Alce americano, un altro animale che rischia l’estinzione per il riscaldamento globale

Ogni tanto spunta il nome di un animale che, vuoi per la caccia, la pesca eccessiva, la deforestazione o il cambiamento climatico, rischia di sparire per sempre. Notizie brutte che non vorremmo mai darvi, ma che purtroppo balzano agli onori della cronaca di continuo. Oggi è la volta di uno dei simboli degli Stati Uniti: l’alce americano.  Questo bellissimo mammifero vive nel Nord del Minnesota ed in pochissime altre zone fredde degli States, mentre altri esemplari “cugini” Alces alces vivono in Russia. Tutti sono legati da un problema comune: il loro numero è in calo da anni.

Per molto tempo si è creduto che questa riduzione degli esemplari fosse ascrivibile esclusivamente al bracconaggio o all’azione dei lupi, ma ora è stata notata una evidente correlazione, sul lungo termine, tra il crollo della popolazione delle alci americane ed il cambiamento climatico.

Cambiamento climatico altera il sapore del tè di Assam, la denuncia dei coltivatori

Il clima è per natura mutevole, non è certo una novità degli ultimi anni. Oggi piuttosto a cambiare è la percezione dei disastri climatici, trasmessi in mondovisione, terribilmente vicini, ci toccano le alluvioni, basti citare la recente tragedia avvenuta in Veneto, ci tocca la scomparsa di animali anche sconosciuti ai più prima che corressero il rischio di estinguersi, tutto perché questi temi sono ipertrattati. Come è giusto che sia, perché se l’uomo ha delle responsabilità in quanto sta accadendo è bene che non metta la testa sotto la sabbia e se ne assuma il peso e gli oneri.
E certo non si può negare che, malgrado le precipitazioni siano particolarmente abbondanti negli ultimi anni, il dissesto idrogeologico è provocato da una cattiva gestione del territorio che reca lo zampino umano. La cementificazione selvaggia del nostro Paese è sotto gli occhi di chiunque voglia vedere ma troppi interessi non frenano la corsa insensata al mattone a discapito della riqualificazione energetica degli edifici esistenti.

Tornando ai cambiamenti climatici, dicevamo che ci toccano da vicino, intaccando spesso anche quei sapori e quei colori a cui eravamo abituati. Basti pensare alla recente diatriba che si è aperta nel mondo scientifico sulla perdita o meno di colore delle foglie degli alberi attribuito dagli esperti allo smog ed alle temperature più alte. Oggi ci arriva notizia che il riscaldamento globale sta colpendo un’altra delle piccole cose a noi vicine: la bevanda che riscalda i freddi pomeriggi e/o fa parte della prima colazione di molti. Parliamo del , nello specifico la varietà di Assam.

Congresso di Cancun, la “foto dell’anno 2010” va alle persone che si sciolgono in attesa di risposte

Prima che il COP16 possa terminare ed uccidere anche le ultime speranze di salvare il pianeta dal disastro ambientale, questa foto, utilizzata dal WWF, ha vinto il premio OBS-award per il PR Photo of the Year 2010. Per festeggiare, il WWF Germania ha riproposto l’immagine a Cancun come appello ai leader mondiali presenti al COP16 per rilanciare il processo dopo il fallimento terribile del COP15 di Copenhagen.

La foto, intitolata semplicemente “Ice People”, cattura il rapido scioglimento di 1000 sculture di ghiaccio rappresentanti piccole persone (come tutti ci sentiamo ora di fronte a questo enorme problema) sedute sui gradini della Sala Concerti del Gendarmenmarkt di Berlino. L’opera d’arte, ideata dal brasiliano Nele Azevedo e realizzata da centinaia di volontari, si è sciolta in circa 30 minuti. Ma, come per tutte le sculture effimere, la fotografa Rosa Merk è riuscita a catturare il momento, creando una visualizzazione struggente e permanente del cambiamento climatico come minaccia per l’umanità.

Congresso di Cancun: perdita di biodiversità e picco di caldo i temi della quarta giornata

Il tasso con cui le specie stanno scomparendo sul pianeta Terra è terrificante. Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), esso è compreso tra 1.000 e 10.000 volte oltre il tasso naturale di estinzione. Ciò è dovuto in gran parte all’attività umana. Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2010 Anno Internazionale della Biodiversità per aumentare la consapevolezza del ruolo fondamentale che la biodiversità svolge nel sostenere la vita.

Allo stesso tempo, le nazioni sono alle prese con questioni spinose come rallentare il cambiamento climatico. Nella quarta giornata della conferenza di Cancun si è dibattuto per trovare un modo per proteggere le foreste per ridurre i tassi di estinzione e le emissioni di carbonio.

Ambiente Europa, rapporto SOER 2010: crescita economica e sostenibilità per il futuro dell’Unione

L’ambiente in Europa – Stato e prospettive” (SOER 2010), la relazione pubblicata a fine novembre dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), dipinge un quadro di sviluppo sostenibile per il futuro del Vecchio Continente, basato sulla green economy ed il rispetto del territorio integrato alla crescita sociale e finanziaria.

