Inghilterra: prodotti farmaci da televisori riciclati

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I rifiuti provenienti dal materiale di scarto dei televisori potrebbero essere riciclati ed utilizzati in medicina, in base alle nuove ricerche effettuate dagli scienziati presso l’Università di York, Inghilterra. Il composto chimico alcool-polivinilico (PVA) è ampiamente utilizzato nel settore industriale ed è un elemento chiave per i televisori con display a cristalli liquidi (LCD). Quando questi prodotti vengono gettati, i pannelli LCD sono generalmente inceneriti o sotterrati nelle discariche.

I ricercatori hanno ora trovato il modo di recuperare il PVA dagli schermi televisivi e trasformarli in una sostanza adatta per la ricostruzione dei tessuti in alcune parti del corpo che così verrebbero rigenerate. Essi possono anche essere utilizzati in pillole e medicazioni, progettati per fornire farmaci per particolari parti del corpo.

Scandalo in Brasile: tremila imprese fornivano legno da foreste protette in tutto il mondo

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Il Brasile è uno dei Paesi maggiormente sotto la lente d’ingrandimento della comunità internazionale a proposito della lotta ai cambiamenti climatici. Responsabile della maggiore deforestazione del mondo, a causa della continua distruzione della foresta Amazzonica, l’enorme Stato sudamericano non ha ratificato finora nessun trattato internazionale, accettando le linee di principio soltanto con molte riserve. Da oggi potrebbe essere accusato di un problema in più.

Se state cercando di acquistare dei prodotti che utilizzano legname sostenibile, materiale cioè che, nonostante sia proveniente dal Brasile, abbia ottenuto le autorizzazioni e adottato le norme ecologiche, soprattutto se originario dello Stato di Pará, potreste avere una brutta sorpresa. Mongabay, uno dei blog più attenti all’ambiente, segnala che un procuratore federale brasiliano ha avviato un’inchiesta su alcune società carioca sospettate di raccolta illegale di legno da aree protette proprio in quello Stato. Dopo aver raccolto illegalmente il legname, secondo gli investigatori, questo veniva fatto arrivare negli Stati Uniti dove otteneva l’eco-certificazione, e da cui poi veniva spedito nell’Unione europea e nei mercati asiatici.

Con lo scioglimento dei ghiacciai l’Artico potrebbe diventare la “mensa” degli animali

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“Pieno di vita” non può essere la descrizione che scaturisce alla mente quando si pensa al Mare Glaciale Artico, ma potrebbe presto cambiarlo se il peso del riscaldamento globale fosse rimosso delle regioni ghiacciate.

Uno studio di ciò che l’Artico sembrava fino a poco prima che i dinosauri fossero cancellati dal pianeta ha fornito un assaggio di ciò che potrebbe essere quello di che potrebbe ridiventare tra qualche decennio. Alan Kemp del Centro nazionale di Oceanografia e i suoi colleghi di Southampton hanno utilizzato potenti microscopi per ispezionare i carotaggi di fango estratti dal fondo del Mare Glaciale Artico. Hanno trovato strati successivi di piccole alghe chiamate diatomee. Il modello dei livelli e la distribuzione delle diatomee fornisce una prova evidente che l’Artico è stato privo di ghiaccio durante l’estate e, al contrario di recenti studi, spesso oggetto di glaciazioni durante l’inverno.

Los Angeles vuole liberarsi dal carbone entro 10 anni. Ce la farà?

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Ieri, il sindaco di Los Angeles Antonio Villaraigosa ha annunciato la sua intenzione di rendere la città completamente priva di carbone entro il 2020, e svoltare verso l’energia pulita e rinnovabile. L’intenzione è buona, ma secondo molti osservatori sarà di difficile attuazione.

Villaraigosa ha affermato durante il suo secondo discorso di inaugurazione:

E’ giunto il momento di lanciare la sfida al carbonio. Il nostro secondo obiettivo per i prossimi quattro anni è quello di mettere LA su un percorso che spezzi definitivamente la nostra dipendenza dal carbone. Il carbone rappresenta attualmente circa il 40% della produzione energetica cittadina. Rompere con il carbone è un obiettivo a lungo termine che richiede un impegno a lungo termine. Per questo l’intenzione è di richiedere investimenti con pagamenti a rate.

