Ormai i 2 gradi di innalzamento delle temperature medie sono solo un’utopia. Secondo la maggior parte del mondo scientifico verosimilmente entro il 2050 la temperatura media globale dovrebbe attestarsi sui 3-4 gradi in più di quanto non fosse qualche decennio fa. Ma cosa questo significherà ancora non sono in molti a capirlo. Per questo la EEA (European Environment Agency) ha redatto un rapporto con le sue previsioni. Andiamo a vedere cosa dovrebbe accadere.
innalzamento delle temperature
Migrazione assistita, pro e contro per le specie a rischio estinzione
Con l’innalzamento delle temperature sulle montagne, paradossalmente, alcune specie animali stanno morendo di freddo. Un clima più caldo significa meno neve durante i mesi invernali, ed animali che vivono sotto di essa corrono il rischio di perdere l’isolamento e rimanere al freddo. Più di un terzo delle popolazioni dei tassi che vivono nel Gran Bacino americano sono scomparsi, e l’US Fish and Wildlife Service sta riesaminando i dati più recenti per decidere se l’animale deve essere indicato come una specie in via di estinzione.
La popolazione dei pika, come sono chiamati negli States, e che hanno ispirato il celebre personaggio Pikachu, sono stati valutati dall’Ecological Society of America ad Albuquerque, in cui gli scienziati hanno considerato i pro e i contro del passaggio di gruppi di queste creature verso luoghi più ospitali, anche al di fuori dell’ecosistema a cui sono abituati. L’idea, conosciuta come “migrazione assistita” o “delocalizzazione gestita” è una strategia discutibile che alcuni considerano arrogante, e altri ritengono una triste necessità per garantire la possibilità per alcune specie di sopravvivere.
Secondo Jessica Hellmann, assistente professore di scienze biologiche presso l’Università di Notre Dame a South Bend, Indiana, questa è una scelta obbligata dal cambiamento climatico. Si stima che in tutto il mondo milioni di specie in pericolo di estinzione potrebbero potenzialmente sparire a causa dei cambiamenti climatici entro i prossimi 50 anni, secondo un rapporto del 2004 della rivista scientifica Nature. Una stima “ultra-prudente” l’ha considerata l’ecologo Alison Cameron del Max Planck Institute of Ornithology a Monaco di Baviera.
I mutamenti climatici spostano le precipitazioni verso Nord
Scioglimento dei ghiacci, inaridimento del terreno, aumento delle temperature, innalzamento del livello del mare. Conosciamo tutti le tante conseguenze dell’innalzamento delle temperature, ma oggi a queste se ne aggiunge una nuova: lo spostamento delle precipitazioni.
Uno studio condotto da Julian Sachs e da ricercatori dell’università di Washington, a Seattle, ha rilevato che normalmente i temporali si spostano verso Nord di 3 km l’anno, ma con il riscaldamento globale questo trasferimento avviene in maniera più veloce. Si spiegherebbe così perché molte zone tropicali ed equatoriali restano sempre più “a secco” nel vero senso della parola.
Cambiamenti climatici, Groenlandia tallone d’Achille
E’ la Groenlandia il tallone d’Achille della Terra nel dissesto ambientale provocato dall’innalzamento delle temperature. E’ quanto ha affermato Hans Joachim Schellnhuber, direttore dell’Istituto di Potsdam per le ricerche sul clima nonchè consigliere per l’ambiente del governo tedesco.
Intervistato dal quotidiano tedesco Saarbruecker Zeitung, lo studioso non ha nascosto la gravità della situazione attuale in cui versa il Pianeta, illustrando quelli che sono i rischi di un ulteriore incremento del surriscaldamento terrestre.
Per quanto riguarda gli effetti dei cambiamenti climatici, secondo Schellnhuber, non bisogna affatto sottovalutare le conseguenze dell’aumento delle temperature: le previsioni parlano di devastanti e tragici stravolgimenti negli equilibri globali, pronti a scatenarsi anche soltanto con la registrazione di due gradi in più rispetto ad oggi.
Il riscaldamento terrestre incrementa il contagio da AIDS

Uragani, innalzamento dei mari, squali che ritornano in antartide, pesci sordi che perdono le rotte, migliaia di notizie affollano ogni giorno il bollettino nero, e l’imputato principale resta sempre l’effetto serra.
Sembrerebbe infatti che il brusco innalzamento delle temperature dovuto all’effetto serra, stia accelerando il contagio, diffondendo sempre di più la terribile epidemia nei Paesi sottosviluppati.