L’industria solare israeliana affonda le sue radici nei lontani anni Cinquanta ma è negli anni Settanta, un periodo particolarmente critico per gli approvvigionamenti energetici minati dalla crisi del petrolio, che vede svilupparsi un mercato fiorente e particolarmente promettente. Un momento difficile fatto di necessità impellenti che si è tradotto, come spesso accade, nello sfruttamento di nuove risorse e nello sviluppo di tecnologie alternative. Tra i pionieri il fisico Harry Zvi Tabor merita una menzione particolare per la realizzazione di un prototipo di caldaia ad energia solare che ancora oggi, a distanza di decenni, viene utilizzata nel 90% delle abitazioni del Paese.
Italia
Parco Natura Viva di Bussolengo, un viaggio nelle specie estinte ed in quelle di prossima estinzione
Il Parco Natura Viva di Bussolengo (Verona) ha al suo interno, oltre allo zoo safari ed alla sezione faunistica, il parco delle estinzioni: l’Extinction Park. Non voglio soffermarmi troppo sulle strutture che offrono asilo gli animali della savana e della giungla minacciati nei loro Paesi d’origine, perché, per quanto ampie ed ospitali siano, resta sempre il fatto che l’habitat di un animale lo si può ricreare al dettaglio ma mancherà sempre di due fattori fondamentali: una libertà senza confini e la possibilità di predare, due caratteristiche non certo di poco conto. Una gabbia ampia e dorata rimane sempre una gabbia, insomma.
Film documentario sull’ambiente, si parte dalla rete
Sensibilizzare sull’ambiente e sugli ecosistemi sempre più a rischio per la condotta dell’uomo è l’obiettivo principale del film-documentario promosso da Telecom Italia che, attraverso il blog Avoicomunicare, lancia un appello a tutti gli appassionati di documentari, di montaggio e soprattutto di ecologia.
Il progetto, che è stato presentato in anteprima al BlogFest di Riva del Garda (24-26 settembre 2010), vuole descrivere lo stato di salute del nostro Paese attraverso gli occhi di chi vive in questo territorio. Il film-documentario sarà interamente prodotto dalla rete con la collaborazione di Mario Tozzi, geologo e giornalista scientifico che avrà il compito di strutturare i contributi inviati dagli internauti.
Italia e Germania, alleati per l’ambiente
Dal vertice bilaterale svoltosi ieri a Berlino tra il nostro Ministro dell’Ambiente, l’Onorevole Stefania Prestigiacomo, e il Ministro dell’Ambiente tedesco Norbert Röttgen, nasce un’allenza per l’ambiente tra i due Paesi incentrata sulla convergenza su politiche europee, energie rinnovabili, cambiamenti climatici e rifiuti.
Si è discusso di come assicurare continuità alle politiche ambientali UE lavorando al 7° Programma d’Azione Ambientale, nel 2012 scadrà infatti il sesto.
Spiega la Prestigiacomo che Germania ed Italia convergono sulla necessità per la Commissione Europea di operare all’interno di un Piano Strategico che punti, secondo quanto stabilito dallo stesso Consiglio Ambiente del 20 dicembre 2010:
su una maggiore integrazione dell’ambiente nelle politiche di settore (agricoltura, pesca, trasporti, energia, industria), sullo sviluppo dell’economia verde e disarticolando il binomio crescita economica-degrado ambientale; puntare sulla promozione di eco-innovazione, ricerca, competitività; porre maggiore attenzione all’ambiente urbano e alla lotta all’inquinamento.
Uova alla diossina: CIA, prodotti italiani sono sicuri
Per quel che riguarda l’allarme sulle uova alla diossina occorre evitare nel nostro Paese gli allarmismi. Questo perché i controlli in Italia funzionano e perché quindi anche per questo i prodotti italiani sono sicuri e si deve evitare che si generi un effetto psicosi tale da danneggiare il settore agricolo.
E’ questa, in estrema sintesi, la posizione della CIA, Confederazione Italiana Agricoltori, sui casi, in Germania, di uova con contaminazione da diossina che, tra l’altro, hanno portato alla chiusura di numerose fattorie. Al riguardo la CIA sottolinea come grazie all’etichettatura d’origine le autorità preposte possono rintracciare le uova importate e toglierle dal mercato italiano a fronte comunque di livelli di importazione di uova dalla Germania che sono molto ridotti.
Uova alla diossina in Germania, rischi per l’Italia minimi per Fazio
Diossina, torna l’allarme. La notizia della recente chiusura di ben 4700 allevamenti animali in Germania, la maggior parte dei quali localizzati nella Bassa Sassonia, ha scatenato il panico in tutta Europa, Italia inclusa. La contaminazione delle uova, in misura esorbitante visto che si tratta di quantitativi tossici fino a 77 volte superiori al livello consentito, sarebbe dovuta all’impiego nei mangimi di residui di biodiesel, un combustibile tossico se immesso nella catena di produzione alimentare.
E sarebbero tremila le tonnellate di grassi alimentari contenenti diossina, giunte agli allevatori, tramite 25 diversi fornitori. Sotto accusa lo stabilimento di produzione Hales e Jentzsch, che si trova nello stato federale di Sleswig Holstein, nella Germania settentrionale. E’ stata aperta un’inchiesta dalla magistratura tedesca contro l’azienda, imputata di comportamento criminale.
Ed il pericolo si fa concreto non solo per i consumatori tedeschi, ma anche per i Paesi che hanno importato prodotti a base di uova ed uova contaminate.
Si è infatti già appreso che sia in Olanda che in Gran Bretagna sarebbero state distribuite sia uova che mangimi contaminati dalla diossina.
Bioedilizia, il regolamento attuativo nel Lazio.

