Mal’aria industriale, Taranto in cima alle città più inquinate dalle fabbriche

C’è qualcosa nell’aria, è mal’aria. Recita così lo slogan di Legambiente per promuovere la campagna di sensibilizzazione sull’inquinamento atmosferico causato dalla industrie, nell’ambito del consueto appuntamento annuale sulla qualità dell’aria nelle città italiane. Questa edizione si concentra proprio sui veleni prodotti dalla fabbriche, e non a caso il dossier Mal’aria è stato presentato ieri a Taranto, capoluogo pugliese che ospita lo stabilimento dell’Ilva, sotto accusa da anni per l’immane quantità di emissioni nocive non solo per l’atmosfera, ma soprattutto per la salute dei cittadini, che continuano ad ammalarsi di tumori e malattie respiratorie anche gravi.

In cima alla lista nera redatta dall’associazione ambientalista sui comuni più irrespirabili figura proprio Taranto. Pensate che lo stabilimento siderurgico dell’Ilva produce da solo il 92% della diossina totale e ben il 95% degli idrocarburi policiclici aromatici (Pcb9)

La svolta ecologica turca da cui tutti dovremmo imparare

La cosiddetta “Guerra del gas“, come è stata soprannominata la disputa tra Russa e Ucraina, sta facendo vittime un pò in tutta Europa. Sono decine le persone che tra Ucraina e Bulgaria hanno perso la vita per il freddo nel periodo in cui la Russia ha chiuso i rubinetti del gas, mentre molti disagi sono occorsi nel resto del Continente, e che pare non debbano finire per adesso.

In tutta Europa però, a parte questi due Paesi, ce n’è uno in particolare che dipende nella quasi totalità proprio dalla Russia, e cioè la Turchia. Il 65% del gas naturale utilizzato nello Stato a cavallo tra Europa e Asia proviene dai giacimenti russi, e la maggior parte dell’economia di quelle zone risente molto di questa “guerra”. Per tentare di avere meno problemi, al Primo Ministro turco, Tayyip Erdogan,  era stato proposto di costruire delle centrali nucleari. La sua risposta è stata: “Non se ne parla proprio. Puntiamo sulle rinnovabili”.

Inquinamento atmosferico e contaminazione delle acque tra i principali pericoli per la salute dell’uomo

L’inquinamento atmosferico e la contaminazione delle acque figurano in cima all’elenco dei fenomeni più pericolosi per l’uomo, secondo quanto riportato da una recente relazione stilata dai ricercatori del Blacksmith Institute negli Stati Uniti, in collaborazione con la Switzerland Green Cross.

Entrambi i gruppi di studio internazionali, che si occupano di ambiente, hanno rilasciato una lista dei dieci problemi relativi all’inquinamento terrestre più deleteri per l’umanità e soprattutto più urgenti da risolvere prima che le cose precipitino ulteriormente. Gli agenti inquinanti presenti nell’aria si sono rivelati tra i principali responsabili di malattie e mortalità. Lo studio ha inoltre evidenziato gli effetti spropositati dell’inquinamento dell’aria sulla salute dei bambini, gravemente compromessi nello sviluppo proprio per l’aria irrespirabile e suscettibili di patologie respiratorie, come l’asma e le allergie.

Sarah Palin contro le balene Beluga

Non è più diventata vicepresidente, ma Sarah Palin ha deciso di non farsi dimenticare dal mondo, e con delle decisioni impopolari continua a rimanere sulla cresta dell’onda. Anche se il suo partito ha perso le elezioni, lei è rimasta ugualmente la governatrice di uno degli Stati ecologicamente più in pericolo, l’Alaska, un’area che ospita molte specie in via d’estinzione e che mantiene ancora gli equilibri termici in bilico, ma che è sempre più in pericolo a causa del riscaldamento globale.

Il Governatore dell’Alaska è famosa anche per essere un’appassionata cacciatrice, ed uno super-scienziato segreto (che forse tanto super non è). Nei giorni scorsi ha annunciato che il governo federale ha sbagliato a mettere il balene Beluga nella lista delle specie minacciate dall’estinzione. Ovviamente, la Palin deve aver fatto un enorme quantità di studio scientifico indipendente per arrivare a questa conclusione. Più probabile che sia stata manovrata da qualche lobby del petrolio e del gas interessata alle trivellazioni, di cui ci siamo già occupati in passato, e che hanno usato questo escamotage per aggirare l’ostacolo.

Ventiquattro stanze in una, la rivoluzionaria casa transformer di Gary Chang

Il problema degli appartamenti moderni, soprattutto nelle affollatissime metropoli, è lo spazio. Soprattutto per chi vive in affitto e sa bene come anche solo una stanza in più faccia lievitare il prezzo della casa. E allora, spesso, si è costretti a scegliere un più economico monolocale, con tutti i disagi che questa scelta comporta in termini di spazio. Come risolvere questo problema? Già tempo fa vi avevamo parlato della casa in tre scatole, Kenchikukagu: in tre comodi box era contenuto un efficientissimo e attrezzatissimo appartamento, alla modica cifra di 8000 dollari.

