Greenpeace convince Kleenex ad utilizzare solo carta riciclata o derivati

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foto: Greenpeace

E’ durata quasi 3 anni la battaglia tra Greenpeace e Kimberly-Clark, l’azienda leader mondiale di produzione di fazzoletti e carta igienica. Il suo nome ai più non dirà nulla, ma basta affermare che i suoi due marchi più importanti sono Kleenex e Scottex, e tutto cambia. Immaginate quanta carta prodotta da loro esiste in tutto il mondo. Ebbene, fino a qualche settimana fa tutta questa proveniva dalle foreste primarie, cioè da enormi distese di verde che venivano tagliate indiscriminatamente.

Uno scempio che a quelli di Greenpeace proprio non è andato giù, e così dopo varie manifestazioni è arrivata la vittoria: la promessa che Kimberly-Clark gradualmente utilizzerà per la sua produzione solo carta riciclata o FSC (certificati dal Forest Stewardship Council), cioè prodotti che provengono dai derivati del legno.

Italia, impennata sulle rinnovabili, ma ancora c’è tanta strada da fare

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Gli ultimi dati del GSE, il Gestore dei Servizi Elettrici, sono piuttosto confortanti. Dopo che nel 2007 l’Italia aveva registrato un calo nella produzione complessiva di energia rinnovabile dello 0,9%, il 2008 è stato registrato come l’anno della ripresa, con un +2,5% che fa ben sperare per il futuro.

A dir la verità questo incremento lo si deve alla natura stessa. Infatti nel nostro Paese la fonte rinnovabile più utilizzata è l’idroelettrico, e le forti e abbondanti piogge che ci hanno accompagnato dall’autunno fino a pochi giorni prima dell’inizio dell’estate hanno contribuito ad aumentare la quantità di elettricità prodotta dall’acqua. Ma le novità non si fermano solo alle piogge, perché tra gli incrementi c’è da registrare anche quello degli impianti installati, soprattutto eolici e solari.

Ferrari e Lamborghini annunciano l’auto ibrida nel 2015

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Tra le tante gare che le case automobilistiche affrontano ogni anno, ce n’è una pulita e che ci piace ricordare: quella all’auto ecologica. Dopo lo strapotere delle auto giapponesi e coreane, adesso è arrivato il momento (come al solito in ritardo) delle italiane, il fiore all’occhiello della nostra economia: la Lamborghini e la Ferrari.

Il primo a dare l’annuncio è stato l’amministratore delegato della Lamborghini Stephan Winkelmann, il quale ha annunciato che sarà introdotto il motore ibrido nel prossimo modello della Gallardo. L’annuncio è arrivato sulla rivista tedesca Automobilewoche, ed ha già fissato la data di uscita di questo capolavoro, previsto per il 2015. Winkelmann afferma che la Gallardo avrà un motore elettrico utilizzato per la guida lenta, ad esempio nel traffico cittadino, come avviene già con la Toyota Prius. Quando però la Lamborghini farà sentire tutta la sua potenza, a velocità più elevate con il suo motore a 10 o 12 cilindri, sarà alimentato a gas facendo ritornare l’auto quell’animale da strada che tanto piace agli appassionati.

Catastrofe in Francia: oleodotto si rompe e inonda di petrolio una riserva naturale

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La Riserva Naturale Coussouls de Crau nella regione Bouches-du-Rhône corre un grave pericolo. 4000 metri cubi di petrolio greggio sono stati riversati su due ettari della pianura della Crau venerdì mattina. All’origine dell’incidente, una rottura in un oleodotto gestito dalla Società del gasdotto del Sud Europa (SPSE), la quale garantisce l’approvvigionamento delle raffinerie tra Fos-sur-Mer e Karlsruhe, in Germania.

La perdita è stata scoperta alle 7:30 dal guardiano della riserva. Egli ha detto di aver visto “un geyser di tre a quattro metri” fuori dalla gasdotto. L’SPSE, che ha affermato di mantenere le apparecchiature in perfetto stato, ha preso misure immediate per ridurre e fermare il flusso. La fuga, la cui causa è ancora sconosciuta, è stata messa sotto controllo in tarda mattinata. A causa dei vapori dalla rottura delle condotte, un perimetro di sicurezza è stato creato attorno alla zona a nord-ovest dello stagno di Berre.

Sparare nuvole e fecondare gli oceani: i nuovi modi per bloccare l’effetto serra

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Molte idee che da mesi elenchiamo su queste pagine sono state raccolte da un gruppo di scienziati danesi e “vendute” come soluzione al riscaldamento globale. Non stiamo parlando però di migliorare l’efficienza energetica o produrre energia pulita, ma semplicemente di aggirare l’ostacolo.

Il celebre scienziato Bjorn Lomborg del Copenaghen Consensus Center ha dichiarato sul Financial Times che la scelta delle attuali politiche ecologiche è controproducente ed antieconomica: cioè costa troppo e i benefici potrebbero essere inconsistenti. Meglio allora cambiare il tiro, e cioè anziché ridurre le emissioni, tentare di bloccare il riscaldamento globale con una sorta si scudo naturale: le nuvole.