Un’economia in ascesa coniugata ad una realtà ambientale sana non è utopia, quanto piuttosto il frutto di una collaborazione tra cittadini, imprese e governi, che incentivi allo sfruttamento sostenibile delle risorse disponibili. Ne è convinta la professoressa Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA, che sottolinea in un comunicato stampa che a minare l’equilibrio ambientale non concorrano solo i cambiamenti climatici quanto anche una cattiva gestione delle risorse:

Sia in Europa, sia sull’intero pianeta, consumiamo più risorse naturali di quanto sia ecologicamente sostenibile. Il cambiamento climatico è finora il segno più evidente di instabilità, ma una serie di tendenze a livello mondiale fanno presagire rischi sistemici maggiori per gli ecosistemi in futuro. La natura della crisi finanziaria in corso dovrebbe fornirci un elemento di riflessione.

Tigri, Leonardo Di Caprio offre un milione di dollari per salvarle

Leonardo Di Caprio, uno degli attori di Hollywood più impegnato nelle battaglie per l’ambiente, si sta seriamente adoperando per salvare le tigri. L’ex naufrago del Titanic aveva già collaborato con il World Wildlife Fund (WWF) nella campagna per salvare le tigri, e questa settimana ha donato un milione di dollari per un fondo che porterà il suo nome:

La caccia illegale alle tigri e la massiccia perdita di habitat a causa dell’olio di palma, legno e carta stanno portando questa specie all’estinzione. Se non agiamo ora, uno degli animali più amati del nostro pianeta potrebbe sparire in pochi decenni. Salvando le tigri, siamo in grado di proteggere anche alcune delle nostre ultime foreste antiche e migliorare la vita delle comunità indigene

ha spiegato Di Caprio in un comunicato. Ma lui non è l’unico, tra le stelle del cinema, a darsi da fare per l’ambiente.

Global warming

Global warming

Il termine derivato dalla letteratura scientifica inglese significa letteralmente riscaldamento globale ma si traduce in italiano in surriscaldamento globale. L’espressione riscaldamento globale, nella letteratura scientifica nazionale, si riferisce al lessico climatologico e designa tutte le fasi di innalzamento della temperatura media terrestre imputabili ad eventi naturali, che appartengono ai normali corsi e ricorsi della storia climatica del pianeta.

Il termine  global warming fa riferimento alla teoria che vede nel fattore antropico la causa dell’innalzamento della temperatura media dell’atmosfera attualmente in corso e lo sfociare di questa in entità in esiti imprevedibili. Esso consta nell’incremento della temperatura superficiale globale del pianeta di 0,74 ± 0,18 °C durante gli ultimi 100-150 anni.

Karl Rove: “non c’è più nulla da fare per il clima”

Il giorno delle elezioni di medio termine negli Stati Uniti, lo stratega repubblicano Karl Rove potrebbe essersi lasciato sfuggire la verità più di quanto non abbia mai fatto il suo partito negli ultimi anni. In una conferenza tenuta in favore delle società di perforazione del suolo alla ricerca del gas, ha pronunciato un discorso su come con l’arrivo del nuovo Congresso, il quale ha sottratto dei deputati ad Obama, sarà “sicuro come la morte” che non verrà approvata una legge che limita le emissioni di gas ad effetto serra. “Il clima è andato” ha detto, che in slang americano (Climate is gone) suona meglio come “ormai non c’è più nulla da fare per il clima”. Finalmente il partito Repubblicano è uscito allo scoperto ed ha annunciato cosa ne pensa del problema ambientale.

Rove in quel momento si stava riferendo all’American Clean Energy and Security Act, approvato alla Camera dei Rappresentanti, ma poi interrotto al Senato. Egli intende agire in modo che gli sforzi per porre un limite alla quantità di emissioni di gas serra per le aziende, per cui anche Obama si è molto battuto, siano resi vani. Ci vorranno anni prima che la riforma sul clima e sull’energia pulita possa essere di nuovo sul tavolo.

Amazzonia, il nuovo allarme è la carenza d’acqua

L’Amazzonia sembra diventato un posto maledetto. Dopo anni di distruzione delle foreste, che per ora sembra calare, un nuovo allarme si staglia all’orizzonte: la mancanza d’acqua. In quasi tutte le aree del polmone del mondo, diversi tratti dei fiumi più importanti e dei loro affluenti si sono prosciugati quasi del tutto, riducendo i corsi d’acqua ad una vasta pianura di argilla e fango.

Per alcune persone che vivono e lavorano in questa parte del mondo, la vita sta diventando impossibile a causa della peggiore siccità degli ultimi anni. Si stima che oltre 62 mila famiglie siano state colpite dalla mancanza di precipitazioni, con oltre la metà dei comuni della regione che hanno adottato lo stato d’emergenza. E, sulla scia di un recente rapporto sulla siccità globale prevedibile a causa del cambiamento climatico, non si può che chiedersi se tali scenari diventeranno più frequenti qui e altrove.

