milano Malpensa e Venezia “Marco Polo”, sono incluse nella lista, sebbene con turbolenze di livello più leggero.

Lascia un commento

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.