Los Angeles produce il 40% della sua energia con il carbone, una bella cifra significativa, soprattutto considerando che ci sono 4 milioni di persone in città. Come Triple Pundit ricorda, è praticamente impossibile che LA si stacchi dal carbone, perché fra dieci anni si avrà un enorme (e ancora in crescita) domanda di energia.

La morte serena del lago d’Aral

lago-aral-immagini-stellite-envisatIl lago d’Aral, erroneamente chiamato Mare d’Aral (è salato), è tristemente noto come oggetto di uno dei disastri ambientali più gravi della storia dell’umanità, se non il più grave in assoluto. Così lo descrive Al Gore nel suo libro Earth in balance. Così lo vediamo dalle immagini riprese dal satellite (foto sopra).
L’ampiezza originaria del lago era all’incirca di 68.000 km², ma dal 1960 il volume e la superficie lacustre hanno subito un calo del 75%. Nel 2007 dell’antico specchio d’acqua era rimasto solo il 10% dell’originale.

A causare l’inaridimento, il piano sovietico del dopo guerra che ha dirottato le acque dei due immissari, Amu Darya e Syr Darya, per sviluppare le colture intensive nei territori limitrofi. Nessuno dei responsabili di questo disastro era all’oscuro delle conseguenze del dirottamento delle acque dei due unici fiumi che alimentavano il lago. Al contrario, sentite cosa dichiarava il sovrintendente al piano di sfruttamento delle acque dei fiumi a scopo agricolo Grigory Voropaev:

Il nostro scopo è proprio quello di far morire serenamente il lago d’Aral.

Singapore diventa la prima città ad auto-sufficienza idrica pur non avendo fonti d’acqua

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Khoo Chye Teng, il capo dell’agenzia dell’acqua di Singapore si è finalmente svegliato dopo 5 anni dall’inizio del mandato, e ha impresso una svolta al sistema idrico della città asiatica. A differenza dei suoi predecessori alla Public Utilities Board, Khoo non vuole che il suo Paese dipenda dalle risorse di quelli ricchi, ma vuole raggiungere l’auto-sufficienza, almeno per quanto riguarda l’acqua, per la sopravvivenza a lungo termine e per lo sviluppo.

Grazie alla tecnologia, Singapore ha ora la capacità di generare gran parte della propria acqua e si prepara a svolgere un ruolo di primo piano nel riciclaggio delle acque usate, un settore emergente del valore di circa 100 miliardi di dollari a livello mondiale.

Questo processo si baserà sulla depurazione dell’acqua su larga scala e relativamente a buon mercato, visto che si finisce con il purificare gli scarichi delle lavorazioni chimiche. Con una superficie di soli 700 chilometri quadrati, Singapore non ha molti fiumi da cui trarre le risorse per sopravvivere, e così molto spesso, per stessa ammissione di Khoo, si deve fare affidamento alla sola acqua abbondante che c’è in quelle terre, quella che arriva dal cielo con la pioggia.

Solo 27 spiagge aperte ai cani in tutta Italia, come fare con Fido in vacanza?

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Da ogni parte tutti gli anni arrivano i soliti appelli a non abbandonare i cani quando si va in vacanza. Ma come sempre a parlare sono bravi tutti, ma all’atto pratico diventa un po’ un problema. L’Italia ha 8.000 km di costa, ma la cosa assurda è che quasi tutti sono diventati privati. Per questo motivo chi si “impossessa” del territorio demaniale, ha anche l’autorizzazione a decidere se far entrare i cani nel suo stabilimento o no. E nella maggior parte dei casi dice di no.

