In progettazione le Olimpiadi invernali dell’ecologia

di Redazione 3

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Torino, Salt Lake City, e la Cina. Tutte manifestazioni fatte con promesse (più o meno mantenute) di sostenibilità olimpica, e ora è il turno del Canada di mostrare la sua vera vocazione all’ecologia. Vancouver, il sito dei Giochi invernali del febbraio 2010, ha sviluppato un ampio rapporto di sostenibilità, con un lungo elenco di iniziative redatto da un comitato indipendente ambientalista, presieduto da David Suzuki, uno degli ambientalisti più famosi al mondo.

Le Olimpiadi sostenibili si terranno in luoghi certificati LEED (attestazione per l’edilizia ambientale), coinvolgeranno gli aborigeni, ed anche le mascotte dei giochi, creature mitologiche come MIGA (mezzo Orca e mezzo Seahawk) sosterranno la campagna anti-carbonio.

Un membro del consiglio di amministrazione del comitato consultivo per la Sostenibilità, Kathryn Molloy, ha formulato le raccomandazioni per i Giochi invernali del 2010:

Devono essere le Olimpiadi più sostenibili della storia, al fine di “sfruttare la potenza dello sport per il cambiamento”. Il documento descrive il coinvolgimento nello sviluppo sostenibile di partenariati di habitat e di biodiversità, l’energia e il cambiamento climatico, la qualità dell’aria e dell’acqua, e la gestione dei rifiuti. Ci saranno i sistemi di riutilizzo del calore residuo, verrà riutilizzata l’acqua piovana, le costruzioni saranno fatte con residui di legno.

Tra tutte le iniziative ecologiche, l’organizzazione sta collaborando con la David Suzuki Foundation per ridurre le emissioni dei Giochi del 2010. Nel gestire l’impatto ambientale e minimizzare il consumo di energia, acqua, materiali, rifiuti, emissioni e con le energie rinnovabili, progetti di efficienza energetica, si è calcolato anche l’inevitabile impatto, pensando di ridurre il carbonio emesso a circa 300.000 tonnellate di anidride carbonica, per la maggior parte dovute ai viaggi aerei.

Alcuni esempi di sostenibilità sono già noti:

Parco Nazionale Hillcrest Bailey Stadium, sede di eventi di curling e pattinaggio. La refrigerazione dell’impianto avverrà catturando il calore che verrà poi riutilizzato per riscaldare la piscina presso il centro acquatico;
Ovale olimpico Richmond (sede del pattinaggio di velocità), dotato di un tetto riciclato dai residui della lavorazione del legno;
• Il villaggio degli atleti sarà riscaldato dal calore residuo reindirizzato dai sistemi di trattamento delle acque reflue comunali, e dopo i giochi, queste unità modulari saranno donate alle comunità di senzatetto;
Whistler Olympic Park, impianto di trattamento delle acque reflue, è stato aggiornato per proteggere i pesci e la fauna selvatica del Madely Creek; per la pulizia sono utilizzati saponi biodegradabili e soluzioni in compatibilità con la certificazione LEED.

Questo è solo un punto di partenza. Chissà cosa ci riserveranno ancora gli organizzatori dell’evento, e cosa ne rimarrà alla fine dell’Olimpiade.

Commenti (3)

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