Turismo spaziale, la nuova frontiera dell’inquinamento

Se pensavate di aver visto tutti i possibili modi di inquinare l’ambiente, è arrivato il momento di ricredersi. I tentativi di diverse compagnie di avviare un programma di turismo spaziale creeranno, secondo un nuovo studio, una quantità di agenti inquinanti, primo fra tutti la fuliggine emessa dai razzi, tanto da incidere fortemente sul cambiamento climatico globale nei prossimi decenni.

I ricercatori della The Aerospace Corporation di El Segundo, in California, hanno notato che una rapida crescita del mercato del turismo spaziale suborbitale potrebbe svilupparsi nel corso del prossimo decennio, ed hanno esaminato l’impatto sul clima delle emissioni di biossido di carbonio e fuliggine dei circa 1.000 voli suborbitali a razzo che si stima possano partire in un anno. Il numero è approssimativo ed è quello pubblicizzato durante le recenti campagne di promozione del turismo spaziale.

Oceano Pacifico: uno Stato si sacrifica per creare la più grande riserva marina al mondo

Kiribati, una nazione sconosciuta alla maggior parte del mondo, è uno Stato formato da 33 atolli sparsi nell’Oceano Pacifico, al largo dell’Australia, ad appena due metri sopra il livello del mare. Com’è facile immaginare, è uno dei Paesi che per primi potrebbero pagare le conseguenze del cambiamento climatico.

La sua stessa esistenza è minacciata di essere spazzata via dall’incremento del livello delle acque, e per questo motivo Kiribati ha recentemente preso una decisione senza precedenti: nonostante la sua enorme dipendenza dalla pesca, entro il 2050 intende vietarla nelle oltre 150.000 miglia quadrate (oltre 241 mila km quadrati) di territorio marino per creare la più grande riserva marina del mondo.

Riscaldamento globale, rischio carestia in Cina

E se la Cina, lo abbiamo visto ieri, continua a mantenere il suo triste primato di Paese più inquinante al mondo, pare che paghi (pagherà) anche il prezzo più alto a causa del cambiamento climatico.
A dirlo è una ricerca compiuta dalla stessa Università di Pechino che lancia l’allarme, in questi giorni, sul rischio di una carestia nel Paese orientale dovuta proprio agli effetti del riscaldamento globale.

L’agricoltura è infatti il settore più penalizzato dalle temperature alte per via di siccità, aumento dei parassiti e di malattie delle piante favorite da climi caldi, e forti piogge, e l’équipe di ricercatori si spinge molto, forse troppo, in avanti con le previsioni, ipotizzando, per il 2050, uno scenario a dir poco disastroso, con una riduzione, in alcune aree, del 20% della produzione agricola. Si parla di perdite della resa fino al 22% per il grano, del 18% per il riso e fino al 30% per il mais.

Come vivere ecologico, guida rapida per diventare “green”

vivere ecologico

Il cambiamento climatico preoccupa ormai tutti, ed è per questo che, per usare un’espressione americana, tutti vogliono Going Green, cioè imparare e vivere ecologico. Siamo contenti che la coscienza verde si stia diffondendo, ma sappiamo anche che non sono in molti ad avere le idee chiare su questo.

Una delle cose positive del vivere ecologico è che la maggior parte delle attenzioni all’ambiente possono contemporaneamente fermare i cambiamenti climatici e renderci la vita migliore, facendoci risparmiare anche un bel po’ di soldi. Continuate a leggere per scoprire dieci semplici mosse che potete fare già da oggi per ridurre il vostro impatto ambientale, risparmiare denaro, e vivere più felici e più sani.

L’EPA ammette: il riscaldamento globale esiste ed ora ne abbiamo le prove

orso polare riscaldamento globaleAnche la US Environmental Protection Agency non ha potuto fare a meno di notare il cambiamento epocale che sta avvenendo sotto i nostri occhi. Una nuova relazione presentata la scorsa settimana ha sancito una volta per tutte che il cambiamento climatico esiste, e ci sono anche degli indicatori che ne rendono certa l’individuazione.

Il rapporto, intitolato “Indicatori del Cambiamento Climatico negli Stati Uniti” misura 24 indicatori separati che mostrano come i cambiamenti climatici influenzino la salute e l’ambiente dei cittadini americani. La relazione rappresenta un altro passo in una serie di azioni/dichiarazioni adottate sul cambiamento climatico dall’EPA.

Il primo dei provvedimenti è stato “etichettare” la CO2 come un gas che può essere regolato nell’ambito del Clean Air Act, la legge che Obama vuole per regolare l’inquinamento, perché è un gas ad effetto serra significativo. Norme per le nuove emissioni dei veicoli sono state elaborate insieme ai nuovi standard sui gas serra per le automobili.