bombe usa barriera corallina

Ambiente, la Marina USA lascia bombe inesplose sulla barriera corallina australiana

bombe usa barriera corallina

Due caccia della Flotta USA hanno lasciato il loro carico di bombe inesplose nel parco patrimonio dell’Umanità della Grande Barriera Corallina australiana perché avevano poco carburante per raggiungere l’isola poligono di Townshend. Se le bombe esplodessero la catastrofe ambientale sarebbe tra le più importanti della storia. Perché e chi ha autorizzato l’operazione?

coralli gallery

Barriere coralline e coralli dal mondo (gallery)

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Gli Antozoi, più noti con il nome di coralli, sono degli animali degli Cnidaria e più esattamente dei piccoli polipi che vivono in colonie numerose, come le barriere coralline tropicali. Questi piccoli polipi producono carbonato di calcio e danno vita al tipico scheletro calcareo che conosciamo come corallo. Utilizzato per fare gioielli e come ricordo di vacanza nei Paesi tropicali, il corallo rischia l’estinzione a causa anche dei cambiamenti climatici, del surriscaldamento terrestre e dell’inquinamento. Nel mondo esistono diverse varietà di corallo, differente per colore, dimensione e forma. Cerchiamo di scoprirne un po’ di più con la gallry di oggi.

grande barriera corallina dimezzata

Grande Barriera Corallina dimezzata in 27 anni

grande barriera corallina dimezzataI mutamenti climatici, con conseguente innalzamento delle temperature, hanno portato come una delle conseguenze più note quella dello sbiancamento e la distruzione della barriera corallina. Secondo i ricercatori dell’Australian Institute of Marine Science (AIMS) di Townsville e dell’Università di Wollongong, dal 1985 ad oggi si sono persi il 48% dei coralli della Grande Barriera Corallina, a cui si aggiungono il 42% delle stelle marine ed il 10% dei coralli che si sono sbiancati.

L’inquinamento acustico negli oceani uccide i pesci

La quantità crescente di inquinamento acustico di origine umana nell’oceano potrebbe portare lontano dai propri habitat i pesci, trascinandoli così verso una morte certa, avverte una nuova ricerca effettuata da un team inglese che ha studiato la Grande Barriera Corallina. Dopo essersi sviluppati per settimane in mare, i pesci tropicali nati da poco contano sui rumori naturali per trovare la barriera corallina dove possono sopravvivere e prosperare. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che l’esposizione al rumore artificiale rende i pesci “confusi”, tanto da venir attratti dai suoni sbagliati.

In precedenti ricerche, il dottor Steve Simpson, Primo Ricercatore presso l’Università di Bristol School of Biological Sciences ha scoperto che i pesci appena nati usano i suoni emessi dagli altri pesci, gamberi e ricci di mare, come punto di riferimento per trovare le barriere coralline. Con l’inquinamento acustico umano dalle navi, impianti eolici e la proliferazione petrolifera in aumento, vengono messi in pericolo.

Disastro nella Grande Barriera Corallina: ci vorranno 20 anni per riparare i danni della nave incagliata

nave contro barriera corallina

Poco più di una settimana fa, una nave che trasportava carbone, la cinese Shen Neng 1, si è incagliata nella Shoals Douglas, un’area della Grande Barriera Corallina, al largo dell’Australia. La nave era all’interno di una area marina protetta, e come spesso accade, ha provocato un disastro di immani dimensioni. Scontratasi contro la barriera, ha lasciato fuoriuscire circa 4 tonnellate di carburante causando una chiazza di petrolio di circa 3 km.

Nonostante il tentativo del capitano della nave di sminuire la preoccupazione per il danno arrecato alla barriera corallina, le squadre accorse subito sul posto hanno liberato la nave dalla scogliera soltanto dopo una settimana di duro lavoro. Le prime stime dei danni fatti ai coralli parlano di circa 20 anni per permettere il pieno recupero dell’area distrutta.