12 settembre: giornata senza buste di plastica

di Redazione 3

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Il mondo ci chiede di non inquinare; tra le altre cose, l’Unione Europea ordina ai suoi Stati membri di bandire le buste di plastica, l’Italia rinvia e tentenna. Noi restiamo a guardare? Certo che no. Per questo un movimento proveniente dall’Inghilterra sbarcherà presto anche nel nostro Paese, il Plasticbag Free Cities, le città senza buste di plastica, che dalle nostre parti sarà tradotto come “Porta la Sporta“.

In Italia è stata introdotta dall’associazione dei Comuni virtuosi, che sull’esempio della Marine Conservation Society (MCS) ha deciso di far partire questo movimento di eliminazione delle sporte inquinanti dal basso. Se la comunità europea ha posto il limite al 2010 nella produzione delle plastic bags, e l’Italia ha spostato questa scadenza 12 mesi dopo, non è detto che noi dobbiamo rimanere ad aspettare, ma possiamo già cominciare a fare qualcosa, nel nostro piccolo.

Cominciano ad andare di moda all’estero le buste biodegradabili (ed in alcune nostre città sono già in commercio). Si tratta di buste che all’apparenza assomigliano a quelle di plastica, ma in realtà ci mettono centinaia di volte di tempo in meno per essere smaltite dalla natura. Si sa infatti che le buste di plastica, provenienti dal petrolio, finiscono in mare, dove soffocano centinaia di pesci e tartarughe, ed in ogni caso ci mettono circa 4-500 anni per scomparire definitivamente. Quelle biodegradabili invece spariscono, a seconda della tipologia, in un periodo di tempo che va dai 9 mesi ai 5 anni. Un bel vantaggio, non c’è che dire. L’alternativa sarebbe una bella busta di iuta, o un contenitore riutilizzabile a scelta, per fare in modo che la vita utile del sacchetto coincida più o meno con la durata della sua vita effettiva.

In alcuni Paesi, come la Cina, o in alcune città come San Francisco, le vendite di questi oggetti sono vietate. Noi non vi chiediamo di non utilizzarle mai più, ma di effettuare un gesto simbolico e, il 12 settembre prossimo, portatevi la sporta da casa: la vendita, e di conseguenza lo spreco, di materiali di plastica avrà effetto su tutto il Paese.

Commenti (3)

  1. inoltre bisognerebbe fare come in tutta Europa , mettere nei supermercati macchine che ritirano lattine e vetro e che pagano con scontrino, si ridurrebbero rifiuti del 50%e si darebbe redditto a chi non lo ha

  2. Io sto iniziando ad utilizzare da settimane la borsa ecologica di Auchan.
    E’ troppo comoda. La consiglio a tutti.

    PS Non lavoro per loro 😛

  3. anche io uso da mesi le borse riutilizzabili di auchan o di conad, sono comode, robuste, non si rompono ed avendo il fondo piatto non si rovesciano, le prendo ormai automaticamente insieme alla lista della spesa.

    per il piccolo shopping ho una borsina di tela dipinta a mano da una amica … carinissima!

    odiavo avere per casa mille sacchetti e sacchettini inutilizzabili (da noi -lombardia sud- c’è la differenziata dal ’92 e per la spazzatura usiamo sacchetti appositi)

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