Consumo sostenibile, arriva la Certificazione zero sostanze animali

LAV (Lega Anti Vivisezione) ha dato vita alla prima certificazione italiana di prodotti 100% vegetali. Con un certo orgoglio la Onlus che da anni si batte per la salvaguardia degli animali ha presentato a Milano la nuova certificazione green, ottenuta grazie alla collaborazione con l’Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale (ICEA). Come si legge sul sito della LAV, 100% vegetale vuol dire che il prodotto confezionato prevede:

  • l’assenza di ingredienti di origine animale durante tutte le fasi della produzione fino al confezionamento;
  • l’assenza di impiego di OGM;
  • l’assenza di test sugli animali per testare additivi e altre sostanze chimiche;
  • l’assenza di contaminazione del prodotto da altri prodotti o sostanze di origine animali.
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Biomasse vegetali: bilancio energetico Ue sotto gli obiettivi

Per il bilancio energetico nell’Unione Europea, a valere sul 2010, il contributo da biomasse dovrebbe essere dell’8% mentre invece attualmente la quota è al 4%. Questo è quanto riporta in una nota informativa l’Enea dove, tra l’altro, viene trattato proprio il tema della produzione di energia da biomasse vegetali anche nel nostro Paese, dove il contributo sul totale dei consumi di energia è pari ad appena il 2,7%.

A fronte di questa percentuale, tutt’altro che esaltante, dei recenti studi di fattibilità a cura della stessa Enea, ma anche della Coldiretti, rivelano per il nostro Paese come il settore agricolo, preso nelle e per le diverse filiere, potrebbe andare a coprire, sul fabbisogno energetico nazionale, una quota che potrebbe oscillare tra il 6% ed il 6,5%.

Biodiversità: assicurazione sulla vita del nostro pianeta

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La terra è popolata da numerosi esseri viventi, animali e vegetali che non conosciamo: oggi sono state classificate appena un milione di specie, mentre le stime elaborate dai biologi vanno dai 5 ai 10 milioni. Diventa quindi, ancora più urgente e importante occuparsi della conservazione di specie e ambienti che rischiano di sparire per sempre a causa dell’uomo, ancora prima di essere scoperti. Infatti la biodiversità nel mondo è calata quasi di un terzo negli ultimi 35 anni, principalmente a causa della progressiva distruzione di ambienti vivibili dalle varie specie animali. Lo sostiene il World Wildlife Fund, presentando i dati del suo Living Planet Index, l’indice globale della biodiversità istituito dall’associazione, che ne diffonde i dati aggiornati ogni due anni.