Qualche giorno fa, la candidata del PD alla guida della Regione Lazio, Emma Bonino, incalzava l’attuale giunta chiedendo di attuare la direttiva europea sulla certificazione energetica e la sostenibilità ambientale. Sostenendo che questo strumento può essere un volano di sviluppo molto importante. La tecnologia garantisce lavoro, sicurezza per i cittadini e arresta lo sfruttamento del suolo.
Enea, on line gli acquisti green
L’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha lanciato finalmente on line il suo Buy Smart. Buy Smart è lo spazio web dedicato per il Green procurement for smart purchasing. Curato dall’Enea, responsabile per l’Italia, il sito ha l’obiettivo di promuovere finalmente gli acquisti verdi.
Un luogo virtuale, insomma, per l’acquisto di prodotti e servizi con determinate caratteristiche di sostenibilità ambientale: Green Public Procurement, o anche Gpp. Prodotti e servizi che stanno prendendo sempre più spazio nelle pubbliche amministrazioni di tutti i paesi europei. Anche nel Belpaese, che anzi è in posizione di ledership nel progetto.
Il Governo ci riprova: eliminati gli incentivi ecologici dalla Finanziaria

La battaglia ecologica è importante in tutto il mondo. Ma non in Italia. La dimostrazione l’ha data una volta per tutte il Governo Berlusconi, il quale nella tanto decantata “Finanziaria leggera” è riuscito a non aumentare le tasse perché ha tagliato praticamente tutto, e tra tutti questi tagli ci sono anche gli incentivi a non inquinare.
Negli altri Paesi industrializzati tutti i Governi si stanno adoperando per spingere i propri cittadini a risparmiare energia elettrica e a produrre elettricità rinnovabile fatta in casa. Addirittura qualcuno ha già stanziato fondi per aiutare i Paesi più poveri a farlo. Il nostro no, e dopo aver tentato di ottenere l’autorizzazione ad inquinare di più, ora toglie anche quel minimo di incentivi che erano disponibili per gli italiani per tentare di diminuire le proprie emissioni. Ma non si tratta di una novità. Lo scorso anno fece anche di peggio, e la scelta dell’ultima legge fa capire che quello non fu solo un caso, ma che le questioni ambientali sono messe dal Governo in fondo all’agenda politica.
12 settembre: giornata senza buste di plastica

Il mondo ci chiede di non inquinare; tra le altre cose, l’Unione Europea ordina ai suoi Stati membri di bandire le buste di plastica, l’Italia rinvia e tentenna. Noi restiamo a guardare? Certo che no. Per questo un movimento proveniente dall’Inghilterra sbarcherà presto anche nel nostro Paese, il Plasticbag Free Cities, le città senza buste di plastica, che dalle nostre parti sarà tradotto come “Porta la Sporta“.
In Italia è stata introdotta dall’associazione dei Comuni virtuosi, che sull’esempio della Marine Conservation Society (MCS) ha deciso di far partire questo movimento di eliminazione delle sporte inquinanti dal basso. Se la comunità europea ha posto il limite al 2010 nella produzione delle plastic bags, e l’Italia ha spostato questa scadenza 12 mesi dopo, non è detto che noi dobbiamo rimanere ad aspettare, ma possiamo già cominciare a fare qualcosa, nel nostro piccolo.
Emissioni pro capite, ecco quanto inquinano le singole nazioni del mondo

