Secondo gli ultimi dati dell’USGS (Servizio Geologico degli Stati Uniti) sotto di noi sono ancora disponibili riserve di petrolio sufficienti per soddisfare il nostro fabbisogno, a ritmi attuali, per altri 70 anni. La domanda è: cosa accadrà dopo il 2080? Se, come molti sperano, la maggiore efficienza dei consumi e l’introduzione delle rinnovabili dovrebbe ridurre il nostro tasso di consumo attuale, non è detto che lo stesso possa avvenire anche al di fuori dei Paesi Occidentali visto che Cina, India e Brasile, ma anche altre nazioni in via di sviluppo, potrebbero riportare questo consumo ai massimi storici.
picco del petrolio
Picco del petrolio, Wikileaks svela stime al 2012 ed il prezzo del barile rischia l’impennata
Sembra che il picco del petrolio potrebbe essere ancora più vicino di quanto pensassimo. A rivelarlo è l’ultimo documento svelato da Wikileaks e pubblicato dal Guardian, il quale ha rivelato che i diplomatici americani sono convinti che l’Arabia Saudita abbia sopravvalutato le proprie riserve di petrolio, vantando circa un 40% in più di quanto non abbiano davvero. Un particolare che a primo impatto può sembrare insignificante, ma che può essere un duro colpo per l’economia mondiale.
L’Arabia Saudita è il più grande fornitore di petrolio al mondo, ed è considerato un po’ l’ago della bilancia del mercato perché in grado di contrastare le crisi aumentando o diminuendo le sue produzioni. Ma questa rivelazione dimostra che il Paese non può avere abbastanza petrolio per mantenere stabili i prezzi, evitando che aumentino drasticamente nel corso dei prossimi anni, anche di più di quanto non lo siano ora.
Petrolio: possibile razionamento entro il 2020?
Sono in molti a ventilare da anni la possibilità che il mondo raggiunga il picco del petrolio, ma visto che prima l’Agenzia Energetica Internazionale e poi il Governo degli Stati Uniti hanno ammesso la concretezza di questa possibilità, può essere che ci siamo più vicini di quanto pensassimo. Secondo la IEA in particolare, gli addetti alle statistiche mondiali sul petrolio hanno gonfiato i dati, e per questo ha senso iniziare a pianificare un mondo dove l’energia proveniente da combustibili fossili è molto più scarsa di quello a cui siamo abituati.
Dall’altra parte dell’oceano, un gruppo di parlamentari britannici sta studiando la prospettiva di un razionamento del carburante in un futuro non troppo lontano. Il motivo è chiaro: se, come sembra, il picco di petrolio significa la fine della società dei consumi, o semplicemente che i prezzi dell’energia saranno ancora più elevati di oggi tanto da provocare delle turbolenze economiche, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Per questo pensare al razionamento significa trovare un modo per procrastinare quest’eventualità, dando la possibilità alla scienza di trovare una soluzione in tempo.
Branson: “in 5 anni avremo il picco di petrolio”
Richard Branson, fondatore della Virgin e uno degli uomini più ricchi del mondo, ha riferito di aver appena investito 3 miliardi di dollari per la lotta contro i cambiamenti climatici offrendo premi in denaro per la rimozione del carbonio atmosferico.
In una recente intervista a tutto campo al The Guardian, Branson si è espresso sui suoi recenti progetti, primi fra tutti gli eccentrici viaggi per il turismo spaziale e gli aerei subacquei per i super ricchi. Tutte attività in cui c’è fortemente bisogno di petrolio. Già, proprio quell’oro nero che, per stessa ammissione di Branson, tra un po’ corre il rischio di finire.
Picco del petrolio previsto per il 2030. E dopo cosa succederà?
Il dibattito sul momento esatto in cui raggiungeremo il “picco del petrolio” è irrilevante. Non importa quali siano i nuovi giacimenti di petrolio scoperti, la produzione globale di petrolio comincerà a diminuire al massimo nel 2030.
Questa è la conclusione della relazione più completa effettuata fino ad oggi sulla produzione mondiale di petrolio, pubblicata il 7 ottobre scorso dal UK Energy Research Centre. La relazione, che passa in rassegna oltre 500 studi di ricerca, suggerisce che la produzione globale di petrolio potrebbe raggiungere il picco in qualsiasi momento da adesso fino al 2030. Spiega Steve Sorrell, principale autore dello studio effettuato presso l’Università del Sussex nel Regno Unito:
Ad ogni modo, la nostra ricerca dimostra che la differenza, anche tra l’ipotesi più pessimista e quella più ottimista, è di soli 15-20 anni.
Rifkin e le terza rivoluzione energetica: ne avevamo già parlato, ma ora lo fa Grillo…
Ora, però, torniamo sull’argomento sulla scia del grande successo mediatico ottenuto dall’intervista di Grillo a Rifkin, e pubblicata sul suo ormai celeberrimo e seguitissimo blog.
Ma veniamo alla tanto discussa intervista.
Tema principale è ovviamente il problema dell’energia oggi, nell’era del picco del petrolio.
Secondo il famoso economista e scrittore americano, l’oro nero finirà molto prima di quanto si creda, probabilmente già nel 2010.