Dunque cosa fare con le vacanze imminenti ed il nostro Fido che non si sa dove metterlo? Per chi si reca in case-vacanza, il problema non si pone. Il nostro cane rimarrà in casa, soffrirà un po’ il caldo, ma almeno rimane con noi. Per gli alberghi un poco la situazione si complica, perché non tutti sono attrezzati per ospitare animali. Se però lo vogliamo portare in spiaggia, le alternative sono due: andare in quella pubblica (e ce n’è sempre di meno) o portarlo in una delle 27 spiagge d’Italia attrezzate ad ospitarlo.

Ad ogni Paese il suo, ecco gli obiettivi climatici dei grandi della Terra

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Questa settimana abbiamo visto le nazioni del G8 impegnarsi a ridurre le emissioni di anidride carbonica dell’80% entro il 2050, il che significa che i Paesi più ricchi del mondo hanno fissato alcuni obiettivi climatici piuttosto rigidi. In teoria, almeno. Le azioni, naturalmente, sono più eloquenti delle parole. Quindi diamo un’occhiata proprio a queste azioni, quelle reali, che inquadrano i veri obiettivi delle più grandi economie del mondo, non soltanto quelle del g8.

Stati Uniti d’America: obiettivi climatici dubbi. Negli Usa attualmente, tutti hanno avuto modo di notare un controsenso. Di recente è passata la legge Waxman-Markey, la quale mira a ridurre le emissioni del 17% entro il 2020, per ritornare all’incirca ai livelli del 2005. La norma internazionale ampiamente accettata è che la riduzione miri a raggiungere i livelli del 1990. L’obiettivo è buono, ma difficile da raggiungere perché la riduzione delle emissioni dovrebbe come minimo raddoppiare per poter almeno avvicinarsi al limite finale dell’80%.

Energia idroelettrica: ecco solo alcune delle idee migliori per produrla

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Nelle ultime settimane alcuni scienziati in tutto il mondo sono ritornati a porsi l’antico problema di come produrre energia dagli oceani. Sembra scattata una sorta di gara tra le industrie di tutto il mondo su chi potrà costruire le apparecchiature migliori per la produzione di energia idroelettrica. Alcuni modelli sono in fase di sviluppo, nel tentativo di stabilire il modo più efficace per generare energia grazie alle maree, altri sono già pronti.

Pelamis, una delle prime aziende a sfruttare l’energia degli oceani, utilizza tre strutture lunghe 150 metri in acciaio flessibile in grado di guidare generatori idraulici e di produrre 750 chilowatt di potenza ciascuno. Questa pietra miliare delle rinnovabili che si trova sulla costa settentrionale del Portogallo, ha cominciato ad operare solo nell’ultimo anno. Ora, però ha già dei rivali. Una macchina “infernale” battezzata AnacondaMovie Camera, progettata nel Regno Unito dall’azienda Checkmate Seaenergy, è un gigantesco dispositivo a forma di serpente di gomma anziché in acciaio.

Il macchinario passa sopra un tubo pieno d’acqua e lo spreme per generare un’onda artificiale che gira all’interno di un generatore, il quale a sua volta raggiunge la coda. Il progetto finale è destinato ad essere 7 metri di larghezza per 200 metri di lunghezza, potrebbe alimentare mediamente 1000 case alla massima operatività. Questo dovrebbe accadere, secondo le ultime previsioni, intorno al 2014. Ma le novità non sono finite qui.

Il più antico ambientalista del mondo: Enrico VIII

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In molti credono che l’ambientalismo sia soltanto una moda nata da qualche decennio e portata avanti come una bandiera da qualche esaltato, alcuni hippy, e magari qualche politico che lo usa giusto per farsi pubblicità e arraffare voti. Ed invece pare proprio che l’attenzione alla natura non sia una prerogativa moderna, ma risalga già ad alcuni secoli fa.

Durante una conferenza stampa tenutasi ieri in Gran Bretagna, il Principe Carlo, una delle maggiori personalità che si stanno occupando di salvare l’ambiente, ha fatto una sorta di relazione interessante su un aspetto finora sconosciuto di Enrico VIII, re d’Inghilterra nella prima metà del ‘500.

