Italia nel 2011 primo mercato al mondo del fotovoltaico

di Redazione Commenta

L’Italia nel 2011 è stato il primo mercato al mondo del fotovoltaico: questo quanto è emerso dal report “Green Economy per uscire dalle due crisi”, presentato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Enea durante gli Stati generali della Green Economy, di recente riuniti alla grande fiera Ecomondo 2012, a Rimini.

La Green Economy avanza in Italia, e il settore relativo al fotovoltaico e all’energia solare continua a crescere, generando un giro d’affari sempre più rilevante: nel complesso le fonti rinnovabili rappresentano il terzo settore energetico in Italia dopo quello del petrolio e quello del gas. L’insieme delle varie energie rinnovabili ha raggiunto la soglia del 13% del rifornimento energetico, con un nettissimo balzo in avanti (+ 7%) rispetto alle altre fonti (a confronto relativamente ferme) e a farla da padrone in questa crescita è il fotovoltaico, aumentato rispetto al 2010 di oltre cinque volte e mezzo, tanto che l’Italia con i suoi 9,3 GW di strutture installate nel 2011 è risultato il primo mercato al mondo del fotovoltaico per l’anno passato. Non solo: si parla molto di Green Economy e relativi possibilità occupazionali nel nostro paese, e i dati confermano l‘aumento degli occupati nel settore rinnovabili, ora 108.150 in Italia, terzo paese europeo per occupazione nelle energie pulite dopo la Germania e la Francia.

Nel rapporto “Green Economy per uscire dalle due crisi” presentato alla grande fiera Ecomondo 2012, da poco conclusasi a Rimini, si parla anche di possibili proiezioni per il raggiungimento degli obiettivi UE prefissati per il 2020, notando come occorra, per raggiungere gli obiettivi in tempi brevi, una certa “condivisione del peso” della produzione di energia green tra le regioni. La regione che dovrebbe produrne di più dovrebbe essere la Lombardia, seguita da Piemonte e Toscana. Si guarda avanti, quindi, con sempre maggiori certezze riguardo al settore della Green Economy, una speranza di miglioramento nella sostenibilità delle pratiche antropiche così come nella condizione economica e occupazionale della penisola.

Photo Credits | Richard Masoner su Flickr

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