VAS, Valutazione Ambientale Strategica

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Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) consta di un processo volto all’integrazione sinergica di considerazioni di natura ecologico-ambientale utili a valutare gli effetti ambientali dei piani o dei programmi lungo tutto il loro iter attuativo: in fase preliminare ex ante della loro approvazione, ma anche in itinere ed al termine  del loro periodo di validità.

Prende nome di valutazione ambientale strategica perché viene fatta al momento in cui si elaborano le stategie e le linee guida di un progetto, di modo che le misure di salvaguadia dell’ambiente siano perfettamente integrate nel progetto e non si esauriscano in mitigazioni di danni già fatti. Altri obiettivi della VAS riguardano sia il campagne di informazione, sensibilizzazione e partecipazione della cittadinanza che la promozione del coinvolgimento della Pubblica Amministrazione nei processi di pianificazione-programmazione.

Se la VAS viene fatta bene non è necessaria la VIA. LA Valutazione di Impatto ambientale, infatti, è un’ulteriore verifica della qualità ambientale di un progetto già elaborato (del quale valuta gli impatti). Se in fase di elanborazione delle strategie di progettazione viene tenuto conto dell’ambiente, il progetto risulterà automaticamente non impattante. Pertanto la VIA  interviene solo quando decisioni dannose per l’ambiente sono già a livello strategico.

Il concetto di Valutazione Strategica nacque nell’ambito degli studi di Pianificazione, ed in particolare è diretto erede del Manuale per la Valutazione d’Impatto di area vasta elaborato in USA nel 1981 dall’Housing and Urban Development Department. In Europa è stata veicolata dalla Convenzione sugli studi di impatto ambientale in contesti transfrontalieri,  (Convenzione ESPOO) del 1991.

La Direttiva Europea sulla VAS (2001/42/EC) imponeva agli stati membri di ratificare  i suoi contenuti nelle loro normative entro luglio 2004, i tempi di tale ratifica sono stati molto variabili: dalla velocità di Svezia, Finlandia, Norvegia ed Olanda (tradizionalemente sensibili alle tematiche ambientali) sino ai tempi lenti tipici del bacino Mediterraneo.

Molti degli Stati membri hanno iniziato a implementare la Direttiva a partire dai temi più strettamente connessi alla pianificazione territoriale, per poi estendere l’approccio a tutte le politiche con effetti rilevanti per l’ambiente. Infatti in Italia la Direttiva VAS è stata recepita con il D.Lgs del 3 aprile 2006, n. 152, ed è entrata in vigore soltanto un anno dopo: il 31 luglio 2007. Oltre ai tempi lenti si deve considerare anche che la Vas è stata assoggettata ad un regime di revisione continua con decreti regionali e decreti nazionali, ciò la rende farraginosa e complessa nel suo recepimento.

Attualmente la VAS si applica in Italia a molti tipi di piani-programmi.
La Direttiva sulla VAS si applica per valutare gli esiti ambientali di piani e programmi, e nelle politiche solo laddove si ritenga necessario farlo. La procedura è la seguente:

  • Screening, verifica del fatto che un piano o programma ricada nell’ambito giuridico per il quale è prevista la VAS
  • Scoping, definizione del campo dei limiti in cui ricade l’ambito delle indagini necessarie per la valutazione
  • Documentazione dello stato  attuale dell’ambiente e studio
  • Definizione dei termini tendenziali entro cui si svilupperanno gli  effetti ambientali significativi e probabili
  • Informazione e consultazione del pubblico
  • Fase di interazione con il processo decisionale, alla luce degli studi di Valutazione ambientale e definizione di comuni strategie
  • Monitoraggio costante degli effetti del piano o del programma

Gli strumenti fondamentali delle VAS sono i rapporti ambientali, descrittivi della situazione attuale di funzionalità dell’ambiente, che si redigono in fase preliminare all’approvazione degli strumenti di piano-programma, di monitoraggio in-itinere e di verifica ex-post.

[Fonte: Wikipedia]

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