Samsung Eco: anche il cellulare diventa ecologico

Ormai tutte le aziende tecnologiche del mondo hanno capito che il mercato del futuro sarà quello ecologico. Dopo aver inventato i pc verdi, ora i coreani immetteranno sul mercato anche i cellulari che rispettano l’ambiente.

Il nuovo telefono sarà prodotto dalla Samsung, la linea si chiamerà ECO (originale, non c’è che dire) e utilizzerà polimeri di mais per la costruzione del corpo esterno, così da ridurre lo spreco derivante dai pezzi di plastica (che ricordiamo, proviene dal petrolio, e con quello che costa adesso bisogna evitare di utilizzarlo). I primi due modelli saranno il SCH-W510 e il SGH-F268 e offriranno le stesse caratteristiche dei cellulari in commercio al momento, come la fotocamera da 3 megapixel, bluetooth, HSPDA (il nuovo UMTS) e il lettore multimediale.

I fuochi d’artificio ecocompatibili

I fuochi d’artificio che illuminano il cielo di bagliori scoppiettanti e giochi di luce potrebbero diventare presto ecologici, non appena i ricercatori finiranno di rivedere la chimica che ne è alla base, apportando i dovuti cambiamenti.

I razzi di segnalazione degli antichi romani generalmente impiegavano il perclorato di potassio per accelerare il processo di combustione di carburante che li guidava.
Nel momento in cui bruciavano il perclorato avrebbe dovuto estinguersi totalmente, ma spesso la reazione finiva prima che si fosse del tutto esaurito, provocando delle scie chimiche.
L’eccesso di perclorato è usato molto spesso anche per i fuochi pirotecnici.

Solar Tower, darà elettricità a 200.000 case

Uno dei motivi per cui l’energia solare non sta prendendo molto piede in Italia, o anche nel mondo, è la mancanza di spazio. Per dar energia ad un intero paese c’è bisogno di grandi praterie dove costruire i pannelli, e non sempre si dispone di così tanto spazio. In Spagna l’hanno capito, e hanno trovato subito una soluzione.

L’idea è molto simile a quella della torre rotante di cui vi avevamo già dato notizia qualche settimana fa, ma stavolta non si tratta di un edificio in cui la gente vive o lavora, e che produce energia sufficiente al suo stesso fabbisogno. Ora stiamo parlando di una torre stretta e alta più dell’Empire State Building e in grado di dare energia pulita a oltre 200 mila abitazioni.

Anche le emissioni di CO2 sulle etichette alimentari

Le etichette sui prodotti alimentari rappresentano un’ancora di salvezza nel mare di merci che inonda, ogni giorno, gli scaffali dei supermercati. Il consumatore, infatti, grazie all’etichetta può conoscere meglio il prodotto che intende acquistare e scegliere quello che più si addice alle proprie esigenze. Sulle etichette sono contenute molte informazioni utili tra cui gli ingredienti, la scadenza, la tabella nutrizionale, l’azienda produttrice e il lotto di appartenenza.

Negli ultimi anni, inoltre, ha assunto sempre maggiore importanza la tracciabilità del prodotto e dal 2003 è entrato in vigore il decreto legislativo 306/02 che dispone, soprattutto per il comparto ortofrutticolo, l’obbligo di indicare la provenienza delle merci. Con la crescente attenzione alle problematiche ambientali è emersa la volontà di aggiungere sulle etichette anche l’impatto ambientale delle merci, in termini di anidride carbonica emessa per la produzione del prodotto.

Sol Invictus, l’auto da corsa completamente ecologica

Lo sport che sicuramente più di tutti comporta danni al nostro ambiente è la formula uno. Centinaia di chili di carburante vengono bruciati in meno di due ore, chili di carbonio che si sprigiona dalle parti usurate dell’auto e dalle gomme vanno ad ingrossare il buco dell’ozono, e a peggiorare la situazione ambientale.

