Sarah Palin si schiera per il petrolio e contro le rinnovabili

di Redazione Commenta

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Due settimane fa, Sarah Palin ha reso noto il suo pensiero in materia di energia tramite la pagina editoriale del Washington Post. Nel suo articolo titolato “Il Cap and Tax, vicolo cieco”, Palin ha assicurato che i problemi energetici scomparirebbero se solo “toccassimo le risorse che Dio ha creato sotto il suolo americano.”

Stranamente, l’editoriale della Palin ha saltato tutti i problemi riguardanti il cambiamento climatico. Ora nella stessa pagine del Washington Post, i senatori Kerry e Boxer le hanno risposto con le loro idee sull’energia e il clima. Kerry e Boxer hanno mostrato più argomenti della Palin e offerto il loro punto di vista. Dopo il salto alcuni estratti.

Palin: “la risposta non sta nel rendere l’energia più scarsa e costosa!”

Kerry e Boxer: “La verità è che la legislazione sull’energia pulita non renderà l’energia più scarsa o costosa, ma servirà per trovare soluzioni alternative per la nostra dipendenza estera dal costoso petrolio e fornisce potenti incentivi per perseguire nell’avanguardia delle tecnologie energetiche pulite”.

Palin: le perdite di posti di lavoro sono “sicure”.

Kerry e Boxer: Lo stimolo federale del pacchetto clima e la legislazione del Congresso “creeranno notevoli opportunità di lavoro in tutto il paese in una vasta gamma di settori legati all’economia dell’energia pulita. Studi a livello federale hanno dimostrato che si creeranno nuovi posti di lavoro grazie all’energia pulita. Un rapporto del Center for American Progress ha calcolato che 150 miliardi di dollari di investimenti in energia pulita creerebbero più di 1,7 milioni di posti di lavoro“.

Palin: “abbiamo le risorse qui ed ora nel sottosuolo americano.”

Kerry e Boxer: “Lei non tiene conto del fatto che gli Stati Uniti hanno solo il 3% delle riserve di petrolio di tutto il mondo,  mentre sono responsabili del 25% del consumo di tutto il petrolio del mondo.”

Palin: “Il cap-and-trade pregiudicherebbe ogni aspetto dell’economia statunitense.”

Kerry e Boxer: “Il Clean Air Act del 1990 si diceva sarebbe costato miliardi di dollari ai consumatori in più elevati tassi di energia elettrica, ma il costo dell’elettricità è diminuito in media del 19% dal 1990 al 2006. Gli oppositori hanno detto che il costo per le imprese sarebbe aumentato di 50 miliardi di dollari in un anno, ma la salute ed altri benefici sono stati superiori ai costi di 40 volte. Secondo l’opposizione avremmo perso milioni di posti di lavoro. In realtà, gli Stati Uniti hanno aggiunto 20 milioni di posti di lavoro dal 1993 al 2000, e l’economia americana è cresciuta 64%”.

Qualunque sia il vostro pensiero su Sarah Palin, è difficile sostenere che la sua idea sia un tentativo di assecondare una folla, visto che pare più interessanta a mantenere lo status quo che a sperare nel cambiamento. Le sue argomentazioni sull’indipendenza energetica non sono realistiche perché non riflettono il vero livello della quantità di risorse non rinnovabili del sottosuolo americano. La dimostrazione della sua scarsa attendibilità è che, in un lungo articolo come quello uscito nei giorni scorsi, non abbia mai citato nemmeno una volta il cambiamento climatico.

Noi non siamo americani e non possiamo votare durante le elezioni, ma dopo queste dichiarazioni, ci rendiamo conto di quanto sia stato fortunato il mondo che il presidente degli Stati Uniti sia diventato Barack Obama.

Fonte: [Treehugger]

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