Vendesi inceneritore bresciano a Napoli: prezzo scontato, interessi più di uno

di Redazione 5

La città di Brescia ha deciso di vendere il suo inceneritore a Napoli.
La motivazione è fin troppo evidente: in Lombardia questo impianto inquina troppo.
Le immagini dal satellite, a tal proposito, non lasciano adito a dubbi sull’alto tasso di emissioni provocato dal termovalorizzatore bresciano.

L’idea di spostare l’inceneritore in Campania trapela dalle informazioni ottenute da Ennio Italico Noviello, primo ricercatore del Cnr di Roma.
La cifra richiesta alla città di Napoli per la cessione è di circa 25 milioni di euro, somma inferiore all’ammontare della spesa necessaria per terminare la costruzione dell’inceneritore di Acerra.


Il termovalorizzatore bresciano è in grado di bruciare 750 mila tonnellate di rifiuti all’anno e viene presentato come uno dei migliori al mondo.
In realtà le cose non stanno proprio così, dal momento che la stessa Unione Europea è intervenuta proprio su quell’impianto per evidenti irregolarità e disastri ambientali.

Le lodi ingiustificate all’inceneritore di Brescia derivano dalla vincita di un premio.
Ma a detta dello stesso Noviello, nella commissione scientifica preposta all’assegnazione del riconoscimento stava una delle aziende costruttrici: come considerare dunque attendibili questi risultati?

In molti sostengono che questo impianto sia uno dei migliori al mondo, ma intanto nelle zone del bresciano non si trova un solo allevamento bovino senza diossina.

Secondo i ricercatori del Cnr, questo tipo di inceneritori, ormai è superato, perchè trasforma i rifiuti solidi in aeroformi, ma non ne intacca certo la nocività e la tossicità.
In Giappone stanno già facendo un passo indietro riguardo a queste tecnologie.
Gli esperti del Cnr propongono come alternative valide sia la dissociazione molecolare, procedura che ha quasi emissioni zero, sia la tecnologia al plasma.
Entrambe, però, non riscuotono l’approvazione ed il finanziamento delle istituzioni.

Commenti (5)

  1. “…Secondo i ricercatori del Cnr, questo tipo di inceneritori, ormai è superato, perchè trasforma i rifiuti solidi in aeroformi…”
    Se non ricordo male, qualcuno tempo fa ha detto: “Nulla si crea e nulla si distrugge”, caso mai si trasforma in qualcos’altro; il ragionamento non fa una piega.
    In Brescia le notizie sono controverse; alcuni vorrebbero soldi, qualcuno vorrebbe, invece, ricevere rifiuti preventivamente Differenziati, così almeno si avrebbe un minimo (proprio minimo) di garanzia che gli “aerosol” conseguenti sarebbero “meno” inquinanti.
    Gli studi e le ricerche delle microparticelle (PM) gettate nell’aria debbano essere filtrate da apparecchiature in grado di trattenere il più possibile di queste PM. Già, ma pochi pensano che, anche se si abbassa la dimensione delle PM, rimangono quelle ancora più piccole e proprio per questo, ancora più pericolose perchè si infiltrano meglio nelle vie respiratorie. Alla fine non è una questione di filtri efficienti, ma non produrre nessun tipo di PM.
    Ha colpito la notizia che il termovalorizzatore di Acerra sia quasi completato (l’ultima stima 87% dei lavori eseguiti), perchè fino a una settimana fa, non si sono avute molte notizie di un termovalorizzatore in costruzione in Campania.
    Altro trucco del mago Casanova?

  2. In realtà l’inceneritore è quasi pronto da un pezzo,e’ li come lo si vede,dal 2002

  3. grazie per l’info. non ricordo di aver sentito annunciare l’inizio della sua costruzione, quando è avenuta. per mia parte come ho sentito la sua “annunciazione” di quasi completamento sono rimasto di stucco (fino a oggi non se ne sapeva, almeno) e ho riferito la cosa; potresti postare le fasi iniziali dell’operazione? comppleteresti il quadro in generale…

  4. quello che sto pstando non è una notizia ecologica, ma rumoreggiare esistente da almneno un quinquennio in brescia. Ci sono in corso indagini e per questo non posso essere più specifico, ma la situazione rifiuti a Brescia è attesa da allora (5 anni fa), quando sono cominciate le indagini su scambio di conversazioni tra la criminalità Campana e residenti coatti in città (strano che come coatti abbiano attività molto remunerative come alberghi di lusso). Si discute già da allora del possibile commercio rifiuti, con consegnente insediamento della loro criminalità in modo più massiccio nel bresciano, e stanno ancora indagando. Oggi la lega chiede soldi per ricevere i rifiuti campani, ma senza controllare la “qualità” (se così si può chiamare): umidi o secchi? tutto fa brodo, anzi soldi. I verdi, invece, chiedono garanzie per avere rifiuti secchi e quelli ricevuti a go gò che vadano in discarica per frollare (?) poi la xonseguenza è lo slittamento dell’incenerimento delle ecoballe…insomma verrebbe ribaltato il piano di smaltimento in atto e che sta funzionando bene (per quel che può essere bene)…
    attendiamo che venga approvato

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