In America hanno trovato la soluzione: la corsa delle auto solari (North American Solar Challenge) che si terrà tra il 13 e il 22 luglio prossimi. La gara automobilistica più ecologica del mondo vedrà coinvolti 24 studenti americani dal Texas al Canada, che si daranno battaglia a colpi di pannelli solari.

Agricoltura sostenibile: sperimentazioni sui pomodori da “serbo” coltivati senz’acqua

Negli ultimi anni, a causa del riscaldamento terrestre e dei cambiamenti climatici, si sente parlare sempre più spesso di siccità. In molti paesi del Mondo la mancanza d’acqua rappresenta un importante handicap allo svolgimento delle principali attività umane, a volte anche di quelle più elementari come bere un bicchiere d’acqua o fare una doccia. L’agricoltura è uno dei settori che risente maggiormente dell’emergenza acqua.

Per far fronte alle difficoltà a cui va incontro il settore agricolo, come spiega anche Marco Mancini, si sono sviluppate, negli anni e in vari paesi, ricerche mirate all’individuazione di colture a bassissimo fabbisogno idrico. In quest’ottica si inserisce lo studio dell’Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo (ISAFOM) del Cnr di Catania sui cosiddetti pomodori da “serbo” delle regioni del Meridione.

100 incredibili cose che non sapete sulla Terra

Oggi cominciamo una nuova rubrica. Girovagando per la rete, si sa, si trovano le cose più incredibili. Un sito scientifico (di cui non vi svelerò l’indirizzo) ha raccolto le 100 cose più sorprendenti che la nostra Terra ci può regalare, o che indipendentemente accadono. E io con voi le scoprirò nelle prossime settimane.
Si tratta di semplici domandine, una sorta di Trivia Quiz, a cui credo saranno in pochi quelli che sapranno rispondere. La prima domanda è: qual è il posto più caldo del pianeta? Se sapete la risposta, o pensate di conoscerla, provate a darla prima di continuare a leggere l’articolo.

Scorecards: le pagelle del Wwf al G8

Parole, parole, parole…gli incontri dei Grandi della Terra finiscono sempre in tanta bella retorica e poca concretezza.
Il prossimo G8 si svolgerà dal 7 al 9 luglio a Hokkaido, in Giappone, e tra i temi d’interesse principali c’è la questione irrisolta e in netto peggioramento dei cambiamenti climatici, un problema che certo ha bisogno, forse più di tutti gli altri, di pochi bei discorsi e di molte più azioni.

Il Wwf ha pensato bene di dare dei “voti” in anticipo ai Paesi partecipanti al vertice, proprio sulla base dei programmi contro i cambiamenti climatici già intrapresi.
Finita l’era del “prometto, lo farò“, la nota associazione ambientalista da’ un giudizio su chi qualcosa la fa già, oggi, nel presente, che è anche l’unico spazio temporale in cui operare per riuscire ad avere un futuro.

Partito in Germania il progetto CO2SINK per lo stoccaggio sotterraneo di CO2

Ha preso il via martedì 1˚luglio in Germania il progetto CO2SINK, che prevede lo stoccaggio sotterraneo di anidride carbonica. L’impianto di stoccaggio, allo studio del Research Centre for Geosciences dal 2004, dovrebbe riuscire a sotterrare, in appositi depositi a Ketzin nella zona orientale della Germania, circa 60.000 tonnellate di biossido di carbonio nei prossimi due anni. Il progetto CO2SINK, di circa 35 milioni di euro di valore, è stato finanziato dall’Unione europea per circa 8,7 milioni di euro, dal ministero tedesco dell’Economia e del Lavoro e da industrie private.

Il sistema di iniezione di anidride carbonica nel sottosuolo è il primo del suo genere in Europa e grazie ad un’innovativa tecnologia permette di monitorare il biossido di carbonio immagazzinato per impedire eventuali reazioni chimiche tra anidride carboniche e i minerali presenti nel sottosuolo. Tali interazioni devono essere tenute sotto stretta sorveglianza poiché eventuali reazioni potrebbero corrodere le rocce di copertura che isolano il deposito di stoccaggio e contaminare l´acqua sotterranea.