Oggi parliamo invece di un’altra rivoluzionaria casa che occupa poco spazio, ideata dall’architetto Gary Chang, che più che un appartamento sembra un numero di magia. Si chiama, non a caso, Domestic transformer, e consiste di 24 stanze contenute in una, e richiamabili al momento opportuno. L’idea è nata per risolvere la difficile situazione riguardante le abitazioni ad Hong Kong. Data la grande densità di popolazione giapponese, è difficile vivere e ritagliarsi i propri spazi, non angusti.

Ecco come risponde il mondo alla rivoluzione ecologica di Obama

Il suo insediamento avverrà tra soli 4 giorni, ma i suoi programmi sono già molto chiari: si uscirà dalla crisi principalmente grazie all’ecologia. Tra i provvedimenti che il neopresidente degli Stati Uniti Barack Obama ha intenzione di intraprendere, ci sarà una manovra da 150 miliardi di dollari (sul totale dei 770 di cui avrà bisogno), da investire nell’ambito ecologico. Dove esattamente si conosceva da tempo: solare, eolico e industrie con basse emissioni di carbonio.

Tutto questo significherebbe in prima istanza l’indipendenza quasi totale degli Stati Uniti dalle fonti energetiche straniere, ma anche (ed è questo il punto fondamentale) la nascita di milioni di posti di lavoro che riassorbirebbero tutti quei dipendenti che hanno perso il posto durante questi mesi di crisi economica. Sono stimati in circa 5 milioni i posti di lavoro disponibili nell’ambito ecologico. Altri provvedimenti saranno intrapresi per l’industria dell’auto, dato che pare essere proprio l’auto ecologica il mezzo del futuro, l’unico in grado di far uscire dalla crisi l’industria automobilistica. Siamo ancora a livello progettuale, ma già in giro per il mondo ci sono molte nazioni che stanno prendendo ad esempio le parole di Obama e si stanno attrezzando per imitarlo, dalla Gran Bretagna al Giappone, fino addirittura alla Corea del Sud.

I treni sexy, romantici e divertenti del Giappone, dimenticate per un momento Trenitalia!

Il treno ha il suo indubbio fascino. Un mezzo di trasporto che non è solo uno tra i meno inquinanti e i più puliti, ma rappresenta molto altro. L’avvento della ferrovia nel lontano Ottocento rivoluzionò infatti il concetto di distanza e contribuì all’allargamento delle frontiere, alla circolazione delle merci, rendendo più piacevoli, sicuri e meno interminabili anche i viaggi.

Ancora oggi, osservare le vecchie locomotive a vapore rende partecipi del significato storico, a tratti suggestivo, del trasporto su rotaia. Ad alcuni ricorda le partenze, ad altri gli arrivi, o ancora le occasioni perse, o peggio è un’associazione alla drammaticità di alcuni momenti storici come avviene per gli Ebrei. Oggi, che urge trovare mezzi di trasporto efficienti e meno inquinanti, ma al contempo veloci, in grado di coprire anche grandi distanze, si ritorna a guardare al treno con fiducia. E fantasia. Lo fanno in Giappone, dove il governo ha avviato una campagna pubblicitaria per invogliare i suoi cittadini all’utilizzo del trasporto su rotaia.

Video: Testata la prima auto volante in Inghilterra


Qualche mese fa parlammo della progettazione delle auto volanti come una cosa che sarebbe potuta avvenire in futuro. Un inventore inglese, il giovanissimo Giles Cardozo, ha deciso di bruciare le tappe e sperimentare immediatamente la sua personale auto volante con un look tutto diverso da quello che ci aspettavamo.

Niente tecnologie futurifiche, super motori spaziali o carburanti ancora fantascientifici. Tutto molto più semplice. Basta applicare un megaparacadute alla propria auto (alimentata a biocarburante e opportunamente modificata) e il gioco è fatto. Il primo esperimento è stato partire dalle coste britanniche, attraversare volando la Manica, e una volta arrivati in Europa scendere verso Sud, fino alla Spagna e attraversare, nuovamente in cielo, lo stretto di Gibilterra, per arrivare in Africa.

Eolico, in Italia il 37% in più nel 2008

Eolico alla riscossa, persino in Italia. L’energia del vento ha visto un bell’aumento – decisamente insperato – nel Bel Paese durante il 2008:  è passata da 2.726 megawatt di potenza

Eco-agenda 2009, i principali appuntamenti del nuovo anno

L’anno nuovo è appena iniziato, ma ci hanno già avvisato: sarà peggiore del 2008. Crisi del petrolio, crisi economica, tornado, disastri ambientali, basta pensare a quanto è avvenuto l’anno da poco trascorso per chiedersi: cosa ci può essere di peggio?

