Pescatori pagati per pescare rifiuti: la nuova idea ecologica dell’Ue

di Redazione 1

Da un lato ci sono i cumuli di plastica e rifiuti vari che soffocano gli oceani del mondo; dall’altro i pescatori che, a causa delle nuove norme volte a proteggere le risorse ittiche europee, si ritrovano con le mani legate. Due problemi che potrebbero aver trovato una soluzione comune. Un alto funzionario dell’Unione europea, Maria Damanaki, ha proposto un’idea geniale: pagare i pescatori per pescare i rifiuti, al posto del pesce.

Il commissario alla pesca Damanaki ha portato la proposta in Commissione europea, dopo essere stata letteralmente bersagliata a causa di un’altra proposta che chiedeva di vietare di gettare in mare il pesce commestibile. Due terzi del pesce pescato in alcune zone è gettato in acqua, di solito morto, perché le flotte superano la loro quota stabilita dalla legge, e senza volerlo catturano altri pesci che gli procurerebbero una multa, se scoperti.

Si calcola infatti che circa un milione di tonnellate siano gettate ogni anno nel solo Mare del Nord. Invece di cedere di fronte alla pressione dell’industria della pesca sulla questione, Damanaki ha promesso di andare avanti con il divieto di rigettare in mare il pesce, offrendo allo stesso tempo ai pescatori una fonte alternativa di reddito.

Nell’ambito di un progetto pilota che sarà avviato nel Mediterraneo questo mese, i pescatori saranno dotati di speciali reti fatte apposta per radunare i detriti di plastica che minacciano la vita marina, e inviarli poi alle aziende che li riciclano. L’UE inizialmente sovvenzionerà l’iniziativa, ma la speranza è che potrebbe alla fine far diventare autosufficienti i pescatori che pare potrebbero fare più soldi con il riciclaggio che con la pesca.

Un progetto simile, realizzato nel periodo 2002-2004 nella zona del Mare del Nord, riuscì a recuperare oltre 20.000 tonnellate di rifiuti marini all’anno, tanto da portare alcuni pescatori ad occuparsi solo di rifiuti, anche se su base volontaria. Secondo una relazione del Save the North Sea project, i pescatori impiegano normalmente circa 1-2 ore alla settimana in media per rimuovere i rifiuti dalle loro reti; i detriti marini possono anche danneggiare gli attrezzi da pesca e contaminare i pesci. In questo modo invece si potrebbero ottenere diversi vantaggi: ridurre la quantità di pesce pescato, ridurre la quantità di rifiuti in mare, creare posti di lavoro e ricchezza. Mica male!

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[Fonte: Treehugger]

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