Come spiegavamo qualche mese fa, alcuni scienziati avevano individuato nelle eruzioni vulcaniche un metodo ingegnoso per respingere i raggi solari. In particolare il vapore che si sollevava dai vulcani diveniva una sorta di schermo per i raggi solari, che venivano “rispediti al mittente”, e non creavano maggiore riscaldamento sulla Terra. Da qui l’idea di Lomborg: creare delle nuvole artificiali oppure rafforzare quelle già esistenti, sparando con dei cannoni simili a quelli per creare la neve artificiale, delle goccioline d’acqua, le quali “sbiancano” le nuvole ed aumentano la capacità di riflettere i raggi.

Usa: i prodotti biologici da oggi avranno il marchio “BioPreferred”

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Vi piacerebbe un marchio per lo sviluppo sostenibile di prodotti biologici? Bene, in America l’hanno inventato. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha rilasciato il piano per il lancio dell’etichetta “BioPreferred”. Il programma consentirà ai produttori di etichettare i propri prodotti volontariamente con questo marchio, così i consumatori potranno compiere scelte informate in merito a ciò che acquistano e utilizzano.

In base alla proposta del piano, l’etichetta potrebbe essere utilizzata su qualsiasi prodotto che è “in tutto o in modo significativo” a base di ingredienti biologici rinnovabili; in altre parole, qualsiasi cosa fatta con “fonti rinnovabili di origine vegetale, animale, marino o materiali forestali”.

Nei prossimi 60 anni il Mar Glaciale Artico sarà completamente inquinato

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Entro 60 anni l’Oceano Artico potrebbe essere una melma ristagnante e inquinata. Senza tagli drastici alle emissioni di gas serra, il Transpolar Drift, una delle più potenti correnti artiche ed un mezzo per disperdere le sostanze inquinanti, rischia di scomparire a causa del riscaldamento globale.

Il Transpolar Drift è una corrente fredda che viaggia in tutto il Mare Glaciale Artico dalla Groenlandia alla Siberia centrale e, infine, verso l’Atlantico. Insieme con la Gyre Beaufort, il Transpolar Drift mantiene le acque artiche ben miscelate, e garantisce che l’inquinamento non si soffermi a lungo.

Inventato metodo per purificare le acque reflue producendo elettricità

professore desalinizzazione acqua

Visto l’imminente problema dello scioglimento dei ghiacciai, e del conseguente aumento dei livello dei mari, accompagnato dalla crescente siccità, come mai non si pensa a sfruttare proprio questo fenomeno, cioè l’aumento dell’acqua salata, per girarlo a nostro favore? Ci ha pensato un team di scienziati americani e cinesi, che hanno messo a punto una tecnica che potrebbe rivoluzionare l’approvigionamento dell’acqua a livello mondiale.

Un processo che pulisce le acque reflue e genera l’elettricità può anche eliminare il 90% del sale dall’acqua salmastra o acqua di mare, rendendola talmente pulita da poterla bere, o almeno utilizzarla per usi industriali. Molte nazioni già dissalano l’acqua utilizzando un processo di osmosi inversa (si spinge l’acqua ad alta pressione attraverso le membrane che permettono all’acqua di passare, ma non al sale) o l’elettrodialisi (un processo che utilizza l’elettricità per filtrare gli ioni di sale nell’acqua attraverso una membrana). Entrambi i metodi richiedono grandi quantità di energia.

La dissalazione dell’acqua può essere realizzata senza un input di energia elettrica o acqua ad alta pressione utilizzando una fonte di materia organica come combustibile per dissalare l’acqua

spiegano i ricercatori in una recente relazione online su Environmental Science and Technology.

Come vivere senza aria condizionata: la casa-alveare siriana

casa alveare siriana

Le case in Occidente si assomigliano tutte, sono altamente tecnologiche anche dove si potrebbe fare a meno, e cioè nella ventilazione. Ma prima dei termostati, come facevano le persone a non morire di caldo/freddo? Il sito internet eartharchitecture.org parla delle case-alveare siriane. Ma a guardarle bene assomigliano, e hanno una struttura simile, ai trulli di Alberobello.

Progettato per il clima del deserto, l’alveare mantiene il calore grazie allo spessore delle pareti fatte di mattoni di fango, i quali sono ottimi anche per intrappolare il freddo. L’alta cupola delle case serve a raccogliere l’aria calda, che si sposta durante la notte nella parte inferiore della casa. All’interno, la sua alta cupola serve a raccogliere l’aria ancora più calda, e lascia scivolare la pioggia prima che il mattone l’assorba e crolli. Il suo spessore è un ottimo scambiatore di calore a bassa velocità, e mantiene la temperatura interna tra 85  e 75 ° F (24-29 gradi Celsius), mentre al di fuori si passa, da mezzogiorno a mezzanotte, dai 140 a 60 ° F. (da 60 a 15 Celsius).