Ma noi il 2009 vogliamo iniziarlo con i migliori auspici, sperando che l’elezione di Obama e l’attenzione che ha posto proprio sull’ecologia, contagi anche gli altri Paesi del mondo, risollevando allo stesso tempo le sorti dell’economia e la salvaguardia dell’ambiente. Il nuovo anno sarà ricco di appuntamenti, più o meno a carattere internazionale, più o meno importanti, ma tutti determinanti per offrire il proprio contributo alla lotta contro i principali dissesti climatici e problemi ecologici, per tenersi aggiornati sulle ultime ecotecnologie e seguire con interesse le iniziative dei Grandi per far fronte all’emergenza climatica e all’esaurimento delle risorse energetiche.

La Cina investe nel solare. Progettata la più grande centrale del mondo

Una centrale solare fotovoltaica destinata a diventare la più grande del mondo. E’ quanto ha annunciato di voler costruire la Cina. Il progetto, realizzato dalla società China Technology Development Group Corp, prevede la realizzazione nel bacino di Qaidam, nella regione occidentale del Qinghai, di una grande centrale solare fotovoltaica con una potenza installata di un gigawatt. I lavori di costruzione, fa sapere la società realizzatrice, prenderanno il via entro quest’anno anche se ancora non sono stati fissati termini precisi. La prima fase del progetto prevede la realizzazione di una prima parte dell’impianto per una potenza di circa 30 megaWatt ed un costo di un miliardo di yuan, pari a 150 milioni di dollari.

Worldwatch: “Le previsioni sui cambiamenti climatici? Peggio del previsto”

Da un paio d’anni va di moda andare controcorrente sul problema climatico. Su tutti i media il dibattito è sempre aperto a proposito del surriscaldamento globale, lo scioglimento dei ghiacci, e tutte le problematiche che riguardano la Natura. Molti ben pensanti dicono che queste sono tutte favolette e che non è vero nulla, ma poi molto spesso si scopre che si tratta di sedicenti esperti sguinzagliati dalle lobby del petrolio.

In tutto questo dibattito oggi interviene il Worldwatch Institute, un istituto di ricerca indipendente americano il quale, con la pubblicazione del suo rapporto “State of the world 2009” probabilmente chiuderà la bocca a molti scettici. Il periodo di osservazione va dal 1990 al 2007, e sul rapporto si legge che le previsioni poco rassicuranti fatte finora sono state fin troppo caute: il cambiamento climatico è peggio del previsto. I primi dati resi noti in questi giorni suddividono il problema in quattro categorie, riassunte nella seconda parte dell’articolo: emissioni, stato dei mari, cambiamenti climatici e la cura per salvarci.

Google inquina, le ricerche pesano 7 grammi di CO2

Mea culpa. E colpa anche di milioni di persone in tutto il mondo. Cercare su internet informazioni, dati, notizie, inquina, ed è una fonte non indifferente di emissioni di gas serra. Il motore di ricerca più famoso al mondo è stato messo sotto accusa da una recente ricerca condotta dal fisico Alex Wissner-Gross, della Harvard University di Boston.

A quanto pare anche soltanto due semplici ricerche producono tante emissioni quanto quelle generate da un bollitore elettrico per il té per riscaldare l’acqua. Il che corrisponderebbe, secondo i calcoli dello scienziato americano, a 7 milligrammi di CO2. Se pensiamo a tutte le parole immesse nel motore di ricerca ogni giorno, già soltanto a persona, si arriva a una quantità di emissioni inestimabile.

Televisori al plasma? No, thanks

Impopolare decisione del Governo inglese. Anche a costo di danneggiare l’economia, il Primo Ministro Gordon Brown ha anticipato all’Indipendent che vieterà la vendita dei mega-televisori al plasma, quelli così grandi da occupare un’intera parete, perché più inquinanti di un Suv.

In realtà l’allarme lo avevamo già lanciato noi tempo fa su queste pagine, in quanto è risaputo che la tv al plasma consuma molto di più ed è costituita da parti più inquinanti rispetto alle altre, e così il primo a rendersene conto è proprio il Governo inglese, e pare che nemmeno l’Unione Europea gli sia indifferente. Infatti è allo studio un metodo di valutazione degli apparecchi più o meno inquinanti, in maniera tale da mettere al bando quelli più “spreconi”, e costringere le case produttrici ad attaccare al proprio prodotto un bollino in cui sia scritto chiaramente il consumo. In questo modo l’acquirente può rendersi subito conto sulla convenienza dell’acquisto, non solo in termini ecologici, ma soprattutto ambientali.