Le migliori “green tech” che il 2009 ci lascia in eredità

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auto elettrica

Anche se i governi del mondo, riuniti a Copenaghen, hanno tentato di concordare un piano d’azione per limitare le emissioni di biossido di carbonio, le innovazioni della tecnologia verde sono il mezzo migliore, o forse l’unico, per riuscire a raggiungere l’obiettivo.

I trasporti hanno continuato ad essere un grande obiettivo in questo senso, nonostante periodi di congiuntura difficile. Negli Stati Uniti il settore è il secondo contribuente alle emissioni, responsabile del 28% del totale delle emissioni del Paese. Di queste, il 60% sono prodotte dai veicoli stradali, ma anche nel resto del mondo i dati non si discostano tanto da quelli americani.

Per fortuna però questi sembrano destinati a cambiare presto. Una vasta gamma di possibili soluzioni sono state esposte a Las Vegas, Nevada, il mese scorso, in merito al concorso Automotive X Prize. Il premio andava a quelle squadre che producevano veicoli già oggi utilizzabili, in grado di viaggiare per 100 miglia con l’energia equivalente di un gallone di benzina (160 km con 3,79 litri, o 42 km con un litro).

Questo è stato senza dubbio un anno positivo per l’auto elettrica. I Governi si sono finalmente impegnati per la sua promozione e per la ricerca di batterie più efficienti e meno inquinanti. Come risultato il 2009 è stato l’anno in cui la chimica della batteria è diventata già ottimale. Ma non finisce qui.

Altrove, la ricerca sul trasporto si è basata sull’idrogeno. Una squadra di ricercatori ha dimostrato che le centrali a gas già esistenti possono essere facilmente modificate per produrre idrogeno, anche se il trasporto e lo stoccaggio dell’idrogeno, pongono ancora grandi ostacoli tecnologici. Forse il metanolo è più realizzabile, l’alcool è un liquido a temperatura ambiente, come la benzina, per cui l’infrastruttura esistente potrebbe essere facilmente adattata.

Ma i modi per rendere l’industria dei trasporti più snella ed ecologica nel 2009 si è concentrata molto anche sull’aviazione. Tra i tanti suggerimenti, il più attuabile è modificare la punta delle ali degli aeromobili per farli diventare più aerodinamici, utilizzando un movimento simile a quello degli ascensori, il quale potrà dimezzare il consumo di carburante in fase di decollo e atterraggio.

Ma i viaggi aerei più ecologici prevedono novità anche sulle operazioni di terra. Un costruttore di Airbus ha iniziato ad effettuare ricerche sul trasporto robotizzato, il quale potrebbe ridurre di 7 miliardi di dollari e 18 milioni di tonnellate di CO2 il trasporto che utilizza motori progettati per trasportare i passeggeri dalla pista al terminale e ritorno.

Il miglioramento e la diffusione del sistema di videoconferenza, per esempio, potrà anche ridurre le emissioni dei trasporti. Un sistema per proiettare le vostre caratteristiche animate su una Camera dummyMovie è stato suggerito per rendere i viaggi virtuali più vicini alla realtà. E poi non potevano mancare le novità di internet.

L’invio di dati in rete ha una propria impronta ecologica. Lo spam non è solo un inconveniente per l’individuo, ma produce, a livello mondiale, emissioni equivalenti alla combustione 9 miliardi di litri di benzina all’anno. Yahoo ha proposto un sistema di timbro per la spedizione delle e-mail che potrebbe eliminare un pezzo dell’impronta di carbonio dalla rete.

IBM e Google hanno inoltre annunciato piani per ridurre il loro impatto ambientale rendendo più efficienti le proprie strutture internet, ma gli utenti del web individualmente potrebbero dare una mano. Uno dei più grandi costruttori al mondo di router infatti sta sperimentando un sistema per immagazzinare alcuni dati web nelle case degli abbonati a banda larga per ridurre il consumo di potenza degli enormi centri dati su cui Internet si basa attualmente. Chissà cosa ci riserverà il nuovo anno.

Fonte: [New Scientist]

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