Display OLED, la rivoluzione per i telefonini è cominciata

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Le case produttrici di cellulari stanno finalmente cominciando la transizione verso la tecnologia OLED per gli schermi, in gran parte a causa della possibilità del risparmio energetico. Samsung ha aperto la strada che hanno già intrapreso anche LG e altri, poco dopo. I display OLED da soli potrebbero ottenere un ulteriore risparmio di energia attraverso una limitazione del numero di colori utilizzati sullo schermo. Una potenzilità di risparmio di ben il 40% può essere considerata quando si utilizza questa limitazione.

Secondo New Scientist, i ricercatori della Simon Fraser University ndl British Columbia, Canada, hanno scoperto che la scelta di un particolare equilibrio di colori impiegati per formare le immagini è in grado di dimostrare un significativo risparmio. Diversi colori visualizzati da un pixel OLED utilizza diversi quantitativi di energia. Ad esempio, il giallo utilizza meno energia del magenta, anche se ad un primo sguardo sembra altrettanto brillante. Con la progettazione del colore che definisce la riduzione energetica del display, il consumo della batteria è stato tagliato tra il 37% ed il 41%.

G8 de L’Aquila, ecco cosa si è deciso per l’ambiente

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Il giorno della conclusione del g8 aquilano, a proposito dei temi che riguardano l’ambiente, si aveva l’impressione che ci si trovasse al giorno precedente l’inizio dei lavori. Rispetto ad una settimana fa infatti, tutto o quasi è rimasto inalterato, non sono stati raggiunti impegni concreti e si è parlato del problema sempre in forma generica e senza entrare nello specifico.

E’ evidente che gli 8 grandi si sono concentrati maggiormente sull’economia, ed in tempo di crisi è anche comprensibile, ma tra i vari annunci, l’unico a far sentire la sua voce in merito alle tematiche ambientali è stato Barack Obama, il quale ha annunciato che gli Stati Uniti prenderanno alcuni provvedimenti importanti, soprattutto in materia di rinnovabili e di taglio delle emissioni, ma anche gli altri devono fare la propria parte. Ma andiamo a vedere cosa è stato deciso sulle tematiche a noi care.

Ora è ufficiale, l’Italia torna al nucleare e scatta la protesta

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Il Governo ha ottenuto quello che voleva: far tornare l’Italia indietro di 30 anni. E dire che il provvedimento con cui lo fa è soprannominato “ddl sviluppo“. Un po’ come la maggior parte dei provvedimenti presi dal Governo Berlusconi, è una serie di nonsense e controsensi che hanno fatto svegliare addirittura i Governi regionali, di solito occupati dai giochi di potere per protestare con quello nazionale, i quali si sono adirati non poco per essere stati letteralmente “scavalcati” da questa legge.

Il testo passato ieri al senato sancisce in breve pochi punti: in Italia verranno costruite delle centrali nucleari (non si sa ancora se saranno 4 o 5), la locazione sarà decisa dal Cipe e i siti saranno considerati punti di interesse strategico nazionale, che tradotto significa che sarà posto l’esercito a guardia dei siti in costruzione e nessuno potrà avvicinarsi, altrimenti rischia la galera.

Un provvedimento pieno di controsensi dicevamo, ed è complicato spiegarli perché non si sa da dove cominciare. Partiamo con il più evidente. Proprio in questi giorni Berlusconi sta mostrando il suo sorriso a 32 denti a tutti i grandi della Terra, parlando al g8 di energie rinnovabili. Dietro di lui però i suoi collaboratori fanno passare il ritorno al nucleare. Si sa infatti che, prima di tutto, il nucleare non è assolutamente un’energia rinnovabile. L’uranio è in via d’estinzione, e poi la tecnologia non è nemmeno pulita perché le scorie sono le più pericolose al mondo, dato che rimangono attive per milioni di anni. E poi con il ritorno al nucleare potremo dire addio agli investimenti sulle rinnovabili: non ce ne sarà bisogno perché la sufficienza energetica sarà raggiunta, ma poi tra l’altro mancheranno anche i soldi per costruire centrali eoliche e solari.