Greggio non più necessario per produzione plastica

industria della plasticaOgni anno, il mondo produce circa 130 milioni di chili di etilene, la più importante materia prima per la plastica. Questa gigantesca industria è attualmente dipendente dal petrolio greggio, che si sta esaurendo.
Il ricercatore olandese Tymen Tiemersma potrebbe avere trovato una soluzione a questo problema. Ha ideato infatti un nuovo reattore che riesce a produrre etilene dal gas naturale e che in futuro potrebbe produrne anche a partire dal biogas.

Tiemersma ha trovato una soluzione apparentemente molto semplice per uno dei più grandi problemi nella produzione di etilene da gas naturale. Se si vuole produrre plastica dal gas naturale allora prima di tutto bisogna convertire il gas naturale in etene. Che attualmente può essere fatto, ma con un problema finora irrisolto: il processo genera una incredibile quantità di calore, troppo per una facile rimozione. Di conseguenza la conversione del gas naturale è troppo costosa e consuma molta energia.

Disastro ambientale in Lousiana: migliaia di litri di petrolio sversati in zone protette

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La settimana scorsa, proprio il giorno dopo aver risolto il problema della nave cinese incagliata nella Grande Barriera Corallina australiana, sorse un nuovo problema. Una petroliera si incendiò al largo delle coste americane, tra la Louisiana ed il Messico.

Inizialmente il problema non destò preoccupazione dato che, trattandosi di un incendio, bastava spegnere le fiamme e tutto si sarebbe risolto, dato che nessuna perdita era avvenuta, ed infatti non fu dato nessun allarme, ma entrarono in azione solo le navi dei vigili del fuoco. Ma evidentemente l’incendio doveva essere più grave rispetto alle prime stime, tanto che è durato diversi giorni e, nella giornata di sabato, ha fatto affondare la nave.

L’imbarcazione trasportava 2,6 milioni di litri di petrolio greggio, i quali se per un primo momento sono stati trattenuti nelle stive, successivamente hanno cominciato a fuoriuscire dai primi fori che si sono formati qui e là nella struttura.

Petrolio: il picco di produzione potrebbe avvenire 10 anni prima del previsto

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Gli sforzi delle energie alternative di attirare l’attenzione della società hanno ottenuto un premio: uno studio pubblicato sulla rivista della American Chemical Society’s Energy & Fuels ha rivelato che la tradizionale produzione di petrolio greggio potrebbe raggiungere il picco nel 2014: circa una decina di anni prima di quanto le previsioni avevano indicato in passato.

Lo studio, effettuato dagli scienziati in Kuwait, è basato su una versione modificata del modello di Hubbert, il quale è stato in grado di prevedere con precisione quando la produzione di petrolio raggiungerà il picco sin dal 1970, tenendo conto della complessità dei cicli di produzione di petrolio nei vari Paesi, i quali possono essere influenzati dai progressi tecnologici, dalla politica, dalle condizioni economiche e normative.

Catastrofe in Francia: oleodotto si rompe e inonda di petrolio una riserva naturale

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La Riserva Naturale Coussouls de Crau nella regione Bouches-du-Rhône corre un grave pericolo. 4000 metri cubi di petrolio greggio sono stati riversati su due ettari della pianura della Crau venerdì mattina. All’origine dell’incidente, una rottura in un oleodotto gestito dalla Società del gasdotto del Sud Europa (SPSE), la quale garantisce l’approvvigionamento delle raffinerie tra Fos-sur-Mer e Karlsruhe, in Germania.

La perdita è stata scoperta alle 7:30 dal guardiano della riserva. Egli ha detto di aver visto “un geyser di tre a quattro metri” fuori dalla gasdotto. L’SPSE, che ha affermato di mantenere le apparecchiature in perfetto stato, ha preso misure immediate per ridurre e fermare il flusso. La fuga, la cui causa è ancora sconosciuta, è stata messa sotto controllo in tarda mattinata. A causa dei vapori dalla rottura delle condotte, un perimetro di sicurezza è stato creato attorno alla zona a nord-ovest dello stagno di Berre.