Guardando le emissioni di carbonio di un Paese non si riesce raccontare la storia completa di quanto esso contribuisce al riscaldamento globale. La Cina, per esempio, leader mondiale delle emissioni totali (6.018 milioni di tonnellate di anidride carbonica) ha superato gli Stati Uniti (5.903) nel 2007. Ma tutto ciò che i freddi dati in realtà dicono è che la Cina è un Paese in rapido sviluppo, con un sacco di gente.
Una misura più utile per capire l’effettivo apporto di ogni Paese è il dato sulle emissioni di anidride carbonica pro capite. Ai sensi di tale misura, l’americano medio è responsabile per 19,8 tonnellate a persona, i cinesi solo 4,6, addirittura meno degli italiani, che ne emettono 8,05.
L’esame della CO2 pro capite in tutto il mondo ci mostra anche il divario tra la responsabilità del mondo sviluppato per i cambiamenti climatici e quella dei Paesi in via di sviluppo. Mentre l’Australia emette addirittura 20,6 tonnellate a persona (in parte a causa della sua dipendenza dal carbone) e il Regno Unito solo 9,7 (in parte spiegato dalle centrali a gas), l’India, indicata come una delle nazioni più inquinanti, produce soltanto 1,2 tonnellate a testa. E sapete qual è il Paese più inquinante? Che ci crediate o meno, sono le Isole Vergini, che producono 118,3 tonnellate di CO2 a persona, 5 volte quelle degli Stati Uniti.
Italia, impennata sulle rinnovabili, ma ancora c’è tanta strada da fare

Gli ultimi dati del GSE, il Gestore dei Servizi Elettrici, sono piuttosto confortanti. Dopo che nel 2007 l’Italia aveva registrato un calo nella produzione complessiva di energia rinnovabile dello 0,9%, il 2008 è stato registrato come l’anno della ripresa, con un +2,5% che fa ben sperare per il futuro.
A dir la verità questo incremento lo si deve alla natura stessa. Infatti nel nostro Paese la fonte rinnovabile più utilizzata è l’idroelettrico, e le forti e abbondanti piogge che ci hanno accompagnato dall’autunno fino a pochi giorni prima dell’inizio dell’estate hanno contribuito ad aumentare la quantità di elettricità prodotta dall’acqua. Ma le novità non si fermano solo alle piogge, perché tra gli incrementi c’è da registrare anche quello degli impianti installati, soprattutto eolici e solari.
Riciclo: in 10 anni ha creato oltre 70 mila posti di lavoro e risparmiato 6,7 miliardi di euro

Si dice che l’Italia sia uno dei Paesi meno attenti al problema del riciclaggio, e che se ne fa troppo poco. Questo è vero, se ci confrontiamo con gli altri Paesi europei, ma andando a guardare i numeri ci accorgiamo che questi sono più che incoraggianti.
Negli ultimi 10 anni di progetti di riciclaggio rifiuti, il giro di affari è stato stimato in 6,7 miliardi di euro, ma ciò che più conta è che questo settore ha dato lavoro a 76.700 persone, in controtendenza con i dati economici recenti. Certo, la crisi si è fatta sentire anche qui, ma affermano dal Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, negli ultimi anni ben 38,8 milioni di tonnellate di vetro, plastica, carta e alluminio sono stati riciclati, il che equivale alla mancata apertura di 325 discariche.
Excite the Planet, al via il contest in green

Filmaker green di tutta Italia unitevi! E’ alle porte il nuovo concorso per portare le vostre opere direttamente al Festival Internazionale del Film di Roma. Primo passo: realizzare uno spot da un minuto che abbia come protagonista il risparmio energetico. Secondo passo: caricare il video in Rete. Terzo passo: essere originali, per far impallidire i vostri concorrenti.
I premi? Due vincite da 1750 euro ciascuno, e la possibilità di sbarcare in onda su Sky 130, con una premiazione ufficiale di fronte ai grandi vip nel corso della Festa Internazionale del Film di Roma. Ecco allora Excite the Planet, il contest organizzato da Current TV, la tv lanciata nel 2005 da Al Gore e arrivata lo scorso anno anche in Italia, sul web e su Sky, insieme alla rivista di cinema Ciak e da Mini.