Sul Tibet a basso impatto, l’impresa di Balducci e Marco Rusconi

di Redazione Commenta

Cristian Balducci e Marco Rusconi sono partiti nell’agosto scorso alla volta della Dea Turchese. La loro non è una spedizione sul Tibet come un’altra, dal momento che dovranno arrivare fino in cima affrontando, oltre alle difficoltà della salita, anche un’altra sfida irta di scivoloni: quella verso un’impresa a basso impatto ambientale. I due impiegheranno, infatti, pannelli solari per ricaricare le batterie di computer e cellulari in modo da diminuire la mole di emissioni della scalata, idem per l’illuminazione del campo base. Una speciale attenzione sarà inoltre rivolta anche allo smaltimento dei rifiuti, rigorosamente portati a valle, il che spingerà i due, per ovvie ragioni di praticità nella discesa, a produrne il meno possibile per avere meno intralci.

Il Cho Oyu in Tibet è la sesta vetta più alta del mondo, a 8.201 metri, sulla catena dell’Himalaya. Quello che i due aiuteranno a fare, a parte rispettare l’ambiente che è già molto ambizioso, è cercare di capire meglio come funziona l’ippocampo, un’area del cervello particolarmente coinvolta nello sviluppo di demenza e depressione, due piaghe della qualità della vita di noi occidentali. L’alta quota, le montagne, sono un luogo privilegiato per questo genere di osservazioni. I due sportivi saranno monitorati nelle loro reazioni all’ambiente da un’équipe del Cnr di Pisa, in collaborazione con il Centro Extreme. Dalle variazioni delle funzioni cognitive degli alpinisti si capirà di più sui processi cerebrali e sui cambiamenti cui sono indotti dall’ambiente circostante.

Come spiegano dall’Università di Pisa, si effettuerà, durante la missione

una valutazione psicometrica della memoria visuo-spaziale, dell’umore e del sonno, funzioni tipicamente associate al funzionamento dell’ippocampo la cui alterazione può condizionare negativamente la formazione di nuovi neuroni nella stessa area ippocampale. Inoltre sarà valutato in modo indiretto il global workspace cerebrale, ovvero il processo dinamico di auto-organizzazione cerebrale che dà origine alla coscienza.

Un ulteriore esempio di come la montagna e la natura possano fornire all’uomo le risposte, anche complesse, che cerca ed aiutarlo a vivere meglio.

[Fonte: Adnkronos]

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