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Ecologia, oggi il ministro Zanonato incontra le aziende della Green Economy

flavio zanonato

Si svolgerà questo pomeriggio a Roma il Consiglio Nazionale della Green Economy con il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato per elaborare proposte e rilanciare l’occupazione verde nel Bel Paese. Il Consiglio, che rappresenta 63 organizzazioni di imprese che operano in Italia, è pronto a proporre diverse strategie per lo sviluppo della Green economy puntando su 5 diversi settori: eco-innovazione, efficienza e risparmio energetico, fonti rinnovabili, finanza e credito sostenibili.

Piccole imprese, il 25% usa tecnologie per ridurre l’impatto ambientale

Secondo un’indagine di Fondazione Impresa il 25% delle piccole imprese italiane fa uso di tecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale. L’ecosostenibilità si conferma un importante nodo strategico per le piccole imprese: 1 su 4, negli ultimi due anni, ha introdotto o utilizzato misure per la riduzione dell’impatto e il 28,6% è intenzionato a farlo nei prossimi 2 anni.

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Good Energy Award 2012, il premio per le aziende green

premio impreseChe la Green economy e l’uso di procedimenti a basso impatto ambientale sia il futuro dell’economia italiana e mondiale è stato detto più volte, da associazioni ambientaliste, da indagini di mercato, dalla stessa politica, ad esempio con la Carbon Tax. Un incentivo a ridurre i consumi e limitare l’inquinamento delle industrie e delle imprese che operano in diversi settori della produzione, è possibile. Esempi virtuosi ci sono dati ogni giorno da piccole e medie società, ma dal 24 aprile ci sarà un altro strumento per valutare quali sono le imprese e le aziende più attente all’ambiente e all’ecologia, il Good Energy Award 2012.

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Carta, quanto mi costi? La classifica dei consumi Wwf

carta imballaggiQuanta carta consumano i grandi colossi dell’economia mondiale? Qual’è la loro impronta ecologica? Quale azienda è più ecologica e quale meno rispettosa dell’ambiente? La risposta a tutte queste domande è stata data dall’inchiesta Environmental Paper Company Index 2012 del Wwf. Grazie all’associazione ambientalista possiamo scoprire tra le 19 grandi imprese del settore quali seguono i criteri di:

  • approvigionamento responsabile di risorse forestali;
  • impatto ambientale dei processi produttivi, controllo delle emissioni, consumo di acqua, produzione dei rifiuti;
  • reporting socio-ambientale.

Ambiente e sviluppo sostenibile in Umbria con Pagine Verdi

In occasione della Fiera delle Utopie Concrete è stato presentato in anteprima un progetto di valorizzazione e rinnovazione per lo sviluppo sostenibile nella regione Umbria, per presentare le eccellenze locali, per sostenere le imprese della Green economy, il turismo sostenibile e i servizi. Come? Attraverso un punto d’incontro, per ora solo online, in cui trovare tutte le informazioni sulla regione e le sue realtà: sono le Pagine Verdi dell’Umbria.

Green economy per 350mila imprese italiane

In Italia crescono le imprese green che puntano su prodotti e tecnologie a basso impatto ambientale per rilanciare sull’economia. La notizia arriva dal rapporto Greenitaly presentano ieri a Milano nel convegno di Symbola e Unioncamere. Come ha spiegato Ermete Realacci, presidente dalla fondazione Symbola, le imprese italiane cominciano ad interessarsi al riciclo dei rifiuti e alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Del resto, come ha affermato Claudio Gagliardi, segretario generale di Unioncamere

La crisi di vince rinnovando

Green economy, un settore che non rallenta malgrado la crisi

Se il grande mercato soffre per via della crisi economica di portata globale che ha travolto i Paesi occidentali, mettendo in ginocchio numerose multinazionali, c’è un settore che non conosce decrescita, alimentato proprio dall’esigenza di reinventarsi e trovare nuova linfa oltre che dalla tempestività e dal guardar lontano di chi vi investe che riesce a rispondere a nuove impellenti richieste dei consumatori. E’ quello che vede protagoniste le piccole e medie imprese verdi, pensate che ne sono nate ben 74 mila in un anno nei settori dell’alimentare, soprattutto nel biologico, nella Green economy e nell’Ict.

Fotovoltaico: Anie/Gifi, nel settore aziende giovani e sane

Nel settore del fotovoltaico, senza considerare l’indotto, ci sono in Italia ben 18 mila addetti circa che hanno un’età sotto i 35 anni, e che lavorano in oltre duemila aziende medie e piccole. A fornire questi dati in data odierna, mercoledì 16 marzo 2011, è stata ANIE/GIFI nel lanciare un messaggio forte chiaro nel dire “sì” al fotovoltaico e nello stesso tempo “no” alle speculazioni in quanto il settore risulta essere rappresentato e composto da imprese che sono sane e giovani. Secondo quanto dichiarato dal Presidente dell’Associazione Energia che aderisce a Confindustria ANIE, Claudio Andrea Gemme, l’Associazione stessa ha preso le distanze dai fenomeni di illegalità, che ci sono stati nel fotovoltaico, ed ha confermato come il business sia orientato sia alla responsabilità, sia al pieno rispetto della Legge.

Al riguardo proprio il Presidente Gemme ha posto l’accento sul fatto come i fenomeni di illegalità possano essere evitati andando a prendere delle misure regolatorie e legislative opportune sia per quel che riguarda la fase di autorizzazione degli impianti fotovoltaici, sia nella fase finale, ovverosia quella che dalla connessione alla rete elettrica nazionale porta poi alla richiesta dell’incentivo in Conto Energia.

Vendola: “Finanziare imprese verdi per uscire dalla crisi”

Le imprese “verdi” sono il futuro dell’economia, e l’ingrandimento strutturale farà il resto per far uscire l’Italia dalla crisi. E’ questo il succo del Vendola-pensiero intervistato dal Sole 24 Ore. Il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, nonché aspirante candidato del centrosinistra alle prossime elezioni politiche, parla dall’alto della sua esperienza di Presidente della Regione Puglia, la quale sotto il suo mandato è diventata una delle Regioni più verdi del Paese.

Il trucco sta nel far ingrandire le aziende già presenti sul territorio e farle puntare sull’innovazione tecnologica, in primo luogo quella che riguarda le novità ecologiche. L’errore che secondo lui lo Stato sta facendo è lasciare sole le migliaia di piccole e medie imprese che non riescono ad affrontare la sfida della globalizzazione. Ma per uscire da questo stallo basterebbe puntare sull’efficienza energetica, sulle rinnovabili e sulle altre opportunità che la scienza ci mette oggi a disposizione.