Dance Charge: il caricabatteria umano

Il cellulare è scarico: siamo in mezzo al deserto, abbiamo la macchina in panne e la nostra unica salvezza sarebbe riuscire ad alimentare la batteria del telefono per chiamare aiuto.
Un esempio un po’ drammatico. è vero, ma questo è il peggiore dei mille contrattempi che quotidianamente ci possono capitare e in cui solo il cellulare può funzionare da àncora di salvezza.
Pensate a quante volte ci ha tolto da situazioni critiche o ha risolto in breve tempo imprevisti con una sola chiamata.

Tuttavia il telefonino ha il grave difetto di scaricarsi in poche ore, soprattutto quelli nuovi, sovraccarichi di mille funzionalità inutilizzate.
In quel caso ci viene in aiuto un particolare caricabatteria, il Dance Charge, che permette di ricaricare la batteria del cellulare anche in mezzo al deserto!
Tutto quello che bisogna fare è camminare e/o correre!

Plantsense: il pollice verde Usb

Amate le piante e magari possedete pure un giardino che potenzialmente potrebbe diventare un’oasi di verde della vostra dimora.
Tutto quello che vi manca è il cosiddetto pollice verde, per rendere qualche aiuola incolta un piccolo pezzo di Eden.
Niente paura, potete acquistarlo, come fareste con una normale chiavetta Usb.

L’idea geniale è venuta all’azienda Plantsense che già dal nome è un programma.
Si tratta di un particolare sensore Usb che controlla costantemente lo stato delle vostre piante, dandovi i giusti suggerimenti.

Erbacce tra le principali cause del riscaldamento globale

Lewis Ziska, un ecologista del Servizio di ricerca del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, è convinto che la causa del riscaldamento globale siano le erbacce, o erbe infestanti, che dalle simulazioni del campus di Beltsville, aumenterebbero la quantità di carbonio con l’aumentare della loro presenza.

In pratica la ricerca dell’Università americana ha compreso come la frequenza di crescita delle erbacce negli ultimi 30-40 anni, abbia comportato un aumento della presenza del carbonio nella loro zona. E l’aumento del carbonio significa anche maggior riscaldamento globale. Lo scienziato ha ipotizzato che l’umanità, se non porrà rimedio a questo grave problema, si ritroverà come il suo giardino, in cui ha in un certo senso “allevato” le erbacce, rendendolo inutilizzabile, perchè esse non permettono la vita di nessun altra specie lì intorno.

WWF: in arrivo recinti elletrificati nei parchi dell’Appennino e delle Alpi

Vivere a stretto contatto con la natura, in un parco protetto, è qualcosa di straordinario. Si respira aria pulita e si passeggia immersi nel verde a contatto, molte volte, con i più svariati animali che non disdegnano una capatina in paese. L’atmosfera è serena e tranquilla, senza quella frenesia isterica della città. Niente traffico, caos e rumori molesti. Ci sono solo il silenzio e il cinguettio degli uccelli.

Ma non è tutto oro quello che luccica. Anche chi vive in questi piccoli paradisi terrestri ha delle grane da risolvere. Ad attraversare maggiori difficoltà sono, soprattutto, i piccoli agricoltori e gli allevatori che troppe volte perdono parte del loro raccolto o del loro bestiame a causa delle visite di qualche animale dalla pancia vuota.

Vendesi inceneritore bresciano a Napoli: prezzo scontato, interessi più di uno

La città di Brescia ha deciso di vendere il suo inceneritore a Napoli.
La motivazione è fin troppo evidente: in Lombardia questo impianto inquina troppo.
Le immagini dal satellite, a tal proposito, non lasciano adito a dubbi sull’alto tasso di emissioni provocato dal termovalorizzatore bresciano.

L’idea di spostare l’inceneritore in Campania trapela dalle informazioni ottenute da Ennio Italico Noviello, primo ricercatore del Cnr di Roma.
La cifra richiesta alla città di Napoli per la cessione è di circa 25 milioni di euro, somma inferiore all’ammontare della spesa necessaria per terminare la costruzione dell’inceneritore di Acerra.