Pesci robot per studiare inquinamento marino e pesci ‘veri’

di Redazione 1

Pesci robot che nuotano in acquario mescolandosi con pesci veri, pesci di specie antichissime e pesci mai visti…non è un film di fantascienza ma quello che hanno visto oggi i visitatori di Romecup, la fiera robotica della Capitale.

Romecup è stata inaugurata questo pomeriggio in piazza del Campidoglio dove è stato allestito un acquario realizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dal Campus Bio Medico di Roma e dall’Acquario di Roma, Mediterraneum.

Tra i pesci robot c’è una lampreda, ideata dalla Scuola Superiore di Pisa, per monitorare i meccanismi neurali alla base della locomozione dei pesci. L’anguilla sarà impiegata anche in mare aperto, con spedizione subacquee, per raccogliere documentazione sull‘inquinamento marino e per studiare i pesci veri. Il Sant’Anna ha presentato anche un polpo-robot, ribatrtezzato Octopus, che a guardaro nuotare tra gli altri pesci sembra vero per la flessibilità dei tentacoli. Anche il polpo-robot, come spiega lo studioso Paolo Dario, verrà impiegato per ricerche su campo, e non solo marino

Octopus  sarà usato in molti ambiti, abbiamo un progetto per adottarlo in medicina, per la chirurgia dolce o per fare biopsie ed endoscopie, data la sua flessuosità.

Inoltre il polpo potrebbe essere utilizzato come “giardiniere” per ripulire i fondali dalle alghe infestanti. Il Campus Bio Medico di Roma ha presentato invece il pesce-cernia robot, con un obiettivo ancora più ambizioso: quello di studiare il comportamento dei pesci in acquario e in mare aperto, come fosse una specie di pesce-spia, precisa il ricercatore Eugenio Guglielmelli, capo del laboratorio di Robotica biomedicale. Il pesce robot dovrà quindi interagire con gli altri pesci e mescolarsi con i veri banchi di pesci. La robotica sempre più è associata all’ecologia e all’ambiente. Come ricorda Paolo Dario

Il disastro ambientale nel golfo del Messico è stato arginato da un robot che ha tappato la falla nella piattaforma petrolifera; se avessimo dei robot altrettanto performanti si potrebbe operare nelle centrali nucleari danneggiate dal terremoto giapponese.

[Fonte: Ansa]

Commenti (1)

  1. Il disastro del golfo del messico e uno dei tanti buchi neri dietro le quinte del potere capitalista mondiale. Il robot san gennaro che fa il miracolo serve solo agli illusi zoombi con il cervello in metastasi ad opera della paranoica comunicazione mediatica consumistica, quello che serve e un ricambio profondo del modo di vivere. La globalizzazione ed il capitalismo vanno disintegrati poiche manovrati da criminali cravattari con il potere finanziario suicida planetario. eliminati questi escrementi dal livello consumistico folle, sara piu pulita anche l’aria. Tutto il resto sono barzellette per stolti. Morte al capitalisno borghese di tutto il pianeta.

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