Eco-town: novità sui vecchi progetti e un’occhiata ai nuovi

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Non ci vuole una crisi finanziaria mondiale per affondare i grandi progetti sulle città sostenibili. Anche prima che la Lehman Brothers fallisse, qualche eco-progetto molto ambizioso delle nuove città è stato sepolto senza tanti complimenti, mentre altri semplicemente sono stati strappati via. Tuttavia, crisi o non crisi, il numero delle eco-iniziative nelle città spuntano recentemente in tutto il mondo e continuano a crescere.

Probabilmente il più alto profilo dell’eco-città, è quello già più volte descritto di Masdar City, già in in costruzione alla periferia di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. Alla fine del mese scorso, secondo Architecture and Design, un piano è stato selezionato per il centro città di Masdar. Il piano, progettato dall’australiana Lava, contiene una soluzione interessante per moderare il clima del deserto di Abu Dhabi: gli “ombrelli solari.” Presumibilmente modellati sui girasoli, questi strani dispositivi rimangono aperti durante il giorno per raccogliere l’energia solare e fornire ombra, e si chiudono durante la notte. Masdar sarà un luogo seriamente futuristico. I responsabili di Lava immaginano il seguente elenco di funzionalità verdi:

facciate di edifici che si adattano per compensare o ottimizzare il riverbero solare, materiali per le pareti che rispondono ai cambiamenti della temperatura e contengono l’energia incorporata, stoccaggio sotterraneo, pali della luce interattivi, tecnologia sensibile al calore, giardini pensili per la produzione alimentare, produzione di energia rinnovabile, efficienza dell’acqua e riutilizzo dei rifiuti da alimenti biologici.

I giardini pensili arrivano in Corea, anche lì è cominciata la rivoluzione ecologica

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Uno dei massimi architetti a livello mondiale, Zaha Hadid, era stato accusato di non seguire molto la moda del momento, e cioè di porre più attenzione alle preoccupazioni ambientali. Almeno fino ad ora. Hadid infatti ha iniziato la progettazione di un museo-biblioteca didattico a Seoul di 79 mila metri quadrati che appare molto attento all’ecologia. Secondo la rivista Archinnovations:

Un obiettivo fondamentale del programma è quello di portare gioia ed ispirazione per la gente di Seoul, con l’istituzione di un polo culturale nel centro di uno dei più attivi quartieri storici della città. La progettazione è stata regolata dalla convinzione che l’architettura deve consentire alle persone di pensare al di là dei confini esistenti per raggiungere innovative soluzioni progettuali. Questa combinazione di investimento nel settore dell’istruzione e della ricerca, insieme con i programmi culturali della città dovranno ispirare le nuove generazioni di designer, contribuendo a mantenere la reputazione dell’industria coreana in una posizione leader in materia di innovazione.

Seoul promuove la diffusione della bicicletta come mezzo di trasporto

Come risolvere l’annoso problema delle emissioni provenienti dal traffico cittadino, causate dall’ingorgo e dal transito quotidiano di migliaia di veicoli?
Le risposte a quella che sembra una delle questioni irrisolte di priorità assoluta soprattutto per le metropoli sono state molteplici nel corso di questi ultimi anni: targhe alterne, isole pedonali, giornate senza traffico, zone a traffico limitato, ecopass, tasse sull’ingresso dei veicoli nei centri urbani, incremento del trasporto pubblico, aumentati costi dei parcheggi cittadini per scoraggiare gli automobilisti, carsharing.

Ebbene in Corea del Sud, esattamente a Seoul, stanno tentando di arginare la quantità di emissioni prodotte dalle quattro ruote sponsorizzando le due ruote più ecologiche che esistano: le biciclette. Di recente, infatti, l’amministrazione cittadina ha reso noto di voler incrementare l’uso delle biciclette come mezzi di trasporto pubblico, ponendosi come ambizioso obiettivo di rendere le due ruote il mezzo di trasporto di ben il 30% della popolazione.