Sacchetti di plastica: ora finalmente al bando quelli non biodegradabili

di Redazione 1

I sacchetti di plastica non biodegradabili non saranno più messi in circolazione. Lo ha deciso tramite decreto il Governo, sotto la pressione del Ministro per l’Ambiente Corrado Clini che ha messo in pratica l’impegno preso dall’Italia nel 2007. Per bloccare l’inquinamento dovuto alla plastica dei sacchetti usa e getta, ormai 5 anni fa il nostro Paese prese un impegno a livello europeo: eliminare gradualmente queste buste. Ora lo ha completato.

Sulla Gazzetta Ufficiale sono stati sanciti i limiti nella composizione delle buste che da ieri possono entrare in commercio attraverso il decreto legge n.2 del 25/01/2012 denominato “misure straordinarie e urgenti in materia ambientale” che all’art.2 aggiorna il divieto entrato in vigore dal 1 gennaio 2011.

Da ora in poi un sacchetto per essere definito veramente biodegradabile deve garantire la sua compostabilità secondo la norma europea EN13432, che mette al bando anche gli shopper realizzati con gli additivi, ampiamente diffusi nel commercio al dettaglio nel nostro Paese

ha dichiarato raggiante Legambiente in un comunicato. Ma vediamoli questi limiti. I sacchetti di plastica riutilizzabili dovranno essere composti da uno spessore minimo di 200 micron per le buste ad uso alimentare e 100 micron per quelle non alimentare. Per intenderci si tratta della classica sporta che costa 1-2 euro molto duratura fatta di diversi materiali come la iuta o la plastica più dura, e che può essere riutilizzata all’infinito. Rimane ancora la possibilità di produrre buste con minori spessori, ma se fatte, esse dovranno essere realizzate da materiali compostabili, cioè quelle talmente leggere da essere utilizzate una volta sola perché non resistono molto e che potranno poi biodegradarsi.

Grazie all’impegno rispettato dal Ministro Clini, l’Italia completa nel migliore dei modi la rivoluzione iniziata con il bando dei sacchetti di plastica inserito nella finanziaria 2007, che ha già permesso una forte riduzione degli shopper usa e getta in tutto il Paese e la riscoperta della sana abitudine delle sporte riutilizzabili. Con la legge di ieri l’Italia si conferma paese leader al mondo nella lotta all’inquinamento da plastica e nella promozione di produzioni industriali innovative e rispettose dell’ambiente

conclude Legambiente.

Photo Credits | Thinkstock

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