Greenpeace lancia il concorso “disegna il nuovo logo della BP”

di Redazione 1

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Scandalizzati da quello che sta succedendo nel Golfo del Messico, dove migliaia di litri di petrolio vengono dispersi ogni giorno senza che nessuno riesca a far nulla? La risposta sarà sicuramente affermativa, e se volete sfogarvi in maniera “artistica”, Greenpeace ve ne dà la possibilità.

Anziché prendere il telefono e gridare migliaia di improperi nella segreteria telefonica della compagnia petrolifera britannica responsabile di uno dei più gravi disastri ambientali della storia, potreste prendere carta e penna virtuali, e disegnare il logo che la BP (se dovesse sopravvivere al rimborso miliardario richiesto dagli Usa) potrebbe adottare per il suo futuro.

Per permettere a tutti di partecipare ad armi pari, Greenpeace UK ha deciso di suddividere il “contest” in tre categorie: disegnatori professionisti/studenti d’arte, under 18 e pubblico comune. Dicono gli organizzatori:

Il logo vincente sarà utilizzato da noi in modo innovativo ed emozionante come parte della nostra campagna internazionale contro la compagnia petrolifera. Andremo oltre le idee e i concetti migliori, non necessariamente riguardanti il logo con la chiazza di petrolio. Quindi, se non sei un designer professionista non preoccuparti. Se sei il vincitore assoluto ti offriamo una giornata con un top designer grafico per trasformare la tua idea in un prodotto finale.

L’idea, lanciata un paio di giorni fa, ha già visto l’adesione di centinaia di persone che hanno già inviato oltre 500 disegni, ma tanti altri seguiranno, dato che per inviare le proprie idee c’è tempo fino al 28 giugno. Ogni categoria avrà un vincitore. Per potervi registrare basta compilare il modulo di iscrizione e leggere tutti i parametri direttamente sul sito ufficiale dell’iniziativa e caricare su Flickr la propria opera disegnata su Photoshop. Ed ora una carrellata di alcuni dei ritratti migliori pervenuti fino a questo momento. Non potremmo aggiungerli tutti perché sono davvero tanti e tutti bellissimi, ma è giusto per avere un’idea di come il pubblico assiste, rabbioso e impotente, a questa catastrofe.

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