Anche la NASA diventa ecologica con la “Base Sostenibile”

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Uno dei più ambiziosi nuovi progetti della NASA non sarà nello spazio, ma sulla vecchia Terra. L’agenzia sta progettando di costruire la sua costruzione più eco-friendly, l’Ames Research Center, a Moffett Field, California. La struttura, che sarà chiamata “Base Sostenibile“, sarà completamente ecologica ha affermato Steve Zornetzer, direttore del centro Ames.

Il costo totale dovrebbe aggirarsi sui 20,6 milioni di dollari e l’avvio dei lavori è fissato per il 25 agosto, con una data prevista per il completamente nel novembre 2011. Il nome per il nuovo impianto è un omaggio alla Tranquility Base dell’Apollo 11, quella dello sbarco sulla luna del 20 luglio 1969. Per definirsi ecologica, la struttura non poteva essere esente dall’utilizzare pannelli solari, ma anche celle a combustibile, i sistemi di riciclaggio delle acque, ed anche una tecnologia inventata proprio dalla NASA per le missioni umane e robotiche per l’esplorazione dello spazio.

Biodiesel: Italia quarto produttore europeo

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Chi l’ha detto che le auto pulite arriveranno tra decine di anni? Probabilmente sono più vicine di quello che ci aspettiamo. Da qualche anno è scattata in Europa una sorta di “gara” a chi produce più biodiesel, e l’Italia, di solito uno dei Paesi meno attenti all’ambiente, è sorprendentemente tra le prime posizioni.

Si sa che i biocarburanti non sempre sono eco-sostenibili. Se prodotti con materiali cosiddetti “food”, cioè quelli che si mettono in concorrenza con il cibo, sono controproducenti, e dunque nella maggior parte dei casi stanno venendo abbandonati. Ma ci sono diverse produzioni da materiali “no-food”, come fiori, alghe e batteri, in continua espansione sul mercato.

Ecco come il cambiamento climatico può distruggere l’America

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Fino ad ora ci eravamo sempre occupati dei piccoli Paesi che, a causa del riscaldamento climatico, vedono a rischio la propria terra, e corrono il pericolo di sparire dalla cartina geografica. Ma non avevamo mai considerato cosa accadrebbe se questo scenario apocalittico accadesse dalle nostre parti, magari nel Paese maggiormente responsabile di questo disastro, e cioè l’America.

Josh Levin, giornalista e scrittore, delinea i possibili scenari futuri che l’America dovrà affrontare se il cambiamento climatico continuerà in questa direzione. Levin comincia la sua analisi non da ciò che potrebbe essere, ma da ciò che si può già escludere. Prendendo in considerazione i disaster movie e le possibilità da loro prospettate, Levin si sente di poter escludere la possibilità di una guerra tra Stati Uniti e Canada, o l’esodo di massa verso i territori al confine con lo Stato del Nord America. Possibile invece che le terre intorno ai Grandi Laghi diventino l’ultimo baluardo di speranza per i sopravvissuti della Florida e della California che vedrebbero le loro case scomparire sotto l’acqua. Ma altri scenari sono possibili.

India: installato il più grande impianto solare al mondo

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Finalmente una buona notizia. La corsa ecologica di questi ultimi tempi ha avviato una sorta di competizione con uno spirito che fa bene all’ambiente e a noi stessi. Da quando sono stati inventati i più disparati modi per reperire ed utilizzare l’energia solare, sono partite due gare: quella a chi produce il collettore solare più strambo (e di tali esempi in queste pagine ce ne sono a decine), e chi costruisce la centrale solare più grande al mondo. Ed è proprio di questo che ci occuperemo oggi.

Tempo fa ci occupammo della più grande centrale solare al mondo, costruita in Spagna. La Cina, di tutta risposta, ha annunciato un progetto che supererà quello spagnolo. Ma forse l’India ha anticipato tutti, costruendone una ancora più grande. Solo che stavolta non servirà per alimentare gli apparecchi elettrici. Indù e musulmani pellegrini in visita al santuario di Sai Baba a Shirdi potranno vedersi servito del cibo cucinato con l’aiuto di un sistema solare a vapore, inaugurato dal Ministro dell’energia nuova e rinnovabile Farooq Abdullah. I funzionari indiani hanno ammesso che questa sarà la centrale solare più grande del mondo.

Barriere coralline, le più colpite dal riscaldamento globale

coralli-riscaldamento-globaleAlcune specie, sia tra quelle animali che tra quelle vegetali, si abituano più rapidamente ai repentini cambiamenti climatici cui è sottoposto il nostro pianeta a causa del riscaldamento globale. Altre scompaiono. O sono in grave pericolo. Tra queste la barriera corallina risulta essere tra le più sensibili e tra le più colpite dai mutamenti climatici.

L’acidificazione degli oceani ne mette infatti a rischio la composizione strutturale, la violenza sempre maggiore di uragani e tempeste ne impedisce il recupero e contrasta la capacità dei coralli di ritrovare un equilibrio e di porre rimedio ai danni subiti, ricostituendosi.